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martedì 3 giugno 2008

Che lavoro fare

Mario M. Mantova
Grazie per questo blog che sto seguendo, leggendo tutte le risposte, anche quelle che non dovrebbero interessarmi. Vedo in ognuna qualcosa di molto utile indipendentemente dal lavoro. Mi sto addirittura prendendo nota di molti spunti che poi discuto con gli amici. Senza saperlo Voi state facendo formazione.
Se devo essere sincero oggi, con quello che sto imparando su questo blog, mi sento più sicuro di me stesso ed anche in diverse situazioni di studio, ne sono uscito bene grazie a concetti espressi da Voi.
Sto finendo gli studi e mi si presentano probabilmente diverse opportunità. Mio padre è un venditore. Lo fa da una vita ed il suo guadagno è buono. Lui non me lo ha mai chiesto ma probabilmente non mi dispiacerebbe intraprendere questa attività. Ho una sola domanda da porvi ed è la seguente. Poiché non so se ho la faccia tosta per presentarmi davanti ad altre persone e convincerle a comperare ciò che posso offrire, potrò ugualmente riuscire? E' difficile vendere? Grazie per la risposta.

Mio caro Mario,
Ti ringrazio per le cose davvero belle che scrivi e che, una volta tanto non ho tolto. Sapere che ciò che scrivo possa davvero essere utile anche a chi non aspetta quella determinata risposta, è motivo per proseguire (anche se spesso il tempo e gli impegni mi dicono di interrompere il proseguimento del blog). Per certi versi ciò che Tu leggi Ti serve come motivo di riflessione. E la riflessione è la base della formazione. Non è perfetta perchè la vera formazione avviene solo dialogando e scambiando opinioni (cosa che comunque pochissimi formatori fanno anche in aula).
Fai bene a prenderTi nota di ciò che ritieni possa esserTi utile. E' un po' come quando a scuola ci si annotava delle note che non erano presenti sui testi. Grazie ancora. Ma ora veniamo alla Tua domanda.
Ce la farai a vendere? Saprai presentarTi davanti a sconosciuti per cercare di convincerli?
Voglio dirTi una cosa: tutti vendiamo qualcosa, sempre e senza accorgercene. Partiamo dal concetto che “vendere vuol dire convincere qualcuno di qualcosa”. Tu pensi di non essere già un venditore? Noi vendiamo noi stessi ogni qualvolta parliamo con gli amici e vogliamo portarli sulle idee che abbiamo in testa. Pensiamo che un'auto sia migliore di un'altra e parlando, portiamo a vantaggio della nostra tesi argomentazioni atte a convincere chi ascolta. Non abbiamo un vero interesse eppure cerchiamo di farli pensare come noi. Questo è semplicemente l'atto del vendere. Quante trattative fai in un giorno? Pensaci e vedrai che sono moltissime. Ti do questo se mi dai quello. Vengo in discoteca se tu poi mi dai...; Non vedo perchè debba acquistare questo quando per me è meglio l'altro...; Piazzo su e.bay alcuni vecchi giochi e col ricavato mi compro.....
Insomma; ognuno di noi, dal mattino alla sera, vende ciò che pensa a qualcuno che non la pensa come lui.
La faccia tosta poi è un concetto da preistoria legato alla vendita. Non serve, anzi semmai è negativo. Nessun vero bravo comunicatore (o venditore che dir si voglia) ha la faccia tosta. I clienti non sopportano questi tipi che spesso risultano anche un po' arroganti. Il venditore migliore; quello che ottiene alla lunga i risultati, è sempre un timido, anche introverso che riesce proprio grazie a questa sua timidezza ad apparire sincero, vero e non invadente. I timidi sanno, quasi per rivalsa, essere più convincenti. Un po' come il concetto che di solito i clown sono persone tristi.
Non crearTi un problema che non c'è. Piuttosto, una sola raccomandazione. Non fare un lavoro di vendita solo sulla sensazione che potrebbe piacere a Tuo padre. Non so perchè ma da qualche parte del Tuo scritto, anche se non lo dici, mi sembra di sentire questa cosa. Ma se non è così e davvero potrebbe piacerTi questa strada. Non pensarci due volte.
Ciao