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giovedì 19 febbraio 2009

INGIURIE

Romolo M. Roma

“Ho perso il posto di lavoro. Ho 23 anni e lavoro presso XXXXXX. Faccio il XXXXXX.
Nei giorni scorsi in un momento di nervosismo ho dato della testa di c..... al mio capo. Non è successo niente ma i miei colleghi mi avevano detto che secondo loro non l'avrei passata liscia. Infatti stamattina mi è stata consegnata la lettera con cui sono stato licenziato. E' giusto?”

Mio caro Romolo,
ognuno è arbitro delle proprie azioni. Non entro nel merito della faccenda non conoscendone tutti i dettagli. Può anche darsi che Tu abbia dato una valutazione corretta sulla testa del Tuo Capo; ciò non toglie che certe cose, almeno per etica professionale vanno tenute per sé. Può anche darsi che il Tuo Capo pensi la stessa cosa di Te ma, perlomeno, non la dice.
Quando si esplode in momenti di nervosismo può accadere che esca di tutto ma la capacità d'essere razionale nell'uomo sta proprio nel sapersi gestire in simili situazioni. Non si può sempre scusare tutto dicendo “ero nervoso”.
Dirlo poi platealmente come Tu scrivi, davanti a tutti, è stata solo una sfida, forse inconscia ma tale. E la risposta era ovvio arrivasse com'è arrivata.
In una realtà lavorativa, quindi in un gruppo in cui esistono gerarchie, è evidente che, anche non volendo, quando accadono certe situazioni, le risposte devono essere adeguate al fine di mantenere ordine ristabilendo le posizioni.
Se il Tuo Capo non avesse fatto nulla, come poteva essere giudicato dagli altri? E Tu, come lo avresTi giudicato? Sappi che quasi certamente avresTi preso forza nel non vedere una reazione (che comunque Tu stesso aspettavi) e da quel momento il rapporto gerarchico sarebbe saltato, con danno per Te, il Tuo Capo e tutti i colleghi.
Quindi, giusta o sbagliata sindacalmente, la risposta data è nella logica delle cose. Al giorno d'oggi probabilmente se decidessi di ricorrere contro la decisione, l'avresTi vinta perchè dare del pirla ad un altro è etico (basta che non lo diano a noi).
Poi, come potresTi lavorare ancora in quella società, non so. Certamente in un'altra mansione e con un altro Capo per ovvie ragioni, ma saresTi sempre un sorvegliato speciale.
Credo che se si è responsabili delle proprie azioni occorra anche essere uomini sino in fondo e, dopo simili comportamenti, essere uomini significa anche decidere di andarsene. Del resto, se il giudizio detto è vero, perchè stare a lavorare in un'azienda dove magari Ti potrai trovare quella persona davanti agli occhi tutti i giorni col rischio che un domani possa nuovamente divenire il Tuo Capo? E se non è vero, ancor peggio!
Auguri