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martedì 30 settembre 2008

Sito aziendale

Luigi B. Emilia R.
“ leggo spesso il vostro blog perchè dà suggerimenti importanti e non capisco chi vi critica. Evidentemente non ha bisogno d'aiuti. Io sono un giovane laureato. Mio padre ha una piccola azienda, comunque discretamente importante nel suo settore. Io sono entrato da poco in azienda e mi interesserò di quanto mio padre non può fare. Lui è arrivato sino ad un certo punto, relativamente alle proprie esperienze. Io, parto da dove lui è arrivato. Lo scopo è far proseguire l'azienda nel modo migliore per i prossimi decenni. L'azienda è solida. Non abbiamo bisogno di finanziamenti bancari. Siamo infatti ancora pronti ad autofinanziare lo sviluppo senza problemi. Il lavoro fatto da mio padre è stato davvero ottimo.
Vi scrivo solo per avere un vostro parere circa la mia volontà di creare un sito aziendale, che ad oggi non c'è. Ritengo sia utile anche se solo per immagine. Infatti, da più parti sento che gli affari fatti in internet sono più nella testa di chi dice di farli che non fatti in realtà. Vorrei farlo costruire in modo che sia davvero utile e facilmente visitabile. Spesso sono incappato in siti assolutamente inutili da cui era difficile avere qualsiasi informazione. Voi cosa ne pensate?”


Egregio Dr. Luigi,
rispondo alla Sua semplice domanda dicendoLe che naturalmente ciò che vuol fare è positivo ma, attenzione, lo è solo se il sito che farà costruire permetterà davvero di interagire. Mi spiego meglio:
per motivi di lavoro abbastanza recentemente ho effettuato un test. Volevo sapere quante aziende, anche tra le più grandi, usassero veramente internet per tenere un legame con la propria clientela. Tutti i siti infatti hanno la casella “contattaci”. Altre, ancora più disponibili, scrivono: “suggerimenti da dare”. Molto bene. Significa che se un utente internet desidera farlo deve solo cliccare e scrivere. L'azienda dovrebbe anche solo per cortesia rispondere. E se non per cortesia, dovrebbe farlo solo per il fatto d'aver un sito che permette e che esplicitamente dà la possibilità di farlo.
Il test consisteva nell'inviare ad aziende una richiesta a cui necessariamente doveva essere data risposta. Positiva o meno, ma doveva essere data.
Ebbene: su 22 siti di grandi aziende, nazionali e multinazionali contattati, 2 hanno risposto alla richiesta. 2 hanno risposto che la richiesta era stata passata a chi di competenza e che avrei ricevuto risposta (mai pervenuta), 1 ha risposto che non davano risposta tramite il sito (perchè mai allora avevano costruito un sito con il famoso contattaci, non so) mentre le rimanenti 17 grandi aziende non hanno mai risposto.
Devo dire altro, caro Dr. Luigi? L'Italia dei misteri è anche questa. Il guaio è che a noi italiani piace molto avere il ns. sito. Spendiamo danari per farlo bello poi, una volta messo in rete, lo guardiamo noi stessi per un po' ed infine dimentichiamo di averlo. Semmai qualcuno poi scrive, cerchiamo di capire cosa vuole. Se riteniamo essere un probabile perditempo fingiamo di non aver ricevuto nulla. Solo se pensiamo essere qualcosa che può sfociare in un ordine, forse ci facciamo vivi.
Tutto questo per dirLe che, se lo fa, devo farlo bene e sopratutto deve seguirlo. Se qualcuno scrive, per qualunque cosa ed a qualunque richiesta, anche la più sciocca, deve essere data risposta. Il rapporto con un cliente o con un possibile cliente, va coltivato con la stessa serietà come se si trattasse di un rapporto familiare.
Chi scrive lo fa perchè sente il bisogno di chiedere o di chiarire qualcosa. Per lui quindi, farlo significa molto. Ricevere una risposta è, oltre che giusto, anche motivante. Chi scrive e non ha risposta, spesso è un cliente o potenziale tale, perso.
Faccia quindi un bel sito e, visto che è giovane, lo segua direttamente. Si prenda il compito di leggerlo tutti i giorni e di dare risposte, se qualcuno dovesse mai scrivere.
Solo in questo modo un sito è utile, altrimenti è una presentazione; ma come tale lascia il tempo che trova.
Cordiali saluti.