Ricerca personalizzata

mercoledì 4 febbraio 2009

ASPETTA E SPERA

Loretta B. (loc. n.c.)

Gentile Dottore,
sono delusa. Laureata lo scorso anno in scienze della comunicazione, ero convinta che avrei ricevuto numerose proposte di lavoro in quanto l'indirizzo di studi preso è piuttosto attuale e quindi con maggiori possibilità.
Invece, ho aspettato di ricevere qualche offerta ma nessuno si è fatto avanti.
Cosa devo fare? Come è possibile che i giovani vengano stimolati a studiare, a laurearsi se poi il mercato non c'è? I miei studi sono costati sforzi alla famiglia ed oggi vedo anche i miei genitori abbattuti perchè non vedono un ritorno all'investimento che hanno fatto e che ha loro tolto un capitale che avevano accantonato per la vecchiaia.
Mi può aiutare?

Gentilissima Loretta,
non so, mi scusi la franchezza, se il Suo scritto sia vero o meno. Poiché però devo ritenerlo tale, rimango perplesso se non allibito.
I giovani (si fa per dire, perchè dopo una laurea oggi non si è più tanto giovani) vivono spesso su un pianeta che non è la Terra. E' vero, non c'è da fare di tutta l'erba un fascio, ma sono troppe le situazioni in cui ci si lamenta del perchè non ci cade addosso un sacco contenente qualche milione di euro.
In Lei, Loretta, c'è anche, ammesso non sia malafede, troppa ingenuità da far cader le braccia.
Ognuno sceglie l'indirizzo di laurea che vuole e Lei, convinta che il Suo sia stato il migliore attualmente disponibile, ha scelto quello..
Credo che oggi quando un giovane non sappia che fare, scelga proprio l'indirizzo che Lei ha preso. Ci sono più laureati in scienze della comunicazione che qualcuno a cui comunicare ciò che si è imparato.
Detto questo, Le chiedo: Lei è davvero così ingenua nel credere in quello che scrive ed a scrivere quello che pensa o, in questa Sua attesa del lavoro che Le cada addosso, c'è un po' di malafede?
Davvero pensa che a due passi dal 2009, con tutto quanto succede nel mondo, si debba ancora attendere che un lavoro piombi addosso? Credo che Lei legga quotidiani, ascolti le TV, abbia un minimo di relazioni con altri giovani. Ebbene, non si è fatta l'idea del mondo del lavoro? Non sarà che anche i Suoi amici sono in attesa di un posto e discutete assieme di come fare a farvelo cadere addosso, magari lamentandoVi perchè cade un po' più in là?
Sono senz'altro troppo ironico, lo ammetto, ma certe cose, soprattutto se scritte da una giovane laureata, lasciano allibiti.
Com'è possibile, dice, che i giovani vengano stimolati a studiare se poi ecc..ecc..?
I giovani vengono stimolati a studiare per due importanti ragioni: se non lo facessero sarebbero immediatamente tagliati fuori dalla possibilità di ritagliarsi un proprio spazio nel mondo del lavoro eppoi e soprattutto, per permettere loro di avere quella cultura e quella possibilità di analisi che lo studio dà e che rimane come patrimonio della persona stessa, per tutta la vita.
Ad una persona con cultura potranno sempre aprirsi più porte che non ad un ragazzo senza studi. Non credo nemmeno sia il caso che spieghi il perchè.
La parte della Sua lettera che mi rattrista maggiormente è quella in cui scrive che la Sua famiglia si è pure privata di qualcosa per permetterLe di studiare. E Lei, vedendo i Suoi genitori abbattuti riesce a dirmi, non che si cercherà un lavoro, uno qualsiasi per non pesare su loro, ma semplicemente che non è giusto che non Le offrano un lavoro “adeguato”.
Non so. A volte stento a credere. Benedetta ragazza, vuole un aiuto da me. Che aiuto posso darLe che non possa Lei darsi da sola. Posso dirLe che la Sua laurea non obbliga nessuno a darLe un lavoro, ma la Sua laurea Le permette, se Lei ha voglia di lavorare (cosa che Le dico francamente, dubito) di trovare più facilmente di altri perchè lo studio Le avrà permesso di avere maggior facilità di parola, di espressione, di modo di presentarsi e di relazionare.
Una laurea non serve solo per fare la Dottoressa e pretendere che qualcuno si senta obbligato a chiamarLa; serve per presentare un miglior biglietto da visita per qualsiasi lavoro: in un ufficio marketing, in un'agenzia pubblicitaria, come p.r. , ma anche come venditrice, impiegata, commessa o donna delle pulizie. Ciò che vale è la volontà di uscire da una situazione che pesa (se Le pesa) prendendo qualsiasi onesto lavoro disponibile. Poi, col tempo, le scelte si faranno ma, oggi, mi pare che Lei non sia nella condizione di fare fare scelte ne tanto meno e soprattutto di aspettare la manna dal cielo.
Il Suo obiettivo primario è lavorare, portare a casa qualche soldino e rifondere i Suoi genitori. Ci vorrà tanto tempo ma è la buona volontà che deve mostrare.
Nessuno è mai morto per aver studiato e per aver poi intrapreso una strada diversa, magari anche più umile. Non credo quindi possa morire Lei.
Non realizzerà subito i Suoi sogni ma intanto non peserà sulle spalle dei Suoi genitori. Poi, chissà, magari un giorno, vedendoLa al lavoro e notando in Lei volontà e capacità, qualcuno potrà anche farLe cadere addosso l'offerta della vita. Può darsi, ma non dev'essere Lei a star ferma ad aspettare.
Quello dell'attesa che altri si facciano carico di noi, è piuttosto arrogante e presuntuoso. Non lo sia, per carità perchè farebbe poca strada nella vita.
Si rimbocchi le maniche. Inizi con ciò che trova e non con ciò che vuole.
Cerchi, ma cerchi seriamente e subito.
E non mi faccia più inquietare!
Cordiali saluti