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mercoledì 15 aprile 2009

MEETING SHOW

n.n. Milano


Scusate se non mi firmo ma preferisco, per tanti motivi, l'anonimato.
Ho partecipato ad un corso formativo tenuto da un formatore che vanno per la maggiore. Grande numero di partecipanti, aula a teatro. Il formatore sul palco. Grande entusiasmo e finale con musica e ballo a ritmo. Euforia, grandi pacche sulle spalle tra i partecipanti, forte consenso e sorrisi a dentiere visibili. Eppure, calato il sipario mi sono ritrovato a fare qualche riflessione e come me chissà quanti altri.
Abbiamo partecipato ad un corso o ad uno show? C'è stato insegnato? Personalmente rivedendo il tutto ho forti dubbi anche perchè passato l'entusiasmo, non mi è rimasto nulla.
Cosa è accaduto?

Caro n.n.
Presumo Tu sia un manager a cui sono indirizzati questi corsi. E credo pure di riconoscere il formatore di cui parli. Non mi stupisco di quanto mi racconti. Grandi sale; centinaia di partecipanti, entusiasmo, battute di mano a ritmo, ed il leader che, sul palco, parla.
Non mi stupisco di questo, mi stupisco di chi partecipa spendendo un sacco di soldi pensando di imparare qualcosa. Questo è teatro; show, quasi cabaret in cui, chi parla, pensa alla parte, pensa a fare bella figura; pensa a piacere ed a raccogliere entusiasmatici applausi da chi, scusami, non capisce proprio nulla di formazione e quindi non potrà nemmeno trovare giovamento.
Vedi, n.n., scrivere un paio di libri e venderli non significa proprio nulla. I libri si leggono anche per curiosità e poi magari si buttano per delusione. La vendita dice solo che qualcuno l'ha comperato e non che sia servito allo scopo. Se da questa fama si passa a seminari e i partecipanti non mancano, significa solo che c'è gente che è curiosa di sapere cosa viene detto. Stop.
Certamente non si impara in quel modo. Quel formatore lo sa benissimo (perchè se non lo sapesse sarebbe da ricovero) ma sa anche che il suo obiettivo è fare business per sé e quindi dà ai partecipanti ciò che i partecipanti stessi vogliono. Una persona che da un palco, parla, faccia show, che dica qualcosa di assolutamente condivisibile e che, alla fine, non ha chiesto loro, in aula, di impegnarsi mentalmente, è un leader che piace perchè non “rompe”.
Diciamo che fa dei bei comizi, belle conferenze che i partecipanti, alla fine, condividono. Parte di quei partecipanti pensano che condividendo ciò che lui ha detto, si impari a far qualcosa. Nulla di più errato.
Quella a cui hai partecipato e che, alla fine, Ti ha creato dubbi facendoTi aprire gli occhi, è una conferenza. Ad una conferenza ci si va per ascoltare un oratore non per imparare qualcosa.
Se si vuole insegnare a come fare business, questo è un bell'esempio. Il conferenziere, parlando ad un gruppo molto grande che ha pagato fior di soldi, ha dimostrato come si possa fare affari.
Per carità, nulla di disonesto, assolutamente. Tutto è regolare. Viene lanciata un'occasione di incontro per spiegare come agire in certe situazioni e se tanti manager accorrono ad ascoltare, non è problema di chi parla. Nessuno si impegna a garantire che i partecipanti usciranno dalla sala formati a gestire il loro futuro, quindi se all'uscita tutti hanno capito ciò che è stato detto ma non sapranno mai mettere in atto le strategie, è problema loro.
Credo però che queste situazioni se le vadano a cercare i partecipanti. Basta un nome con un alone di fama e subito si idolatra la persona. I guru spuntano come funghi in ogni settore ma se dopo poco vien detto di farne un elenco, nessuno si ricorda di ciò che hanno fatto o dei loro nomi. Come è possibile pensare in qualche ora, stando in una sala con altre centinaia di persone a sentire un tizio che da un palco parla; come è possibile dicevo, pensare di imparare qualcosa? Ascolto = dimentico. Faccio = imparo. Se non si è coinvolti direttamente non si impara un bel niente, La differenza è che la formazione prevede fatica ed impegno personale, anche psicologicamente duro e questo non è mai gradito. A nessuno, se non preparato, piace mettersi in discussione davanti ad altri. Partecipare invece ad una conferenza in cui non ci si deve scoprire e nulla viene chiesto, è molto facile. Ed il paradosso del partecipante sta proprio nel fatto che meno è coinvolto, meno impara, ma meno è coinvolto e più è contento di aver partecipato, convinto d'aver imparato.
Se la gente vuole questo, la gente trova senz'altro qualcuno che la accontenti. Se poi, per essere accontentata è pure disposta a pagare, che colpa ne ha il leader pseudo formatore che tiene la conferenza?
Ciao