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lunedì 13 aprile 2009

SEGUIRE LA PASSIONE ?

F. (loc. n.c.)

Innanzitutto voglio complimentarmi con Voi per l'utilissimo blog che avete creato, chiarisce molti dubbi con definizioni ed esempi pratici senza tralasciare un parere personale che molte volte è la cosa che mi più si cerca da un consulente!Mi chiamo F. Sono un trentenne , e da 3 anni gestisco una piccola gastronomia con un cugino. Appoggiati (soprattutto economicamente)dai nostri genitori abbiamo deciso di intraprendere la strada imprenditoriale in una società in cui io conferivo i locali e l'altro socio il REC con la relativa licenza.Dopo qualche tempo si sono venuti a creare dei conflitti, a dir la verità normali discussioni che però vanno ad incidere sui rapporti famigliari,e questa non è certo una bella cosa. Comunque tutto questo mi ha fatto riflettere e decidere di voler fare qualcos'altro ovviamente da solo.Dopo questa mia lunga premessa vengo al sodo! Il mio problema è dunque quello di voler intraprendere un'altra attività, magari legata alla mia grande passione, la fotografia. Pensavo di creare una sorta di galleria d'arte fotografica (anche se chiamarla così mi sembra eccessivo)in cui possa esporre, debitamente incorniciate, le mie immagini e quelle di altri artisti emergenti a cui pagherò una percentuale del prezzo di vendita che comunque sia dovrà essere molto abbordabile, e magari affiancare anche la vendita di libri fotografici .Per ovviare alla spietata concorrenza dei grandi centri commerciali di arredamento con le loro dozzinali stampe del faro travolto dalle onde dell'oceano, o tramonti impossibili, pensavo di dare un valore aggiunto alle mie foto...l'originalità, nel senso della stampa in unico esemplare e ovviamente il rilascio del negativo con tanto di certificato di autenticità...questo potrebbe essere quel qualcosa in più...anche se non so...come faccio a sapere se un negozio del genere può darmi da mangiare, non ce ne sono in giro e un'indagine di mercato risulta essere piuttosto difficile. Non so nemmeno che tipo di licenza dovrei chiedere...Gallerista??? Sicuramente le spese sono minori di quelle di una gastronomia minore il consumo di corrente e di gas (niente frigo, niente cucine o elettrodomestici), pochi fornitori e soprattutto merce non deperibile! Non cerco assolutamente il denaro o il successo voglio solo fare un lavoro che mi faccia svegliare la mattina con entusiasmo e la voglia di andare in negozio!Purtroppo però, io stesso quando smetto di sognare, torno alla realtà e penso all'articolo che andrei a vendere non so in quanti lo comprerebbero...RingraziandoVi in anticipo per le risposte che Vorrete darmi colgo l'occasione per augurarVi una felice Pasqua.

Mio caro F.
la Tua lettera mi pone davvero in una situazione difficile come purtroppo accade spesso ultimamente e cioè dare un parere scegliendo tra il proseguire una normale attività o seguire un sogno.
Difficile per me, perchè io sono sempre stato propenso a suggerire di seguire i sogni, sopratutto se si è giovani. Ma c'è un però, ed il però è che i sogni si devono seguire senza pesare sulla famiglia, altrimenti sono i genitori che investono sui sogni dei figli e non è giusto.
Nel Tuo caso mi sembra che i genitori abbiano già dato, quando hai intrapreso l'attività che hai in atto, quindi non è il caso che l'aiuto prosegua. I genitori infatti sono sempre disponibili a dare tutto ciò che hanno. Ma pensa se un domani le cose non andassero come vorresTi.
Tu saresTi in difficoltà ed i Tuoi genitori, ancora di più in quanto Tu non potresTi neppure aiutarli.
Non so se l'attività iniziata con il cugino è stata un colpo di testa od invece pensata. Questo lo sai Tu. Certo è che aprire una gastronomia significa anche dover amare molto la cucina, altrimenti i risultati non vengono. Tu non mi dici nulla di questo. Operare nella gastronomia; aver a che fare con piatti e sughi, Ti piace o lo fai solo perchè ormai sei dentro?
Ti dico di chiederTi questo perchè se c'è passione, allora tutto è superabile e tutto passa; se non c'è interesse, tutto diventa pesante. Le discussioni, nel lavoro e sopratutto se si hanno soci, ci sono e ci saranno sempre. Le troverai in ogni occupazione in cui avrai a che fare con altri, quindi non dev'essere questo il motivo che Ti fa rompere col cugino. Le famiglie, se ci si mettono in mezzo, possono creare ulteriori danni perchè ognuna terrà la parte del proprio figlio. Dovreste essere Voi figli a far si che le famiglie restino fuori dalle Vostre discussioni. Discutere è assolutamente normale purchè questo avvenga senza degenerare. Sta poi ad entrambi, o ad uno di Voi, finire la discussione con una risata, una manata sulle spalle o un sorriso per far capire all'altro che la discussione non mina i rapporti.
Detto questo, veniamo al dunque:
il lavoro, attualmente ce l'hai e fai il gastronomo. Il Tuo sogno invece è la fotografia ed allora, vorresTi piantarla con la cucina.
Hai una visione piuttosto romantica della nuova attività; meno male che in finale di lettera scrivi
“Purtroppo però, io stesso quando smetto di sognare, torno alla realtà e penso all'articolo che andrei a vendere e non so in quanti lo comprerebbero...”
Questo pensiero mi tranquillizza un attimo e mi fa tirare un sospiro di sollievo. Vuol dire che stai sognando ma, nel dormiveglia, Ti rendi conto che la realtà forse non sempre è come noi vorremmo.
E' vero che nei centri commerciali vedi gigantografie che non Ti piacciono; è vero che pensi che le Tue sono migliori ma il mercato è una cosa piuttosto complessa e qui entra in ballo il marketing che dobbiamo scomodare per darTi la possibilità di riflettere meglio.
Le gigantografie che Tu vedi nei centri commerciali e che non Ti piacciono, ci sono perchè la gente le vuole e le acquista e se le acquista vuol dire che ciò che ritraggono, piace. Che siano scene improbabili o meno, poco importa. Nessun produttore le stamperebbe se non ci fosse vendita e tanto meno nessun centro commerciale le metterebbe in vendita se sapesse di non venderle. E' vero che sono multipli di mille, ma se la gente le compra vuol dire che non è interessata se entrando in altre mille case trova le stesse scene.
Quindi ricordaTi: non si vende ciò che è bello per noi o che piace a noi; si vende ciò che il pubblico (la massa) gradisce. Chi compra una di queste riproduzioni non vuole un nome famoso; non è interessato a sapere l'autore e se quell'autore è bravo, mediocre o scarso. Guarda, sceglie e compra in base alla propria necessità. Il marketing dice: ogni prodotto deve soddisfare un bisogno ed un cliente acquista quando ritiene che un prodotto possa risolvere un problema.
La foto d'autore è ancora ben lontana dalle masse e dall'essere compresa come vera arte se non per pochi casi in cui il fotografo è divenuto famoso. Ciò significa quindi che se l'autore è sconosciuto, la sua opera, pur bella che sia, non interesserà nessuno.
Vi sono decine e decine di concorsi fotografici e mostre locali, nelle varie città e paesi d'Italia. Sono migliaia coloro che espongono le opere ma, credimi, tutti lo fanno per la soddisfazione personale di mostrare. La vendita è davvero l'ultimo dei loro pensieri perchè sanno che non ci sarebbe.
So di darTi una delusione ma, aprire una galleria per mostrare Tue foto, magari bellissime, può davvero essere un bel rischio. Forse potresTi avere qualcuno che viene a visitare (altri appassionati come Te ed anche per questo dovrai spendere soldi per far sapere che esiste la Tua galleria), ma tra il venir a visitare la galleria e l'acquistare, ce ne passa.
L'idea della foto singola con tanto di negativo, certificato di autentica e quant'altro, non è cattiva, ma non lo è solo se vendi.
Il problema è calcolare se le vendite possono essere tali da pagare le spese e lasciarTi vivere. Eppoi dove apriresTi la galleria? Perchè anche questo è importante.
Cose simili andrebbero posizionate in particolari aree della città, dove gli affitti sono stratosferici. Se apri una galleria in un paese, Ti suggerisco subito di lasciar perdere.
PotresTi partire, come mille altri come Te, dal basso. Fare fotografie, inviarle alle solite mostre e vedere se inizi a raccogliere premi. Un buon malloppo di premi potrebbe servirTi per capire che i Tuoi scatti sono davvero apprezzati ed allora potresTi iniziare ad inviarne qualcuno a riviste specializzate o a quotidiani e settimanali. Vi sono poi speciali agenzie fotografiche che raccolgono e vendono scatti in tutto il mondo. Dopo i passi che Ti ho detto, potresTi indirizzarTi a loro e capiresTi se quanto Tu hai in testa ha effettivamente un valore commerciale o no.
Tutti i fotografi famosi hanno iniziato da zero, quasi sempre lavorando in un'agenzia o per un editore. Una volta fatto il “nome” hanno provato a vendere le loro foto direttamente agli editori. Ricorda però che la quasi totalità di loro è nata, come assistente, facendo scatti in studio a modelle. Ed ancora oggi, per campare (bene) operano nel campo della fotografia pubblicitaria. La foto d'arte, se la fanno, se la tengono per sé.
Tieni inoltre presente che ogni fotografo (quei piccoli studi o negozi che trovi nelle città in cui ormai fanno quasi solamente fototessere) presentano sempre, in vetrina, qualche loro foto d'arte per dimostrare che ci sanno fare. Pensi che di queste ne vendano?
Torniamo ora alla galleria. Ipotizziamo che Tu la voglia davvero aprire (con i Tuoi soldi, però). Al di là delle Tue foto, probabilmente la strada da seguire può essere quella di affittare lo spazio ad ogni neo-fotografo appassionato che voglia fare una mostra.
Poiché i costi presso una galleria rinomata sono elevatissimi, potresTi solo puntare su una rotazione veloce di esposizioni accettando compensi limitati.
Di fatto, cosa potresTi fare? Mettere a disposizione il Tuo locale a chi oggi fa la propria piccola mostra presso l'oratorio del paese. Concordi tariffe cash da pagare prima della mostra, indipendentemente dal successo o meno in quanto questo non dipende da Te. Il Tuo compito è puramente quello di affittare lo spazio.
Facciamo ora qualche calcolo. Una mostra potrebbe rimanere in vita una settimana o quindici giorni al massimo. Ciò significa che potresTi affittare lo spazio settimanalmente. Ed eccoci ora agli introiti.
Calcola quanto Ti costa l'affitto e tutte le spese che puoi avere per un locale nella grande città. (Calcola in grande perchè sono costi grossi). Aggiungi a questo ancora un 50% di altre spese a cui non pensi (assicurazioni, tasse varie ed altri orpelli) ed infine aggiungi quello che Tu vuoi cavar fuori da quest'attività. Fai un totale. Fatto questo lo dividi per quattro ed avrai il costo a settimana che dovrai chiedere ad un “povero” neo fotografo che vuole cimentarsi in una “personale”.
Se ritieni di poter trovare clienti, parti con l'idea.
Parlavi di costi inferiori in quanto la gastronomia li ha alti. Può essere, ma vedi, caro F. se i costi bassi significano nessun introito, con che campi?
I costi, in un'attività non devono mai essere un blocco. Vanno solo affrontati se tali costi portano introiti sicuri tali da poterli coprire.
Non mi sembra però che il caso che proponi possa arrivare a questo.
Potrei ancora suggerirTi una cosa.
Fai l'elenco di fotografi famosi e studia o informaTi sulla loro storia. Come sono nati, cosa hanno fatto e in quale settore agiscono. Prova a vedere se qualcuno è passato dalla strada che Tu vorresTi iniziare.
Potrebbe essere d'aiuto capire come hanno agito. Magari sono diventati famosi grazie alle foto di natura, paesaggi e animali scattate su contratto della famosa rivista americana.
E' vero, siamo a Pasqua e poiché mi fai gli auguri, voglio aiutarTi a sperare, facendoTi seguire un certo filo logico che possa indirizzare i Tuoi sogni lungo un percorso che Ti rafforzi.
Il mio suggerimento è: continua a fare il gastronomo, senza litigare e facendo capire alle famiglie che tutto va bene. Scendi il mattino in negozio felice perchè, poco o tanto che sia, quel lavoro Ti da un reddito.
Poi, prendi il Tuo tempo libero ed usalo per il sogno. Non farlo morire mai, perchè il bello del sogno è proprio “avere il sogno”. Fai fotografie, quelle che Tu vorresTi che la gente acquistasse nei centri commerciali al posto degli infimi tramonti. Scegli poi le migliori. Presumo che essendo un amante, Tu stamperai in proprio. Bene. Preparane un piccolo numero e vai a proporle. Proponi proprio la Tua idea.
Foto unica, garantita, con tanto di certificato, negativo, firma di autentica ecc..ecc.. Se vuoi puoi anche incorniciarle direttamente (cornice bella, mi raccomando) e decidere il prezzo. Fatti un listino e, nel tempo libero, datti da fare. Chi possono essere i Tuoi clienti? Tutti coloro che vendono già questi articoli. Poi, negozi di fotografia; negozi di articoli quali posters; negozi di articoli da regalo, librerie e chissà quanti altri. Nel frattempo, devi anche farTi un nome. Allora, fai un classico che va sempre bene. Fotografa gli angoli più strani della Tua città o della metropoli. La classica “Milano com'era” o “I Navigli” o “Milano by night” . Scegli gli scatti migliori, mettili in cornice e vai ad offrirli gratuitamente per addobbare vetrine. Cerca i negozi di abbigliamento del centro e lascia le foto gratuitamente per la vetrina per il tempo che vorranno. Unico vincolo, un bigliettino a fianco di una foto che indichi l'autore.
E' una forma di pubblicità che potrebbe esserTi utile.
Con tutto questo avrai la possibilità di capire cosa fare. Se la cosa dovesse funzionare, potrai sempre lasciare ciò che fai; se non dovesse funzionare, per lo meno non Ti ritroverai con problemi enormi sulle spalle.
Se ritieni di saper fare cose belle, credo che con un investimento piuttosto basso, e con qualche mese di studio alle spalle, potresTi partite.
Sappiami dire. Ciao.