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giovedì 12 marzo 2009

NEO LAUREATO

P.P. Loc. n.c.

Ho sentito alla radio giorni fa che il mercato del lavoro per i neo laureati è pari a zero. Il 100% di chi cerca lavoro non lo trova. La situazione mi pare drammatica. Io sono un neo laureato che sta predisponendosi per iniziare ad entrare nel mondo del lavoro. Troverò davvero difficoltà?

Mio caro P.P.
Ciò che hai sentito è vero, anche se forse è portato dai media al solito estremo. Diciamo che una maggiore difficoltà, rispetto ad anni addietro, esiste; ma c'era da aspettarselo. Non vedo come si possa improvvisamente esserne sorpresi. Personalmente sono anni che lo ripeto e non occorre essere maghi per saperlo.
Man mano che si amplia la base di chi frequenta l'Università, le possibilità di trovare un lavoro per quanto si studia diventano inevitabilmente più rarefatte. Ovvio, per paradosso, che se tutti si laureassero, non è possibile per tutti trovare posti dirigenziali. Qualcuno dovrà ben svolgere compiti di più basso livello. Per questo dico sempre che gli studi effettuati e la laurea presa deve essere vista come bagaglio di conoscenze personali. Lo studio dà un indirizzo anche mentale su come approcciare meglio certe situazioni di vita; non dà la sicurezza di trovare esattamente una posizione idonea allo studio stesso.
Oltretutto dirò che una laurea non è assolutamente garanzia di buone capacità lavorative. E' solo un biglietto da visita che può facilitare un incontro di lavoro.
Guardo sempre alla dignità dei lavoratori americani che, per la loro cultura totalmente differente dalla nostra, sanno comprendere come il lavoro è lavoro e basta. E' assolutamente la norma, negli USA trovare un laureato o pluri-laureato, con alle spalle lavori come venditore, posteggiatore, camionista, benzinaio, dirigente aziendale, poi disoccupato e poi nuovamente venditore di giornali o commesso ecc...ecc...
Il fatto è che la loro cultura non fa differenza tra lavoro e lavoro. Ciò che si fa, se lo si svolge con correttezza, va bene, perchè ciò che conta è lavorare. In pratica ci si tira su le maniche e si parte.
E da noi? Per carità! Il laureato non si mette a fare un lavoro manuale perchè è svilente. Preferisce non lavorare. Con questa mentalità, credimi, caro P.P. che se quel 100% di neo laureati che non trova posto è una percentuale magari ancora non vera, lo sarà presto.
Le grandi opere che il Governo sta varando per smuovere l'economia abbisogneranno di qualche centinaio di migliaia di lavoratori. Probabilmente queste centinaia di migliaia di lavoratori dovranno essere extracomunitari semplicemente perchè sarà difficile trovarne di italiani. Non credo che i laureati senza lavoro si faranno avanti se le posizioni non saranno adatte al loro titolo di studio. Ma certamente però saranno tutti pronti a lamentarsi del fatto che continuano ad entrare lavoratori esteri che tolgono il pane di bocca a noi italiani. Demagogia.
Veid, P.P., se quei neolaureati (non inserisco Te perchè non so cosa vuoi fare) si mettessero davanti ad una vetrina di offerta di lavoro interinale, troverebbero migliaia di altre occupazioni dignitose.
Troverai quindi difficoltà? Dipende dalla Tua mentalità, dal Tuo modo di approcciare il lavoro e dalla Tua necessità di portare a casa soldini o meno.
Metti in ordine decrescente le Tue priorità e poi vai per la strada scelta, accettandone sempre le conseguenze.