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mercoledì 12 dicembre 2007

Solo clienti difficili

L.S. Palermo
.........non credo di essere timido.Infatti, quando parlo con un cliente, sembro il nostro vulcano Etma. Difficile che il cliente possa interrompermi. Sta ad ascoltare interessato. Tuttavia, tanti sforzi danno poco risultato. O a me capitano solo clienti difficili o altrimenti, non saprei. Altri venditori con cui ho parlato mi dicono che per loro è diverso.
(La lettera continua)

Eccoci con un altra richiesta nell’ambito comunicazione/commerciale. A volte preferisco non dare risposte dirette perché ritengo che con l’ausilio di fatti, storielle o aneddoti, certe cose si comprendano addirittura meglio. Per cui, andando indietro nei ricordi, eccone una che fa al caso.
Mark Twain, uno tra i più grandi scrittori, in alcune situazioni raccontava questa storiella che calza a pennello con la situazione sopra descritta:
“Una domenica, alla mia chiesa, non c’era il solito predicatore, ma un missionario venuto appositamente per cercare di smuovere gli animi e raccogliere maggiori fondi per le sue opere. Costui, con una bella voce calda ed interessante, raccontava delle sofferenze del popolo del terzo mondo. Preso dalla commozione, dopo poche frasi, decisi di dare un dollaro in offerta, anziché quanto solitamente davo: 50cent. Man mano che il racconto continuava, il tono del predicatore si infervoria, diventava più avvincente e drammatico e la mia offerta sarebbe aumentata di conseguenza. Prima 1 dollaro e mezzo, poi 2, 3 ed infine 5.
Ad un certo punto ero vicino al pianto e pensavo che tutto quanto avevo con me non sarebbe bastato per l’offerta, tanto che pensai ad un assegno. Nel frattempo il missionario parlava, parlava; non la smetteva mai. Era un continuo! Lasciai cadere l’idea dell’assegno e tornai ai 5 dollari. Il missionario continuava a parlare, parlare. Quando il sagrestano, alla fine, passò col piattivo della questua, vi lasciai cadere 10 cent”