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martedì 13 ottobre 2009

ANCORA FORMAZIONE

M.TERESA Milano

Egregio Dottore,
ho letto e leggo sempre tutta la corrispondenza che pubblica perchè la ritengo essere forse la migliore in assoluto tra tutto quanto circola in web. Mi complimento per la saggezza delle risposte e mi creda spesso sono riuscita ad uscire da situazioni imbarazzanti seguendo consigli da lei espressi in risposta ad altre lettere. Questo a dimostrazione che sapendo leggere e cercare ognuno può trovare qualcosa di utile.
Vengo alla mia curiosità sperando che lei mi risponda anche se il quesito è debole.
Io ho partecipato a corsi formativi assieme a colleghi della azienda in cui lavoro Corsi formativi in azienda e fuori. Ora però se debbo dire la verità di quei corsi ricordo poco o niente e nulla mi è servito. Non mancava certo il materiale che è stato distribuito a faldoni e che devo ammettere riportava fedelmente ed in modo molto preciso le diapositive presentate eppure mancava qualcosa perchè nulla è rimasto a me ed ai miei colleghi. Lei scrive che i corsi servono a poco e ora me ne rendo conto. Ma perchè?

Cara M.Teresa,
torno a precisare quanto più volte espresso. I corsi servono eccome. Non servono la maggioranza o la quasi totalità dei corsi che sono solo “conferenze” di relatori che leggono testi generici, adatti ad ogni tipo di corso, senza entrare nel merito delle realtà singole. Costoro cercano di far breccia e di impressionare i partecipanti dando loro (come dice Lei) dei faldoni ripieni di dati, tabelle ed altro che altro non sono che copie degli stessi dati presentati. Di fatto, regalano il volume delle cose lette (preciso: lette) e che quasi sempre non sono approfondite secondo il desiderio dei partecipanti e che, proprio per questo, vengono dimenticate entro brevissimo tempo.
Di norma si precisa sempre, proprio per tranquillizzare l'uditorio, che tutto quanto viene detto in aula verrà poi trovato sul materiale che a fine corso sarà distribuito. E questo getta le basi per un sicuro insuccesso. Il relatore così, parla e si scarica della responsabilità di far comprendere; l'uditorio, tranquillizzato del fatto che anche se qualcosa non sarà chiaro potrà poi rileggere lo scritto, ascolta disattento e dopo poco si annoia. Risultato: le cose entrano da una parte ed escono dall'altra. Al momento tutto è chiaro. Il giorno dopo non lo è più.
Pensi che addirittura si può sapere ancor prima di iniziare se un corso sarà effettivamente formativo o solo informativo (cioè una semplice e banale conferenza di un oratore, come quasi sempre accade). Sarà sufficiente guardare la disposizione della sala. Eppure, ancora oggi, nessuno bada a questo. Se ci si badasse, sparirebbero un numero impressionante di pseudo società formative.
Posso dirLe infine che per fare formazione basta un formatore, un pennarello ed una lavagna di carta. Perchè la formazione nasce in aula solo a seguito di quanto affiora dai partecipanti e si sviluppa da questo. Ma Lei pensa siano tanti coloro che possono andare in aula in queste condizioni e gestire un intero ciclo formativo? No, davvero no e la colpa è anche delle società clienti che vedono la capacità, la bravura e la “consistenza” di un corso e di un formatore, dal materiale predisposto che verrà consegnato. Più alto sarà il numero di pagine che lo compone, maggiore è la bravura percepita. Così va il mondo!
Cordiali saluti.