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mercoledì 11 giugno 2008

Organizzazioni

Città del nord
“da poco in un'azienda nella posizione intermedia di XXXXXX mi sono trovato in una situazione che probabilmente non ho saputo ben gestire e quindi...mi sono ritrovato a spasso. E' successo che ho scoperto alcune cose che non andavano bene, secondo me, Colto dall'intuizione che forse la cosa poteva essere l'aggancio per essere ben visto, ho fatto una relazione e l'ho consegnata al direttore generale. Pensavo di venir chiamato ed essere premiato, invece sono stato chiamato, mi hanno fatto i complimenti ma mi hanno anche detto che comunque non avrebbero potuto tenermi perchè la cosa sarebbe stata imbarazzante. Sono stato ampiamente pagato nei miei diritti ma mi hanno mostrato la porta, assieme al capo di cui avevo scoperto gli altarini. Posso capire cosa c'è dietro a queste decisioni?”

Si, caro M. puoi saperlo e Te lo dico. Nessuna organizzazione può permettersi di avere al proprio interno collaboratori, pur onesti e ligi al dovere, che però non rispettano le gerarchie. Mi spiego meglio. Tu hai scoperto qualcosa che non andava e, anche un po' furbescamente, devi ammetterlo, hai visto nell'azione di dirlo al Capo supremo, la possibilità di fare un passo avanti. Nelle organizzazioni però, vige una sacrosante regola che è di non scavalcare il proprio Capo, per qualsiasi motivo. Qualunque cosa ci sia da dire, la si dice proprio a lui, anche se lo riguarda, ma non si scavalca. Se la persona è nel giusto, deve avere il coraggio di parlare francamente. Se non l'ha, è meglio che lasci perdere. L'azione di scavalcare il Capo per riferire ad altri più gerarchicamente in alto, pone le strutture nella situazione di non potersi fidare del collaboratore. Se si accetta una volta che la persona scavalchi le gerarchie, si accetta che potrebbe farlo nuovamente e questo può creare instabilità nei gruppi di lavoro. Tieni presente che è proprio la stabilità, nel bene o nel meno bene, che fa andare avanti un gruppo. Se le regole vengono stravolte, viene a mancare la sicurezza. Tutti potrebbero sentirsi in dovere di dubitare di altri; potrebbero ritenere che raccogliere prove di qualcosa di non giusto porta alla possibilità di fare carriera e quindi il gruppo andrebbe allo sfascio, con le persone intente a spiarsi anziché collaborare.
Quando si presentano queste situazioni, di norma, a chi ha commesso qualcosa viene dato il benservito, ma purtroppo viene fatta la stessa cosa anche con chi a fatto accadere la cosa perchè quella persona, pur onesta e corretta, non riuscirebbe più a trovar posto nel gruppo.
Sappi che in un gruppo di lavoro, c'è sempre qualcosa che può non essere perfetto. E sapere d'avere un controllore che in qualsiasi momento può destabilizzare tutto il lavoro, non piace a nessuno.
Vedi, caro M., Tu non hai pensato che magari il Capo supremo poteva benissimo essere a conoscenza di quello che accadeva, come molto spesso è, ma che per motivi organizzativi, tacesse tenendo sotto controllo la situazione. Se chi è a capo di un'organizzazione dovesse ritenere che un dipendente fa qualcosa di non corretto ma è comunque un validissimo elemento, utile al gruppo ed in quella posizione, può anche decidere di soprassedere e fingere di non vedere. Nel momento però in cui qualcun altro scopre la cosa e la rende pubblica, non può più fingere e quindi deve prendere decisioni. Ti renderai conto però che la decisione crea un'improvviso disequilibrio nella struttura. Quindi, se ci si deve liberare di quella persona, lo si deve fare anche con l'altra; ricreando poi una nuova struttura che magari non funzionerà bene come la prima. Paradossalmente può anche accadere che la persona accusata, pur colpevole di qualcosa, non venga rimossa proprio in quanto altamente utile per capacità mentre invece chi ha cercato di uscire dalle regole della collaborazione, andando a riferire, viene allontanato per paura che un domani lo rifaccia.
Nel Tuo caso il Capo supremo, ha optato per la prima decisione. E' nella norma.
Vedo comunque che, tutto sommato, hai capito che forse non dovevi fare quell'errore (anche perchè c'era dietro un po' di cattiveria, di astuzia e di ambizione da parte Tua). Sognavi il colpaccio. E' andata male. Prendila come esperienza.
Ciao