Ricerca personalizzata

mercoledì 2 gennaio 2008

Comunicazione

Antonietta T. Torino

La Sua lettera, cara Antonietta, non la pubblico e non posso quindi risponderLe. Il fatto è che non l’ho neppure letta e mi rifiuto di farlo. Avrei potuto, ma mi dice perché avrei dovuto spaccarmi la testa a decifrare ciò che voleva chiedere? Poiché Lei si stava rivolgendo ad un’altra persona, avrebbe dovuto essere Suo compito “farsi comprendere al meglio”. La logica della comunicazione tra due o più persone è quella di esprimersi in modo più chiaro possibile al fine di evitare le incomprensioni che si vengono già a creare da sole nel momento in cui cerchiamo di comunicare. E’ intelligente cercare di usare un linguaggio logico, simile a quello che possiamo intuire usi l’altra parsona. Quando si comunica, una parte di ciò che esprimiamo va persa perché magari non fa parte del bagaglio di conoscenze e cultura di chi abbiamo di fronte. Per questo, quando non si conosce chi c’è di fronte, dev’essere nostra cura usare il metodo più semplice di espressione, magari con continue richieste di conferma della comprensione del messaggio inviato.
(Per chi legge e non comprende, devo dire che lo scritto di Antonietta era all’incirca una pagina totalmente scritta in “slang” o “gergo da sms”, ovvero il linguaggio moderno usato per accorciare le parole e usare meno il pollice sui tasti del cellulare o le dita sul personal. Non ho nulla contro questo metodo nato naturalmente. Occorre però saper capire quando usarlo. Se non lo si capisce, sono guai per la persona.)
Pensa, cara Antonietta; hai scritto velocemente nella Tua, presumo ormai solita lingua, per fare alla svelta e Ti trovi che tanta fretta non Ti porta neppure una risposta al Tuo problema. Vogliamo comunque trovare una morale per vedere di aiutarTi?
Rifletti sempre prima di agire ed agisci come il contesto Ti fa supporre si debba agire (ma Tu pensaci bene, però).
Se il contesto è di lavoro, quasi probabilmente chi opera sta usando un linguaggio diverso dal Tuo a cui Tu, forse, dovresti adeguarTi.
Non dobbiamo essere noi ad obbligare gli altri a seguirci senza almeno aver chiesto prima se lo desiderano. Altrimenti rischiamo di rimanere soli e guardandoci indietro scopriamo che nessuno ci ha seguito. Se vogliamo emarginarci, facciamolo almeno con intelligenza e con vere motivazioni.
Per finire: il Tuo linguaggio sarà moderno, brillante, magari intelligente ma, credimi, non ha nulla di personale e nulla che possa lasciar favorevolmente impressionato che legge, E’ un linguaggio di gruppo, che viene usato chi si sente sicuro solo nel branco, agendo come e perché lo fanno gli altri. Portar fuori quest’esperienza è ridicolo e non dimostra molta maturità.