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lunedì 9 giugno 2008

Cerco lavoro?

Mauro N. Roma
“Devo trovare un lavoro. Io non so cosa fare. Mi sto guardando attorno ma non vedo cose giuste per me. Mi hanno parlato anche di Ikea e del fatto che è una buona scuola. Un giorno sono andato all'Ikea ed ho guardato per bene quelli che vi lavorano. Li ho visti sudati, indaffarati, stanchi e non ho proprio capito perchè uno debba lavorare in quel modo. Se quella è una scuola, figuriamoci gli altri lavori. Io vorrei qualcosa di diverso. Sono al terzo anno di università......”

Mio caro Mauro,
ho ridotto la Tua lettera perchè il succo di quanto scrivi sta tutto in queste poche righe. Il resto è solo un tentativo di scusare la Tua propensione a non fare proprio nulla.
Devo darTi atto che almeno sei sincero e lo ammetti, magari inconsciamente. Sei andato all'Ikea per guardare chi ci lavora e vedere se avevano visi allegri o no. Se erano stanchi o meno. Non credo che le scelte debbano essere fatte sulle facce degli altri. Lo si può fare se, come Te, non si cerca lavoro ma la scusa per non lavorare.
Sei al terzo anno di Università; dici che i Tuoi ne hanno un po' piene le tasche di mantenerTi a gironzolare tutto il giorno; sei un po' fuori corso e la Tua preoccupazione è di vedere se a lavorare si suda! Non credo d'essere una Cassandra nel pronosticare che anche dopo l'eventuale laurea (a meno di una improvvisa maturazione) Tu avrai problemi a trovare lavori in cui il metro di valutazione sia dato dal sudore o la faccia non stanca.
Io sono arrivato, Mauro, a fare ciò che probabilmente volevo, dopo numerose esperienze. Ora che mi ci fai pensare devo dire che sudavo eccome; mi arrabbiavo eccome, mi stancavo anche, ma ogni giorno era un giorno nuovo in cui dovevo e potevo costruire qualcosa in più; un tassello da aggiungere a ciò che avevo fatto, per andare oltre. E da questo traevo una grande motivazione che non mi faceva pensare al sudore ed alla stanchezza..
La gioia arrivava ogni volta che potevo raggiungere un seppur piccolo obiettivo che m'ero dato ed in quel momento me ne davo un altro un po' più ambizioso e sudavo e faticavo per raggiungerlo. E così via. Oggi, se ci ripenso, ho addirittura nostalgia di quei giorni, di quelle esperienze, degli errori e dei successi; degli obiettivi raggiunti e della rabbia per quelli non fatti e, sempre ripensandoci, la stanchezza, il sudore e l'essere indaffarato non mi è mai pesato. Sai perchè? Perchè avevo un obiettivo: il lavoro era un mezzo per raggiungerlo. Non lavoravo per riempire la giornata; non passavo le ore nella speranza che arrivasse prima la sera (non c'erano orari da statale e le ore non le contavo).
Il mattino anticipavo sempre il più possibile l'inizio del lavoro per non perdere nulla; per far si che la giornata durasse di più e chi lavorava con me, senza che mai abbia io detto qualcosa, comprendeva la passione che io mettevo e lentamente seguiva l'esempio.
Non credo d'essere mai stato una mosca bianca; diversi erano come me: quelli che sono riusciti in ciò che volevano.
Non esiste lavoro che sia in assoluto premiante ed un altro che non lo sia. Non esiste lavoro stancante o meno. Esiste un approccio mentale che permette di vedere bellissimo, appassionante ed intrigante qualsiasi lavoro, magari anche umile. Però quest'approccio, che può essere insegnato, vale poco se dall'altra parte c'è qualcuno che cerca di vedere negli occhi degli altri se un lavoro potrà essere bello o meno per sé.
Credo che Ikea sia davvero una grande scuola, per pochi mesi o per tanti. Faticoso lavorarci come può esserlo ogni altro lavoro se non ci si mette l'impegno e non si ha un obiettivo, ma anche bello se lo si approccia con lo spirito giusto.
Potrei andare avanti molto caro Mauro, ma devo finire qui. Potessi, un'esperienza all'Ikea la farei volentieri e forse riuscirei a far lavorare meglio e col sorriso anche quelli che hai visto sudati e stanchi.
Il problema non è quindi dove lavorare o cosa fare ma avere idee chiare su se stessi e sul proprio futuro.
Fatti una chiara domanda : “ma a me piace lavorare? Ne ho voglia?”
Tutto qui. Se le risposte sono entrambe “si” qualunque lavoro va bene. Se sono due bei “no” credo che i Tuoi genitori avranno loro da sudare per Te.
E, Ti prego, non rispondere “a me piacerebbe lavorare ma facendo altre cose” perchè questa risposta non è valida.
Ciao