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martedì 11 dicembre 2007

Essere un formatore? Non lo sono!

Luigi F. Torino
Ho iniziato da poco. Sono entrato a far parte di una Società di formazione per meriti universitari. Dovrei quindi essere un formatore ma non lo sono, nel senso che non credo si possa formare solo perché si ha una laurea. Scopro, in questa società che tutto è quasi portato al concetto del fare qualcosa per farsi pagare. Ma è così? Ho parlato con altri formatori e, privatamente, mi hanno detto un po’ la stessa cosa.
La mia funzione, di fatto, è quella di andare in aula, presentare una serie infinita di diaposivite (o lavorare col computer ) come se distribuissi il “verbo” ed infine, salutare. Che il mercato sia di beni di largo consumo, elettronica o meccanica, i testi che presentiamo sono tendenzialmente gli stessi, leggermente aggiustati. Mi è stato detto di non entrare mai in profondità usando apposite scuse. Io vedo che comunque chi interviene può essere, all’aperenza ed al momento soddisfatto, ma di fatto in questo modo non può imparare nulla.
(La lettera prosegue)

Ha detto tutto Lei, caro Luigi. Ed anche tutto giusto. Purtroppo la formazione oggi è tutta qui, Nessuno impara ma intanto si incassa. In business è arrivato per tanti ed occorre fare in fretta. Bisogna prendere il cliente prima che lo acchiappi un altra societa e tutti i modi sono leciti. Si pensa che comunque, piuttosto di niente, sia meglio dare qualche briciola. Le aziende spendono budget enormi; nel tempo non vedono risultati tangibili, e decidono che la formazione non sia utile. Così il meccanismo perverso della ricerca dei clienti diventa ancor più affannoso. Ci sarebbe molto da insegnarTi e vedo, da come scrivi, che potresti essere anche un buon e sincero formatore, ma non posso farlo in queste poche righe.
Ti do solo un primo consiglio. Lascia perdere le diapositive ed il computer. Sono le uniche cose che non attraggono e non permettono di catturare l’attenzione. Dopo qualche diaposivita che appare sullo schermo, l’attenzione di chi guarda è presa non dal significato ma dalla grafica e dai colori. Di fatto, alla fine, nessuno saprà cosa hai detto, ma tutti sapranno dirTi se le diapositive proiettate erano ben colorate e ben fatte.
Prendi grossi pennarelli con punta grossa e divertiti a scrivere su vecchie chart. Scrivi mentre parli, poi parla attirando l’attenzione ancora su quanto hai scritto e poi chiedi se è tutto chiaro.
Gioca con i pennarelli. Fai schizzi, ghirigori, sottolineature....insomma, fai tutto quello che possa esser utile a catturare l’attenzione su quanto stai presentando.
Quanto ci sarebbe da dire! Alla prossima.