Ricerca personalizzata

lunedì 18 febbraio 2008

Iscrizione Albo

Nadia B. (Roma)
Mi sono laureata in Architettura ad Ottobre e, prima di iniziare a cercare un lavoro, ho colto l'occasione di preparare e sostenere l'Esame di Stato per l'abilitazione alla professione, necessario per una successiva iscrizione all'Albo degli Architetti e da poco sono in cerca di lavoro.
I miei dubbi però non si rivolgono al 'come' trovare e al 'come' cercare, ma si focalizzano sulla necessità o meno di una eventuale iscrizione all'Ordine.
Mi rivolgo a Lei perchè le notizie che riesco a reperire sono contradditorie e sul sito dell'Ordine non ci sono (o non sono stata in grado di trovare) notizie esaurienti.
Mi domando se valga la pena iscriversi, visto che ancora un lavoro non ce l'ho e ho sentito parlare di tasse fisse da pagare ogni anno, ma, le ripeto, sono solo notizie incerte quelle che posseggo.
Se mi posso permettere, Le rivolgo alcune domande specifiche, nel caso in cui la mia poca conoscenza della materia abbia reso questo discorso oscuro:
- quanto costa l'iscrizione all'albo e che vincoli comporta per quanto riguarda il pagamento delle tasse?
- si paga una quota fissa annua anche a prescindere dai reali lavori eseguiti o meno?
è obbligatoria la partita iva per l'iscrizione?...”

Gentilile Dottoressa Nadia,
su questo blog diamo risposte ed aiuti solo per problematiche relative a situazioni di cui siamo certi avere le conoscenze che ci permettano di non dare informazioni sbagliate.
Ciò che Lei pone come domande, purtroppo, esula dalle nostre conoscenze dirette per cui davvero, per non crearLe difficoltà preferiamo non risponderLe con dati che potrebbero non essere quelli ufficiali.
La strada più facile, al di là dei “mi dicono” o “mi sembra” è proprio quella di chiedere un incontro all'ordine degli architetti della Sua città, esponendo esattamente quanto chiesto a noi (tranne l'ultima domanda che non ho trascritto). Sono tenuti a rispondere, dandoLe tutte le informazioni. Non c'è alcun problema a chiedere anche i costi. Tutti i giovani che devono iniziare un lavoro, hanno pochi fondi e devono fare i loro conti. In Internet, è vero che si può trovare tutto ma spesso le informazioni sono parziali, non aggiornate e con molti svarioni. Se poi ci mettiamo che le normative hanno continue variazioni, l'unica fonte è solo l'Ordine stesso.
Personalmente posso analizzare l'nsieme e dirLe cosa penso.
Certamente c'è una tassa per l'iscrizione all'Albo e credo possa variare da città a città e certamente l'apertura della partita iva è obligatoria e prioritaria. L'apertura della partita iva significa poi aver a che fare con un commercialista che gestisca le incombenze del caso. Essendo un'attività all'inizio, i costi sono bassi ma comunque ci sono e quindi anche il commercialista va scelto in proporzione alle richieste che le verranno fatte (parlo di onorario).
Ci son poi tasse governative sempre relative all'iscrizione. Presumibilmente il tutto potrebbe aggirarsi attorno ai 300 euro. La tassa annua di iscrizione sarà senz'altro obbligatoria solo per il fatto d'essere iscritti, indipendentemente che Lei lavori o meno. E' una gabella, ma l'Italia è costruita su queste cose.
Sul fatto di pagare anche se non ci sono lavori eseguiti.....non vorrei dire cose errate ma credo che ci siano dei minimi scontati, validi solo per i primi tre anni, per i giovani che esercitano. Personalmente ritengo però che ciò valga, salvo dimostrazione contraria nel senso che se il giovane architetto dimostra di non aver effettivamente svolto alcun lavoro, il buon senso vorrebbe che non debba pagare nulla. Non dovrebbe nemmeno essere difficile da controllare perchè un Architetto deve firmare ciò che fa (a meno che non suggerisca ad un amico come raddrizzare una panchina storta).
Diciamo che, come in altre attività, dopo tre anni in cui l'architetto dimostra di non aver fatturato, potrebbero nascere controlli. Ma questa è una ipotesi personale.
Come vede quindi, anch'io posso darLe informazioni assolutamente confuse.
Ritengo che se Lei, attraverso conoscenze o per dimostrazione di ottimi risultati universitari, fosse nella condizione di trovare un lavoro (nel senso d'avere la sicurezza di un incarico) è obbligata a seguire l'iter dell'iscrizione. La situazione è totalmente differente invece se Lei fosse assunta in uno studio, In questo caso sarebbe stipendiata ed il Suo solo investimento dovrebbe essere la sola iscrizione all'Albo.
Se invece il Suo futuro è ancora incerto, può non farlo ma deve metterlo in conto se ritiene che quella sia la Sua strada. Logica vorrebbe che Lei possa essere comunque iscritta all'albo senza praticare, pronta per un domani qualora dovesse improvvisamente partire (sempre che, ma siamo in Italia, per iscriversi all'albo non si debba necessariamente avere la partita iva).
Non si crucci comunque. Se Lei ha letto o avesse possibilità di leggere altre risposte sul blog, io continuo a ripetere che le lauree vanno viste tendenzialmente come bagaglio di cultura personale e che spesso, la vita lavorativa si sviluppa per strade diverse. Se la Sua passione è l'Architettura, insista, ma.....non ne faccia un'ossessione. Ho visto laureati che insistendo nel voler svolgere il lavoro per cui s'erano preparati, han finito per non far nulla.