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venerdì 10 aprile 2009

EX BENEFIT

Ugo (loc. n.c.)

Le chiedo se può aiutarmi a chiarire questa situazione:
Sono stato dipendente della xxxxxxxx dove avevo per contratto una retribuzione fissa più un benefit: la macchina. In un secondo tempo la mia ditta e stata acquistata e sono stato oggetto di una cessione di ramo d’azienda, con tanto di contratto firmato, che obbligava la nuova ditta subentrante di non variare nulla al mio vecchio contratto di lavoro. La macchina mi è sempre stata data ma mai menzionata in busta come invece succedeva nella vecchia gestione e cioè ora io affitto e pago la vettura in anticipo con contratto intestato alla nuova ditta e poi mi viene pagata come spesa mensilmente o trimestralmente con un semplice bonifico.
Fino a qui tutto andava bene. Da un po’ di tempo però mi è stato chiesto di provare ad accordarci in altro modo e cioè di fare loro una proposta per ridimensionare quest’esborso oneroso mensile .
Dati : la macchina costa loro 650 euro mensili ivato
Facendo i miei calcoli per l’acquisto e la manutenzione dovrei proporre loro + o - 400 euro in più mensili , per avere gli stessi benefici. La domanda e :
Chiedere un aggiunta in busta paga in soldi ? Porterebbe loro a pagarmi contributi anche su questi soldi e a stima li farei spendere 800 euro al mese , (mi corregga se sbaglio )
Esiste in busta paga una voce tipo premio produzione o qualcosa di simile che non sia oneroso o tassabile da entrambi le parti ?
Oppure lei conosce una soluzione burocratica da propormi , in modo che io possa avere quest’ importo netto senza che io e la ditta ne veniamo tassati ?
La ringrazio in anticipo e mi scuso se le faccio perdere del tempo.

Caro Ugo,
non si scusi; non mi fa perdere tempo. Le rispondo volentieri.
Parta dal principio che non ci sono soluzioni o modi “regolari” per aver qualcosa e non pagare o far pagare tasse. Lei e l'azienda dovete quindi adeguarVi. Sopratutto l'azienda, perchè Lei è stato assunto con un contratto che implicava l'azienda a non variare le condizioni in essere e quindi è l'azienda che si trova nella condizione di dover mantenere ciò che Lei ha.
Tant'è che l'azienda, non potendoLe togliere il benefit, se non andando incontro a problemi sindacali e di rapporto, Le chiede gentilmente di suggerire un altro modo. Ma Lei che altro modo può suggerire? Ha un auto che per Lei vale un certo quantitativo di euro mensili. Se Le viene tolta, dev'esserLe dato il corrispettivo in busta. Ma non il corrispettivo del costo mensile all'azienda (che mi dice essere di 650 euro mensili ivato, pari a poco più di 500 euro netti al mese) ma questa somma (500 euro) a cui va aggiunto il valore delle trattenute che Lei pagherà. Per un calcolo esatto occorrerebbe sapere il Suo stipendio attuale e l'aliquota delle trattenute che Lei ha (presumibilmente un 27%). Potrebbe quindi essere un totale attorno ai 700 euro che può arrotondare agli 800 che Lei scrive, comprendendo anche le trattenute pensionistiche e sanitarie.
Quindi, togliendoLe l'auto, l'azienda sa perfettamente che dovrebbe darLe in busta una cifra anche superiore a quella che Lei chiede. Lei infatti farebbe già un grosso favore all'azienda chiedendo 800 euro perchè forse non ha pensato che, se Lei non usufruisce più dell'auto aziendale, deve comunque comperarsene una (ed anche se l'avesse non cambia nulla). L'auto di proprietà non ha solo un costo relativo ad un valore mensile perchè Lei deve calcolare il costo del carburante, del bollo, dell'assicurazione, degli pneumatici, della manutenzione. Se Lei calcola tutte queste spese annue e le suddivide per mese, il valore dell'auto non è più quello che Lei chiede all'azienda. L'auto personale va ammortizzata perchè non dura una vita.
Se vuole davvero avere il costo dell'auto, deve informarsi presso l'ACI e farsi dire la tabella costo chilometrico del modello che Lei andrà ad usare o acquistare. Nel costo chilometrico che Le diranno è compreso tutto, anche l'ammortamento. Prenda questo dato, lo moltiplichi per i chilometri mensili che mediamente fa e troverà il valore reale mensile del costo dell'auto.
Non esistono in busta paga premi o altro su cui non si paghino contributi se non sulle spese (giustificativi) documentabili da ricevute, biglietti, ticket e fatture di spese.
L'azienda potrebbe concordarsi con lei per pagarLe viaggi di lavoro e studio all'estero per aggiornamenti di lavoro (che dovrebbe comunque fare). Poi, all'estero, se oltre al viaggio di lavoro o studio, comunque documentabile, Lei si fermasse un po' di più per motivi personali...questo può non essere”detto”. Certo è che un viaggio di studio non potrà essere Cuba o le Maldive!
Non credo vi siano altre fonti e l'azienda lo sa bene. Io non conosco il Suo lavoro ma avendo a disposizione un auto potrebbe operare esternamente, nella vendita. In questo caso, vende oggetti di valore che hanno un listino per il cliente di 100 ed all'azienda costano 20?
Sinceramente non posso dire altro. Restando nel limite della legalità, come credo e spero, non vi sono soluzioni diverse da quelle già scritte.
Per finire, c'è poi da fare un'analisi che va al di là dell'auto e del costo e che io faccio sempre, in questi casi. Lei deve riflettere su come si trova in azienda, se bene o non bene. Se i rapporti sono ottimi o stiracchiati, perchè quest'analisi vale, a volte, più di molte altre considerazioni. Le dico questo perchè se i rapporti sono ottimi e Lei sta “bene” in quest'azienda, deve pensare che una Sua eventuale richiesta, ritenuta dall'azienda troppo onerosa per se stessa, potrebbe incrinare questi rapporti. Non sarebbe il primo caso, anzi..
Davanti ad una situazione senza accordo o con un accordo oneroso ed obbligato, qualcuno potrebbe iniziare a pensare che forse è meglio crearLe problemi per spingerLa a lasciare la mansione e l'azienda.
Su questo, Lei dovrebbe riflettere molto ed eventualmente essere anche pronto a trovarsi a gestire una situazione simile.
Poiché, mi creda, quando l'azienda inizia a trovarsi nella condizione di fare ciò che sta facendo, molto spesso si arriva proprio a quanto Le ho detto, Lei dovrebbe valutare se piegare la testa e basta o se portare avanti a tutti i costi le Sue giuste richieste (nel qual caso Le direi di farlo guardandosi contemporaneamente in giro per non trovarsi spiazzato da un giorno all'altro.)
Queste sono sempre situazioni delicate in cui entrano in gioco interessi aziendali e personali, ed è quindi Lei a sapere ciò che può fare o ciò che deve accettare.
In bocca al lupo!