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venerdì 21 marzo 2008

Commercio

Fulvio M. (loc. n.c.)
“quello che dico è una constatazione. Non ho nulla da chiedere per me ma solo vorrei un parere su quanto vedo. Quando vado a fare la spesa, vado solo nei supermercati o ipermercati perchè la merce costa meno. Ebbene, da tempo ormai, le offerte sono tante e tali da far girar la testa. Mentre anni fa si parlava massimo di uno sconto 33% quando c'erano i 3x2, raramente, oggi, si arriva sempre più addirittura al 50% se non ad un vero e proprio sottocosto. Se uno sa pianificare bene gli acquisti, come facciamo io e mia moglie, solo girando nei centri vicini a casa, a turno, può comperare sempre, dico sempre, a prezzi davvero contenuti. Ecco perchè mi meraviglio quando vedo in televisione parlare di prezzi che non sono affatto riscontrabili andando a fare la spesa. Ma quella gente dove va ad acquistare e da chi si fa abbindolare?”

Caro Fulvio,
la Tua lettera non mi pone un quesito di lavoro ma do ugualmente risposta perchè anche questi sconti e questi prezzi fanno parte della nostra vita e dobbiamo quindi tenerne conto.
Inizio dalla fine: per motivi di lavoro seguo spesso trasmissioni televisive in cui si intervistano consumatrici disperate dei prezzi. C'è una cosa lampante, sempre visibile sotto gli occhi di chi guarda: le interviste sono sempre fatte nei mercatini locali a consumatrici che vanno nei mercati, alle bancarelle, convinte che lì si spenda meno. Il guaio è che, a quanto si possa vedere, non fanno alcuno sforzo per cercare di verificare se in quei luoghi pagano il giusto o no: lì vanno, lì spendono e lì si lamentano.
Ed eccoci agli ipermercati. E' vero, oggi le promozioni sono continue e se un consumatore sa pianificare gli acquisti, compra tutto l'anno a ottimi prezzi e comunque risparmiando molto rispetto ai mercatini. Però c'è qualcosa che va detto. Davanti ad un cartello con lo sconto 50% si ha la certezza di acquistare a metà prezzo rispetto al normale listino che oggi dovremmo pagare. Ma è un 50% solo perchè l'euro ingannando la povera gente, fa apparire i prezzi, contenuti. Occorrerebbe però avere un po' di memoria storica per capire cos'è successo nel mercato. In realtà i prezzi sono davvero enormemente aumentati e questo grazie anche al fatto che l'euro li ha fatti apparire, ai più sprovveduti, meno costosi. Man mano che l'euro veniva associato mentalmente alle mille lire, i prezzi venivano adeguati ( non dai supermercati o ipermercati, ma dalla produzione stessa. Ogni singola materia prima subiva un aumento e la somma di questi aumenti ha portato, alla fine, ad listini sempre più cari).
Possiamo dire, caro Fulvio, che acquistare allo sconto 50% oggi significa comunque “parare un poco al costo” e quindi, usando una frase lapalissiana, meglio acquistare con lo sconto 50% che con niente. Di fatto significa comunque risparmiare e tornare indietro. Poco importa se con lo sconto 50% di oggi, paghiamo come il prezzo pieno di prima...
Il suggerimento che posso dare a chi vuole verificare quanto detto ed anche e soprattutto a chi vuol sapere far la spesa è di non calcolare mai i prezzi in euro ma semplicemente di tramutare tutto nelle nostre vecchie lire. Non l'avete mai fatto (o non lo avete più fatto)? Forse è per questo che i soldi non bastano. Provate a tramutare il valore ed improvvisamente Vi troverete a comprendere come i valori siano incredibili. Fate questi conteggi sempre, davanti ad ogni prodotto. Questo farà comprendere il reale prezzo di ciò che si acquista.
Non togliamo la vecchia lira dalla nostra testa. Faremmo il gioco di chi l'ha voluta.
Buona spesa.