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mercoledì 2 gennaio 2008

Varie

Luigia M. Forlì
“Ho 19 anni. L’estate scorsa mi sono fatta tre piercing ed in autunno quando sono tornata al lavoro, il mio principale mi ha detto che non mi vuole più perché con questi piercing non sono più adatta per il ruolo che ricoprivo. Premesso che questo può essere inteso come violazione alla libertà personale.....”

Gentilissima Luigia, mi sono fermato qui nello scrivere la Sua lettera perché è sufficiente. Quando sento parlare di violazione di libertà personale, capisco che è meglio non andare oltre. Ha 19 anni e quindi molto tempo davanti a se per capire come va il mondo del lavoro (magari lo capirà standone fuori o svolgendo un compito in cui i suoi tre piercing la facciano da padrone).
Credo occorra un po’ di buonsenso per capire e sapere che alcuni lavori, sinceramente, possono fare a meno di persone “metallizzate” soprattutto se a contatto con altri. Avre una segretaria, in ufficio, che riceve ospiti o clienti....beh, penso sia più rappresentativa senza piercing. Ora, non sa come uscirne dalla Sua libertà personale e chiede un suggerimento. Credo d’averlo già dato in queste righe, ma per carità, La prego di eliminare dal Suo lessico quel concetto di libertà personale perché, se vale per Lei vale anche per il Suo Capo.