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domenica 19 aprile 2009

LIMITE DELLA COMUNICAZIONE

Marco (loc. n.c.)


Vi ringrazio di aver inserito in rete il vostro sito che permette penso a molta gente di farsi un idea di un mondo che forse non gli appartiene ma che appassiona. Credo inoltre che davvero molti giovani, tra cui io mi inserisco ancora, possano veramente imparare cose che nessuna università insegna.
Vengo al punto. Io, per motivi di lavoro, giro il mondo. Capirete che proprio per questo devo necessariamente avere una certa apertura mentale ed una buona capacità di dialogo o comunicazione. Pur tuttavia mi trovo alcune volte nell'assoluta incapacità di interagire con le persone perchè non riusciamo a capirci. Vi sono popoli che, per loro cultura, sono piuttosto chiusi e non permettono aperture. Altri, con cui io cerco di spiegarmi, comprendendo però che quanto dico è poco capito. Perchè vi sono questi limiti?
Forse sto facendo una domanda pleonastica, ma vorrei proprio avere un vostro parere a cui tengo. Grazie

Egregio Marco,
Lei ha già detto grosso modo tutto quanto c'era da dire. Ogni popolo ha culture differenti ed esperienze che sono alla base delle conoscenze e che permettono poi di confrontarsi con altri.
Ogni persona porta con sé i limiti delle proprie conoscenze. Di fatto ognuno di noi riesce a comprendere ciò di cui può dare una spiegazione. Questo limite frena o blocca ogni altra nostra capacità. Noi, riusciamo ad comprendere mentalmente ciò che la mente riesce ad interpretare. E la mente interpreta (traduce in immagini) solo ciò che conosce o che ha già sperimentato. Se qualcosa non è nella nostra enciclopedia mentale, difficilmente riusciremo a capirla.
La comunicazione ha dei limiti che vanno al di là della ns. volontà. Vi sono molti esempi per spiegare questo. Io Le faccio quello più banale. La neve. E per farlo potrei rimanere vicino a noi. Vi sono paesi del nostro sud in cui raramente cade un fiocco di neve e magari una intera generazione non l'ha mai vista, così come non ha mai visto, magari, la nebbia. Provi a spiegare esattamente cos'è la neve e avrà difficioltà. Proviamo ora ad andare più in là e pensiamo di trovarci in una nazione africana, magari nel deserto. Se ci trovassimo a voler spiegare ad un abitante del luogo cos'è la neve, probabilmente ci starebbe a sentire ma non riuscirebbe mai a comprendere. Non avendola mai vista ne toccata, non esiste per lui esperienza diretta che sia stata archiviata nell'enciclopedia mentale. La neve, per lui, è una parola sconosciuta. Potremmo star lì a sgolarci delle ore ma se nella sua esperienza non c'è nulla a cui possa comparare questa cosa che è la neve, non capirà.
Quando Lei trova dei limiti, comunicando con le persone di esperienze diverse, di fatto si trova nella situazione che Le ho sopra scritto. Certamente ciò che per Lei è ovvio non lo è per chi magari Le sta di fronte. Le Sue esperienze non sono quelle dei suoi interlocutori e quindi c'è poca o nulla possibilità che questi comprendano quanto Lei sta dicendo. Sono queste conoscenze che abbiamo maturato che ci aiutano a formare il senso dei messaggi. Ignorare i limiti dell'esperienza che produce conoscenza porta a difficoltà notevoli.
Occorre quindi, in situazioni in cui si comprende che chi ci ascolta non capisce, fare differenti esempi portando a far si che la persona riesca a collegare quanto diciamo ad esperienze da essa vissute.
Cordiali saluti