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venerdì 13 marzo 2009

DIAMOCI UN AUMENTO

Pippo M. Treviso

“Ho scoperto questo sito e sono entusiasta. Sto leggendo tutte le lettere ma non trovo qualcosa che possa rispondere al mio quesito per cui vi scrivo per chiederlo.
Sono stato assunto da poco per il mio lavoro. Ho fatto fatica ma poi ho trovato. Devo dire subito che il lavoro è interessante ma lo stipendio che l'azienda mi da è davvero poco. Io ho usato da subito una strategia. Mi sono impegnato molto per far vedere che sono bravo in modo che alla fine del periodo di prova quando verrò confermato chiederò un aumento. Il lavoro è bello e vorrei tenerlo ma voglio guadagnare di più e non un pezzo di pane”

Caro Pippo, nel leggere la Tua lettera pubblicata vedrai che è stata ridotta perchè, alla fine, tutto quello che hai detto è stata solo una ripetizione di quanto scritto in questa prima parte.
Non so Pippo che posizione occupi ne conosco gli studi che hai fatto. Mi auguro che Tu non sia un laureato perchè il Tuo modo di ragionare, scusa se Te lo dico, mi fa credere che se Tu sei laureato, meglio scappare dalle Università.
Benedetto ragazzo, dici che hai fatto fatica a trovare un lavoro. Ce l'hai fatta; il lavoro in sé Ti piace; mi pare di capire che sei pure capace e poi Ti lasci andare a discorsi che, scusami ancora, non vorrei che facesse un ragazzino.
Ammetti addirittura d'esserTi impegnato non tanto per il lavoro in sé quanto perchè in questo modo, secondo la Tua strategia, una volta terminato il periodo di prova puoi chiedere subito un aumento!
Un periodo di prova può essere di tre o sei mesi. Ammettiamo che il Tuo sia almeno di sei mesi. Hai iniziato da zero, senza alcuna esperienza e già al momento dell'assunzione, anziché ubriacarTi per la gioia d'aver trovato lavoro, hai pensato che eri pagato poco e che avresTi poi chiesto di più.
Forse sono di un'altra epoca; di quando uno lavorava per soddisfazione anche personale e per dimostrare a se stesso, o agli altri, d'essere in gamba, sicuro che lavorando bene avrebbe prima o poi fatto capire al datore di lavoro d'essere meritevole di un adeguamento di stipendio. Forse sono dell'epoca in cui per orgoglio un lavoratore non chiedeva aumenti ma faceva si che il datore fosse obbligato a darli proprio per la mole e la qualità del lavoro svolto.
Ma Tu mi stai convincendo che effettivamente le cose non vanno più così. Un lavoratore non dev'essere pagato per quello che sa fare e rende ma dev'essere pagato per il solo fatto di lavorare. La qualità è un optional. Siamo arrivati a pensare che si possa lavorare “male” per avere uno stipendio. Seppoi, eventualmente il lavoratore mettesse qualcosa di più e lavorasse appena appena meglio, va subito premiato con un aumento. Questa logica è non solo terribile ma deprimente.
Vedi, caro Pippo, non so se in questi giorni hai terminato il periodo di prova e se hai già chiesto l'aumento. Mi auguro che Tu non l'abbia ancora fatto perchè un'azienda che dovesse sentirsi chiedere un aumento nel momento in cui conferma un nuovo lavoratore, a mio parere, dovrebbe ritrattare la conferma e dire al lavoratore di accomodarsi da un'altra parte dove magari può essere meglio compreso. Una bella stretta di mano, e via.
Ci sono momenti per ogni cosa e per ogni richiesta. Quello della conferma del posto di lavoro è in assoluto forse l'unico non adatto ad alcuna richiesta. Non si tratta di astuzia o furbizia ma solo di intelligenza. Scusami, perbacco, se Te lo dico, ma mi hai proprio tirato dentro.
Posso capire che, essendo Tu al primo impiego, non abbia esperienza e magari sei stato ad ascoltar discorsi di qualcuno più vecchio o di qualcuno che voleva prendersi gioco di Te, ma santo cielo, al momento della conferma dovresTi fare salti di gioia e brindare con gli amici per il solo fatto d'aver superato il periodo iniziale. Avrai davanti un futuro di possibilità in cui potrai dimostrare d'essere, per l'azienda, il miglior acquisto fatto da quando è stata fondata. Invece ecco dove Tu e purtroppo molti altri giovani che finiscono poi per sbattere la testa contro il muro scivolate con ingenuità elementare: “se l'azienda mi vuole, dato che confermandomi dimostra che sono bravo, mi deve dare di più”.
Non vuoi lavorare per un tozzo di pane. Espressione un po' datata. Lavorerai secondo quanto è concordato dai contratti di lavoro per la mansione che andrai ad occupare e sarai pagato di conseguenza.
Come ho scritto all'inizio, non conosco i Tuoi studi. PotresTi essere laureato perchè oggi una laurea non è più differenza di apertura mentale; e se Tu lo fossi, grazie a questa non apertura mentale, potresTi annoverarTi in quella schiera di giovani che ritengono, a torto, molto a torto, che per il solo fatto di avere una laurea, possono pretendere un certo tipo di lavoro ed un certo tipo di paga.
Non è così, per fortuna. Nel mondo del lavoro, differente da quello delle chiacchiere da bar o da quello familiare dove la mamma crede nella genialità del figlio solo perchè figlio, servono e vanno avanti coloro che sono disposti a partire da zero come tutti, pronti a dimostrare d'essere migliori di altri con l'apporto collaborativo che in un'organizzazione è l'unico elemento di differenziazione.
Tu puoi chiedere qualunque cosa, anche un raddoppio dello stipendio ma se poi dovessi trovarTi a spasso, dovrai anche essere così onesto nell'ammettere che, in fondo forse, hai sbagliato momento e tattica. A meno che, Tu non sia già stanco di dimostrare d'essere bravo e voglia dimostrare d'essere uno come altri, sostituibilissimo.
Posso parlarTi da padre? Lascia perdere, non commettere errori di cui Tu stesso, probabilmente, in questo momento non conosci la portata. Pensa ad accettare la conferma, se Ti sarà data, come già un grande premio e parti da lì per arrivare a far sì che un domani sia l'azienda a convocarTi per dirTi: “ Caro Pippo, hai dimostrato collaborando con noi d'essere davvero un elemento importante ed insostituibile per cui siamo contenti di poterTi premiare con questo aumento....”
Obiettivi, Pippo; datti degli obiettivi a cui mirare. Obiettivi di crescita e raggiungimento di scalini di carriera. Gli aumenti seguono di pari passo. E se adesso Ti servono più soldi per il sabato sera, accetta qualche rinuncia. Non ho mai visto nessuno arrivare in alto senza aver dovuto rinunciare a qualcosa.
Ti auguro davvero di riuscire ad essere più ponderato nelle Tue valutazioni e nelle Tue richieste.
Ciao