VENDERE CON LA CRISI
Luigi B.
(Lazio)
Leggo sempre il vostro blog perchè mi dà informazioni utili anche più
di tanti corsi che ho fatto e che non sono serviti.
Sono un venditore di beni di largo consumo e opero nel Lazio. Da quando è iniziata la crisi le mie vendite
ma anche quelle dei miei colleghi sono in calo e non sappiamo come fare e cosa
fare anche perchè se va avanti così l'azienda potrebbe decidere di cambiare la rete.
So che è difficile ma potrei avere un suggerimento su come fare a
vendere di più senza perdere quota?
Vi ringrazio per la risposta
Mio caro Luigi,
credo proprio che Tu possa
fare ben poco per incidere sulla situazione in cui Ti
trovi.
Sai certamente come me che questa crisi non è un problema legato alla
Tua zona o ad una regione o di una
nazione. Essa ha origini lontane e generali tanto da beffarsi di ogni soluzione
adottata. E come altre volte in passato verrà un giorno in cui la curva discendente
tornerà a salire senza che i tecnici ne comprendano appieno il motivo. Certo,
tutti saranno pronti a prendersene il merito pur se le crisi sono cicliche e vanno al di là delle
capacità di gestione dei tecnici stessi.
Se davvero ci fosse possibilità di eliminarle, ci sarebbe ancor più
capacità di non farle avvenire. Ma così non è.
Dico questo affinchè Tu non viva ancor più negativamente di quanto
immagino, questo momento.
Posso raccomandarTi, cosa a cui
molti non pensano, di tenere rapporti ancor più stretti con i Tuoi clienti,
facendoTi vedere, o sentire, magari più
spesso per creare legami, semmai non ci fossero, che possano aumentare il
rapporto di conoscenza e di amicizia che è, in questi casi, l'unico utile a far
si che il cliente rimanga con Te.
Tu non puoi incidere su altro. Semmai è l'azienda che dovrebbe fare
qualcosa. Ma cosa?
Vediamo cosa succede in caso di crisi del mercato.
Le vendite al consumo diminuiscono e queste portano ad un calo degli
acquisti che il cliente fa all'azienda.
L'azienda dovrebbe quindi tentare di recuperare le vendite perse con un incremento delle vendite
stesse attraverso promozionalità extra. In effetti questo è ciò che si fa
normalmente ma è un palliativo perchè solitamente, dato che anche i concorrenti
pensano ed agiscono nello stesso modo, difficilmente si ha un aumento delle
vendite quanto piuttosto un calo dell'utile a pari fatturato.
In altri termini, ognuno mantiene le proprie quote (contrariamente a
quanto pensi), solo guadagnando meno. Le quote di mercato varierebbero se solo
alcuni concorrenti agissero ed altri no. In questo caso, è naturale che le
azioni promozionali premierebbero le
aziende che le attuerebbero a discapito di altre e chi opera nel mercato lo sa
bene.
Quindi, tutti agendo nello stesso modo (lo puoi vedere dai volantini
promozionali che distribuisce la grande distribuzione) nessuno ottiene un reale
vantaggio. Si cerca tutti di mantenere
appunto quelle quote di cui Tu parli.
Diciamo che i periodi di crisi, stranamente vanno a vantaggio del
consumatore che, se è accorto, può spendere molto meno rispetto al solito. (Ci
penserà poi lo Stato a togliergli quanto è riuscito a risparmiare!)
Alla fine perciò sono solo le aziende che possono rimetterci molto
perchè, mantenendosi il livello dei costi uguale a prima, se non aumentati,
occorre vendere a prezzi più bassi con profitti a volte inesistenti, pur di
rimanere nel mercato.
Questo è anche un po' parte del meccanismo che porta, in situazioni di
crisi, le aziende meno solide, a non farcela.
Facendo fanta-marketing potrei
dirTi che per mantenere la propria
presenza, un'azienda dovrebbe andare, in queste situazioni, a caccia di nuovi clienti cercando cioè di
prenderli alla concorrenza. In questo caso, le maggiori quantità vendute
potrebbero, dico potrebbero, dare risparmi sulle materie. Ma il processo è
lungo e tutto da verificare nei fatti.
Tieni però presente che poiché
le aziende ragionano nello stesso modo, tutte pensano di dover andare a caccia
di clienti nuovi e se davvero lo facessero, avremmo che ognuna, alla fine, si
ritroverebbe con un parco clienti di uguale numero, tra persi e presi, ma con
l'aggravante di aver speso molto per catturare i clienti nuovi.
Chiarisco: io prendo cento
clienti a Te e tu cento a me. Ci
troveremmo al punto di partenza ma avremmo anche speso danaro per convincere i
clienti a passare alla nostra azienda.
Il venditore può, nel suo piccolo, cercare clienti nuovi (cosa che dovrebbe sempre fare) perchè non è
detto che tutti i clienti siano contenti del fornitore che hanno e quindi fare
tentativi per portarli via è lecito. Ciò va fatto però con le condizioni
normali date dall'azienda, senza che vi sia un costo superiore.
Tornando a Te: tieni maggiori
rapporti con i clienti; fatti sentire loro vicino; fai capire che la crisi c'è
e che anche Tu sei coinvolto come loro e che, nel Tuo piccolo, cerchi di
aiutarli a superarla.
Crea cioè quel rapporto che non sia solo professionale in modo che Ti
vedano non solo come venditore ma anche come amico o consulente che dai loro
dritte.
In questo caso tieni presente che devi rasserenare i clienti. Se Ti
viene chiesto come va il mercato in generale o se Ti chiedono se i loro
concorrenti vendono bene; ricordaTi di
dare loro speranza. Non dire mai “il mercato sta andando comunque bene; c'è crisi ma io vendo come prima....”
Queste frasi andavano bene anni fa, quando l'atmosfera era diversa ed
era importante stimolare il cliente a far di più.
Oggi se Tu dovessi dire così distruggeresti il cliente. Fagli invece
capire che la crisi c'è ma, in questa crisi, i suoi risultati, pur se in calo,
lo sono meno di quelli degli altri. In questo modo si sentirà rasserenato. Non c'è nulla di
peggio che sentirsi o sapere che si è ultimi.
Non caricarli, anche se ne avessi l'occasione, di quantità non in linea
coi consumi perchè probabilmente
venderesTi a condizioni oggi a Te
svantaggiose e creeresti difficoltà coi pagamenti al cliente.
Buona norma, in un periodi di crisi e con probabili offerte di vendita,
sarebbe offrire il fabbisogno storico
(che vuol già dire tanto) con qualcosa
in più. Poi sarà il cliente a decidere.
Non crearTi crucci sulle condizioni di vendita che Tu non puoi gestire.
Ti auguro che in azienda ci siano professionisti preparati e, se così è,
troveranno le armi e le soluzioni per vendere al meglio.
Tu, di Tuo, fai come Ti ho suggerito.
Cordiali saluti.