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lunedì 1 settembre 2008

Consulenza

Roby M. Roma
“Egregi Signori,
mi rivolgo così perchè non so con chi sto parlando. Sono un giovane laureato. Dopo tre anni di lavoro presso una società, mi sta venendo una grande voglia di mettermi in proprio come consulente. Ho certamente qualche timore ma, chi non ce l'ha? Ho trovato il vostro blog girando in rete e me lo sto leggendo tutto. Credo di potermi fidare delle vostre risposte per cui chiedo a voi se la mia scelta può essere corretta. Vi ringrazio e rimango in attesa della risposta”

Gentile Dr. Roby,
La ringrazio per quanto scritto su di noi. La Sua lettera, Lei ora avrà finito di leggerla per intero, non ci dà la minima idea delle Sue esperienze e del Suo campo d'azione. La nostra risposta quindi non può essere che generica e ce ne spiace. La Sua fiducia nelle nostre risposte, a questo punto potrà venir meno, ma meglio così. Mai aver totalmente fiducia di ciò che gli altri possono dire. Meglio ascoltare, prendere nota, valutare e poi....metterci del proprio ed agire.
Ad ogni buon conto, visto che vuole un nostro parere, glielo diamo.
Dopo tre anni di lavoro come dipendente (o come libero professionista?) vuole fare qualcosa da solo. Riteniamo che Lei possa avere meno di trentanni. In tutta onestà crediamo che l'età sia un primo sicuro ostacolo per iniziare la strada della consulenza. Capirà bene da solo che la figura del consulente, quella vera, deve portare in sé i semi di un'esperienza piuttosto cospicua di ciò che si vuole suggerire e consigliare ad altri. Chi potrebbe fidarsi dei suggerimenti di qualcuno che, pur bravissimo, non ha che pochi anni di lavoro alle spalle?
Non ci fraintenda, La prego, ma Lei stesso chiede aiuto a qualcuno che ritiene possa saperne più di Lei. Non chiede un suggerimento ad un Suo coetaneo. Non si fiderebbe.
Davvero pensa di poter trovare società più o meno importanti che decidano di affidarsi a Lei? Rifletta su questo punto perchè, sull'onda dell'entusiasmo siam pronti tutti ad intraprendere nuove strade per poi scoprire d'aver sbagliato. L'unico dubbio che ci viene, nel darLe questa risposta, sta proprio nel non sapere il settore in cui Lei ha operato, perchè se Lei avesse operato in settori indirizzati ai giovani (elettronica, videogiochi, promotion, settori legati alla rete) l'età ha un valore più marginale.
Se così non fosse, ci sentiamo di suggerirLe di valutare approfonditamente la scelta che vuole fare. Mettersi in proprio significa anche poter disporre di una base economica, anche minima, per sostenersi durante almeno il primo anno. Personalmente credo che gli anni necessari per costruirsi qualcosa siano almeno tre e quindi, occorrerebbe poter avere a disposizione il necessario per questo tempo.
Poi, vede, dire “faccio il consulente” non basta. Occorre davvero vedere se si è pronti per quella determinata branca della consulenza. Chi agisce nel campo dell'amministrazione può non aver bisogno di essere un creativo ma chi vuole operare in settori che, bene o male, entrano nell'ambito del marketing in generale, se manca di creatività è piuttosto mal messo. Se si vuole fare consulenze nell'ambito di settori del tempo libero, occorrerà esserne predisposti, amanti della moda, del tempo libero. Occorre conoscere le tendenze che vengono da oltre oceano e magari intuirle prima di altri.
Perchè non prosegue con qualche altra esperienza lavorativa in altri settori e magari si dà l'obiettivo d'essere pronto ad intraprendere la nuova strada, diciamo non prima dei trentacinque anni?
Si faccia un bel piano (se vuole). Si dia l'obiettivo finale e si dia obiettivi intermedi. Decida dove vuol essere o arrivare tra due anni; poi un obiettivo di dove dovrà senz'altro essere tra quattro ed infine, l'obiettivo a cinque anni. Poi faccia di tutto per arrivare a raggiungere gli obiettivi intermedi.
Che ne dice?
Non ci lascia davvero molto spazio per darLe suggerimenti più approfonditi; speriamo però di averLa aiutata un poco.
Cordiali saluti