Ricerca personalizzata

domenica 22 febbraio 2009

VISUAL MERCHANDISING

Laura Milano

Sono capitata su questo blog per caso e ne sono rimasta piacevolmente colpita.Per questo motivo approfitto della Vs disponibilità e vi chiedo un consiglio.Dopo essermi laureata in scienze politiche, fatto il master come europrogettista (esperto in bandi e finanziamenti comunitari), dopo aver lavorato con questa mansione senza grandi soddisfazioni, ho deciso di frequentare un corso per diventare visual merchandiser e rendere produttivo ciò che per me era solo un ulteriore lavoretto fatto per amici.Sono di Bari ma da circa 2 settimane mi sono trasferita a Milano.Dopo questa premessa arrivo al dunque.Vi chiedo: dopo aver risposto agli annunci trovati su internet nei motori di ricerca appositi, dopo essermi iscritta nelle agenzie di lavoro interinale, quale altro canale posso utilizzare per avere qualche possibilità in più?Mi conviene esercitare la libera professione di visual già adesso? Vi ringrazio e spero di essere stata abbastanza breve e comprensibile.

Gentile Laura,
dico spesso che una laurea va vista più come raggiungimento di un livello culturale personale superiore che non altro ed il Suo caso lo dimostra.
Dopo aver terminato l'università, un master e dopo aver trovato un'occupazione relativa a quanto studiato, ha capito che quella poteva non essere la strada che Le avrebbe dato soddisfazioni. Un lavoro, si, ma non soddisfazioni. E' piuttosto raro ai tempi d'oggi trovare chi sa avere di queste decisioni, anche perchè, di contro, il lavoro che vorrebbe svolgere ( e che forse ha sempre desiderato fare) ha molti pretendenti proporzionalmente alle necessità.
Ha fatto bene ad iscriversi presso agenzie di lavoro interinale quanto ad aver risposto agli annunci. I risultati però ad oggi non ci sono ancora e Lei si chiede che fare.
Se Lei ha, come presumo, un Suo curriculum da inviare, Le suggerirei di studiarne la composizione in modo quasi maniacale. Un curriculum di un normale lavoratore può essere standardizzato. Il Suo, lo vedrei (creativamente) ben compilato con un paio di caratteri diversi, magari in corsivo, anche con qualche piccolo disegno in linea con quanto scrive e, perchè no, stampato a colori.
Di fatto, chi riceverà e prenderà in mano il curriculum dovrà subito capire la creatività di chi l'ha compilato. Stia quindi attenta alle tonalità ed agli accoppiamenti (se dovesse inserire il colore). Faccia attenzione a scegliere dei bei caratteri leggibili, godibili, creativi. Insomma, dimostri nel presentarsi, che in Lei c'è stoffa e sa colpire.
Potrebbe, questo studio e compilazione, essere l'occupazione dei fine settimana o delle serate davanti al computer. Del resto, se ci pensa, chi dice di saper catturare l'attenzione degli altri attraverso una composizione in vetrina o in salone, deve saper proporre se stesso in modo creativo rispetto agli altri.
Lo ritengo un gran bel modo di presentarsi.
La presentazione potrebbe non essere uguale per tutti. Un curriculum indirizzato ad un settore di moda, potrà tener conto di accoppiamenti di linee e colore di stagione. Un curriculum che andrà nelle mani di un responsabile di una catena di alimentari potrebbe veder inserito cenni, colori e disegni, che ricordino gli alimenti. E così via.
Non sono mai propenso all'invio di curricula ove non richiesti ma nel Suo caso, potrei suggerirLe di farlo perchè in realtà il Suo curriculum è, di fatto, una presentazione di offerta di un libero professionista e far vedere come sa presentare se stessa può essere uno stimolo a servirsi di Lei.
Quindi, oltre ad essersi iscritta ad elenchi vari, le strade che posso suggerirLe sono:
fare un'accurata scelta di aziende che Lei ritiene operanti nel settore di Suo gradimento. A queste, indirizzando alla Direzione del Personale o Direzione Marketing, invii il curriculum personalizzato offrendosi, se vuole, come free-lance, disposta ad operare ovunque sul territorio nazionale. Se ben fatta, la presentazione parlerà di Lei in modo creativo.
Lei ha dalla Sua un'apertura mentale che l'aiuterà a presentarsi ed esprimersi in modo impeccabile.
Fatto questo, non so perchè, ma per istinto suggerirei di aggiungere un tocco di “follia” al normale modo di agire.
In questo caso la follia può essere quel buttarsi allo sbaraglio, quell'osare che permette con un po' di faccia tosta, di farsi conoscere. Può non servire a nulla, ma chissà. Mi spiego meglio.
Il termine visual merchandising è oggi piuttosto sfruttato anche per indicare mansioni più semplici e varie. Il significato indica “predisporre un'esposizione affinchè colpisca l'attenzione e la curiosità di chi guarda, inducendolo ad approfondirne la conoscenza”. Se questa azione viene fatta sulla vetrina del negozio, l'intento è quello di attirare il cliente, incuriosirlo e spingerlo ad entrare. Se stiamo parlando esattamente della stessa cosa, di agire cioè su vetrine, gallerie ed esposizioni, Lei deve solo girare per la città e guardare i negozi.. Dietro ogni vetrina c'è un potenziale cliente o datore di lavoro.
Ebbene: cosa c'è in quella vetrina che non va e che dovrebbe essere tolto? Cosa si potrebbe aggiungere per catturare l'attenzione? L'illuminazione è corretta? La merce esposta è troppa e confonde le idee? I colori sono gradevoli alla vista? Manca un tocco particolare? Se riesce ad avere quell'idea a cui non è stato pensato, potrebbe semplicemente entrare, presentarsi e suggerire il ritocco che andrebbe fatto. Il suggerimento dev'essere gratuito, proposto con eleganza e cortesia, con un ampio sorriso ed allungando al negoziante il Suo biglietto da visita (compilato creativamente). Faccia presente che seguendo il Suo consiglio l'attenzione dei clienti aumenterà attirandoli maggiormente. Poi, alla curiosità, dovrà necessariamente essere l'intervento del negoziante stesso a completare la vendita. Il Suo compito termina con l'attirare il cliente.
Lasci detto che Lei potrà essere disponibile a qualunque aiuto, senza impegni temporali o contrattuali. Saluti e passi ad un altro.
Non sia timorosa quando chiede un brevissimo incontro con il Direttore nel caso si presentasse ad una catena di più negozi. Importante, molto importante, è che davvero, Lei sappia colpire dando il suggerimento più idoneo, ovvero che dimostri di saper vedere ciò che altri non hanno saputo.
Si sentirà dire spesso, sopratutto dalle catene, che il visual viene dettato dalla sede e che vi sono persone apposite che già arrivano a farlo. Non si abbatta. Se ha trovato anche in quei punti qualcosa che è migliorabile, lo suggerisca ugualmente, dicendo che sa bene che la vetrina è organizzata centralmente ma un piccolo apporto extra, senza che ciò comporti un costo ma, anzi, dando al gerente un probabile vantaggio, forse conviene. Lo dia, lasci il Suo biglietto e passi oltre.
Se a quanto già messo in cantiere, aggiunge i contatti attraverso il curriculum e la visita diretta nei punti vendita, credo che il Suo tempo sia saturo. Ma se vuole di più, Lei sa bene che il visual merchandising copre ampi settori e spazi. Può offrirsi ad agenzie di pubblicità quanto ad enti regionali. Sta a Lei ed alla Sua creatività.
Per finire, non farei distinzione tra l'essere assunta e svolgere la libera professione. Essendo all'inizio deve prendere ciò che arriva. Può svolgere la libera professione, seminando come Le ho suggerito, mentre cerca un impiego. Poi è anche un po' il caso che La guiderà. Se la prima dovesse svilupparsi, troverà inutile la seconda scelta o viceversa.
Diciamo che la libera professione deve prevedere l'iscrizione alla camera di commercio con l'apertura di una partita iva e l'appoggio presso un commercialista per le pratiche di gestione. Fin quando dà consigli gratuiti questo può non servire ma se dovrà farsi pagare è chiaro che un negoziante Le chiederà una fattura.
Non so ovviamente come Lei stia economicamente ma se può sopportare questi investimenti iniziali, le cose si svilupperanno da sole.
Ripeto: punti tutto sulla creatività. Se davvero è innata in Lei e se si sente portata, ce la farà.
In bocca al lupo.