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venerdì 29 febbraio 2008

Rapporti interpersonali

nome e località' conosciuti ma non pubblicati
“intanto grazie per la preziosissima consulenza che mi avete regalato: il mondo mi aveva disabituato a cose di questo genere!Ho riflettuto E prima di scrivere come ho agito, una precisazione.Nella precedente mail non avevo parlato di un manager che si trova al di sopra dei Capi . Mentre i due si occupano principalmente di gestire la nostra attività, il manager gestisce i rapporti tra noi ed il resto della società. Questa persona è in azienda da un anno. Questo è stato ciò che ho fatto. Inizialmente ho individuato all'interno del gruppo chi la pensa come me. Parlando con loro (singolarmente) effettivamente hanno confermato i miei pensieri sulle problematiche interne, sulla poca capacità di lavorare come un team e sulle situazioni poco professionali che si palesano in ufficio, ma nessuno ha avanzato proposte, voglia di far qualcosa o mettersi in gioco per cambiare la situazione. Chi mi ha dato consigli professionali per gestire il singolo rapporto o risolvere il singolo problema, chi mi ha detto che è inutile e che la situazione non cambierà mai, chi mi ha raccontato di aver già cercato tante volte di far qualcosa e che non è servito a niente. Oggi, per caso, ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con ilmanager e, cogliendo la palla al balzo, gli ho parlato di questo argomento. Ho deciso di parlare con lui, piuttosto che con i due Capi , perché lavora in questo ufficio da poco tempo e non è ancora all'interno di quelle dinamiche e problematiche interpersonali che coinvolgono a mio avviso anche i due Capi Infatti era quasi completamente all'oscuro della situazione perché i miei colleghi sono molto bravi a comportarsi in modo professionale e amichevole quando è necessario.Le ho fatto qualche rapido esempio per farle capire come siamo poco in grado di lavorare in gruppo. Dopo averle esposto la situazione lei mi ha chiesto dei consigli su come gestire la cosa (??!!). Le ho risposto che non ne ho idea e che i colleghi più anziani che la pensano come me non hanno intenzione (né probabilmente la capacità) di occuparsene.Ci siamo lasciate con l'intenzione di monitorare la situazione e riaggiornarci con novità e/o suggerimenti.Sono contenta di averle parlato perché sento che è la cosa più giusta per l'azienda e perché mi è sembrata interessata a risolvere questo problema. “

Gentilissima,
sul finale della nella mia precedente risposta Ti avevo chiesto di capire semmai ci fosse il modo di parlare con il Capo, ma di non farlo ancora. Un conto è studiare la strategia ed essere pronti a metterla in opera al momento opportuno, ed un altro è buttar fuori il rospo senza essere totalmente preparati.
Infatti, quando i Tuo Capo Ti ha chiesto cosa si potrebbe fare, Tu hai risposto....non lo so, mentre avresTi dovuto, una volta preparata a questa possibilità, dare una Tua valutazione sulle azioni da intraprendere.
Sarebbe stata una grandissima possibilità che purtroppo hai perso di dimostrare una capacità di visione della gestione delle problematiche del gruppo; capacità di cui probabilmente il Tuo Capo avrebbe preso buona nota.
Mi hai poi comunicato qualcosa che non avevi detto prima e che cambia non poco la situazione. I rapporti interpersonali nell'ambito dei gruppi di lavoro sono delicati, molto delicati. Tu gestisci un gruppo. Prova a pensare come accetteresTi se un Tuo collaboratore decidesse di “lamentarsi” di una situazione di lavoro che coinvolge Te, direttamente con il Tuo Capo. Credo che Te la piglieresTi non poco perchè diresTi che se c'è qualcosa che non va e che Ti coinvolge in qualche modo, o coinvolge il gruppo sarebbe giusto parlarne col diretto interessato (quindi con Te).
Invece Tu, hai seguito un'altra strada. Hai parlato dei problemi del gruppo, non con il Tuo diretto superiore ma con il Capo del Capo.
Come può fare quest'ultimo a risolvere il problema se non chiamando il Tuo Capo per avere chiarimenti? E come pensi ci rimanga il Tuo Capo quando si sentirà impreparato a rispondere, sentendosi scavalcato?
A questo punto valuta la possibilità di accennare al Tuo Capo che casualmente Ti sei trovata a parlare con il Vostro Capo e che, a domanda “come vanno le cose?” hai detto serenamente quelli che credi essere i problemi del Gruppo. Puoi dirlo ingenuamente, come se fosse la cosa più naturale del mondo. E se lui trovasse la cosa strana, cerca di sminuire il tutto come se si fosse trattato di quattro semplici parole, dicendo però che sei consapevole che per migliorare il lavoro, per il bene di tutti, occorre comunque che i problemi siano analizzati e risolti.
Se arrivi prima che le cose si muovano in altro modo, ci metti per così dire “una pezza”.
Tu stessa comprendi e temi che se si venisse a sapere.....
Quando però le azioni sono fatte occorre essere responsabili ed eventualmente accettarne le conseguenze. Altrimenti non si farebbe più nulla. A volte occorre il coraggio anche se, come Ti ho scritto, prima, un po' di strategia andava preparata.
Che ognuno dei Tuoi colleghi abbia detto la sua non mi meraviglia. Di fatto, però, mi par di capire che rientrino nella massa (le cose non vanno ma non si può far niente ecc..ecc...) classico modo per “mugugnare” senza risolvere. E' difficile trovare persone che vogliano mettersi in gioco perchè questo significa rischiare e pochi hanno il coraggio o la possibilità di farlo. Ma se ognuno è consapevole che qualcosa va fatto, è sufficiente che questo qualcosa parta dai Vostri Capi.
Ora, per darTi soluzioni da suggerire dovrei essere a conoscenza di ogni singolo problema, comprese le visioni degli altri colleghi. Comprendi anche Tu che non posso farlo quindi, suggerisco a grandi linee quella che potrebbe essere una linea di condotta.
Essendoci più gruppi di lavoro che operano assieme ma ognuno con un loro Capo, Ti suggerirei di dimenticare ciò che fanno gli altri e di concentrarTi sul Tuo gruppo. Parla con i Tuoi addetti (spero che siano sempre gli stessi, e che ognuno di Voi abbia un ben preciso gruppo di collaboratori, altrimenti ciò che dico perde valore). Passa loro l'entusiasmo che Tu hai; la visione corretta del lavoro; parla della necessità di collaborare, fai capire loro che lavorare bene costa meno fatica che farlo male; spiega loro che vuoi che tutti loro siano ritenuti i migliori e che Tu li seguirai per far si che questo avvenga.
Stimola in loro il concetto di gara verso gli altri al fine di dimostrare d'essere i migliori; porta loro tutte le informazioni necessarie affinchè vedano, giorno dopo giorno, i progressi rispetto agli altri gruppi. Lodali a voce alta ogni qualvolta ne hai opportunità; stai vicino materialmente a chi problemi ed aiuta chi è in difficoltà, spiegando cosa fare. Di loro che non devono aver alcun timore a dirTi tutte le cose che per loro andrebbero cambiate e, se puoi, in ufficio o fuori, trova il modo di riunirli anche per poco, per discutere assieme le soluzioni. Parla dell'azienda, dei risultati; di quello che significa per ognuno il fatto che l'azienda vada bene. Falli innamorare del loro lavoro e se qualcuno non accettasse questo Tua visione, fagli capire che forse non sta svolgendo il lavoro adatto. Fai capire che per tutti ci sono possibilità di sviluppo e che comunque quello che imparano lavorando bene, potrà sempre servire anche altrove.
Ciò che sto tentando di dirTi è di focalizzare la Tua attenzione non sui problemi generali compresi i colleghi, ma sul Tuo gruppo. Se Tu riesci, col buon senso, con l'appoggio e con la presenza costante a migliorare il Tuo gruppo rispetto agli altri, avrai anche dimostrato a tutti che un miglioramento è possibile. E se il Tuo gruppo risulterà il migliore, vuol dire che il Capo ha la stoffa....
Non pensare quindi a risolvere i problemi di chi tutto sommato non ha voglia di risolverli, perchè probabilmente è più facile che riescano loro a far desistere Te che non Te, loro. La Tua strategia quindi è di pensare al Tuo gruppo. Migliorarlo e stimolarlo.
Lascia perdere anche le ovvie critiche e le risatine che dovessero venire dagli altri. Tira avanti e basta.
Circa le soluzioni che il Tuo Capo Ti ha chiesto ed a cui Tu hai dovuto rispondere di non sapere, le trovi in questo scritto.


- Meeting tra Voi per analizzare le problematiche e coinvolgere tutti circa la serenità del luogo di lavoro.
- Passare una visione di accordo e non di disaccordo tra i Capi
- Instaurare un clima di lavoro divertente con gare interne sui risultati migliori (dateVi Voi i parametri) Non ha importanza il premio che può essere anche una pizza per il gruppo migliore.
- La gara andrebbe fatta anche tra Voi.
- Far si che i collaboratori sappiano di poter contare sempre sull'appoggio dei propri Capi
- Instaurare la classica, logora ma sempre valida cassetta delle idee dove ognuno, anche anonimamente, può dire la Sua per suggerire soluzioni a problemi d'ufficio e di lavoro
- Motivare i collaboratori premiando chi ha l'approccio migliore col cliente. Una volta visto chi si comporta meglio, va preso d'esempio e la sua tecnica va portata a conoscenza di tutti, elogiando l'autore. (Faccio presente che spesso l'approccio migliore può non essere quello a cui obbliga l'azienda).

Potremmo andare avanti ma per ora basta così.
In bocca al lupo.