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mercoledì 1 aprile 2009

CHE DIFFERENZA C'E'

G.P. (loc. n.c.)
buonasera. Sono uno studente di ingegneria gestionale. Mi è sorta una curiosità, ovvero sapere che differenza c'è tra la soddisfazione, insoddisfazione e il piacere del cliente.
Attendo una vs risposta e ringrazio. Complimenti per il sito

Gentile G.P.,
mi dai davvero pochi elementi per poterTi spiegare bene le differenze. Essendo Tu studente universitario sai bene che i termini singoli possono perdere o variare significato se estrapolati dal contesto in cui sono contenuti. Se Tu mi avessi per lo meno scritto la frase in cui le hai lette o, a grandi linee, l'argomento, potrei essere preciso. La parola, di per sé, non ha significato perchè siamo noi che glielo diamo.
Tuttavia, usando i concetti codificati, e portandoli nell'ambito della vendita (Tu parli di questi termini legati al cliente) posso dirTi che:
quando si parla di un cliente “soddisfatto” si intende un cliente che ha ricevuto risposte chiare alle domande poste od alle obiezioni sollevate. In un incontro di vendita, il venditore ed il compratore comunicano tra loro al fine di arrivare ad una soluzione. Nel caso preciso, il venditore vuole vendere un prodotto ed il compratore ha la necessità di acquistare un prodotto. Per questo si incontrano e per questo discutono. La comunicazione quindi avviene perchè entrambi hanno un motivo affinchè questo avvenga. Se non ci fosse un motivo, ovvero una necessità, l'incontro non avverrebbe.
L'incontro non è una vendita ma solo la possibilità che la vendita avvenga, se le necessità del cliente e quelle del venditore possono combaciare. Nell'ambito del dialogo che avviene (la comunicazione), il cliente ha delle aspettative espresse o inespresse. Se le argomentazioni del venditore sono tali da dissipare gli eventuali dubbi sul prodotto o sul servizio offerto, il cliente si sentirà soddisfatto.
Ovviamente può avvenire l'opposto. Quando un cliente ha aspettative su prodotto o servizio e queste non vengono soddisfatte dal prodotto stesso o da quanto detto dal cliente.
La soddisfazione o insoddisfazione può essere anche successiva alla vendita. Si acquista un prodotto perchè lo si ritiene idoneo a ciò che si vuol fare e solo provandolo si può poi dire effettivamente che “ha soddisfatto” le aspettative oppure “non serve per l'uso che se ne voleva fare”.
Comperiamo un trapano sicuri che sia ciò che risolverà una nostra necessità e ci accorgiamo usandolo che non è poi così facile da usare, com'era stato detto, ed i buchi perfetti sono invece delle caverne slabbrate. Ecco l'insoddisfazione. Comperiamo titubanti un paio di scarpe che ci vengono dette idonee anche per la pioggia e ci accorgiamo, in una giornata di nubifragio, che effettivamente non passa una goccia ed il piede rimane asciutto. Ecco la soddisfazione.
Il “piacere del cliente” è l'eccellenza della situazione. Possiamo definire il piacere quando vi è la soddisfazione, per il cliente, d'aver acquistato esattamente ciò che voleva, sapendo che avrebbe ottenuto dal prodotto o servizio ciò che poi ha verificato ottenere. In questo caso il cliente trae un vero e proprio piacere perchè la trattativa d'acquisto ha portato, come risultato, al concretizzarsi delle aspettative.
Se noi desideriamo qualcosa e ciò si avvera, siamo felici; proviamo cioè piacere.
Caro G.P. Penso d'averTi risposto. Se poi le Tue necessità erano diverse, riscrivimi dandomi maggiori ragguagli. Sarò lieto di aiutarTi.
Ciao