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giovedì 12 giugno 2008

Rapporti tesi

Luisella B. Vercelli
“......non capisco come poter uscire da una situazione di difficoltà che si è venuta a creare nell'ambiente di lavoro. Mi spiego per darVi tutti i riferimenti. Sin dall'inizio il mio capo che è poi il padrone dell'ufficio dove lavoro, ha avuto nei miei confronti un rapporto gerarchico esclusivamente basato sul dare ordini. Fai questo, fai quello, tieni ferma quella cosa; hai sbagliato a rispondere così; non preoccuparti, fai come ti dico....
Insomma, devo lavorare e non posso dire nulla. Eppure, se capisco, anch'io dovrei poter dire ciò che penso. Non mi va di andare in ufficio il mattino per ricevere solo ordini sino a sera.....”

Cara Luisella,
ho letto bene la Tua lettera. Credo vi sia alla base una grande confusione dei ruoli, dei doveri e dei diritti. Tu sei al primo impiego. Non hai mai lavorato e questa è un'opportunità che, affermi, Ti piacerebbe se non ci fossero questi problemi.
Posso comprendere che forse il Tuo Capo stia sbagliando nel modo di esprimersi, ma Tu però non tieni conto di non avere esperienza e d'aver necessità di imparare tutto di quel lavoro. Forse in lui, oltre che un atteggiamento paternalistico, c'è anche quello di un imprenditore che deve far comunque proseguire bene il business e quindi, anche se in modo brusco, fa che questo avvenga.
Probabilmente rivedi nei suoi atteggiamenti quelli di Tuo padre “non fare quello; tieni fermo; non rispondere così....” sono apertamente comportamenti paternalistici che non possono portare ad una crescita del collaboratore. D'altro canto, però, cara Luisella, credo che essendo Tu al primo impiego, forse occorra una maggior pazienza e soprattutto una certa dimistichezza con i problemi, per poter intervenire e dire la Tua. Non pensi? Allora, fai così: ripromettiTi di passare almeno sei mesi con l'obiettivo di comprendere appieno come funziona l'ufficio, il Tuo ruolo e ciò desidera il Tuo Capo Poi sfida Te stessa al gioco del “secondo me lui vorrebbe che io agissi così”. In altre parole, prima di fare qualcosa pensa a come lui vorrebbe Tu agissi. Poi fallo. Vedrai che, comprendendo lui, capirai anche che forse sta agendo come agisce solo perchè sa che sei nuova e che quindi “deve guidarTi”. Man mano che Tu migliorerai e prenderai coscienza delle cose da fare e di come ci si deve comportare in ufficio, sono certo che la sua pressione diminuirà. Anche essere sempre presenti sui collaboratori è uno sforzo non da poco e appena uno può, se è intelligente ed aperto, smette di farlo. Se non lo fosse, nel frattempo Tu avrai fatto un po' d'esperienza, avrai capito come ci si deve comportare e quindi potrai, con calma, cercare un'altra occupazione.
Come sempre però devo dirTi che non devi mai pensare che un altro ufficio sia la soluzione ideale. Ogni ufficio ha le proprie difficoltà. Quando le persone vengono messe assieme per lavorare, è inevitabile che nascano situazioni di disaccordo. Sta proprio a noi, credimi, stemperarle, alzare le spalle e non farci caso.
Ciao.