Ricerca personalizzata

giovedì 15 gennaio 2009

PUBBLICITA'

Edoardo B. Milano

Gentili Signori,
vi ringrazio molto della risposta che mi avete dato tempo fa. Sono Edoardo, quello che lavora in un'agenzia milanese. Il lavoro va bene, nel senso che sto sempre imparando. Da qualche giorno sono affiancato ad un disegnatore per una fase di training poi, secondo la Direzione dovrei proseguire il training con tutti gli altri reparti. Sono davvero contento.
Vi disturbo ancora per un'altra mia richiesta. Che cos'è il “flesh”. Ho chiesto alla persona a cui sto vicino ma mi ha deto una risposta non certa, dicendomi che non è sicuro che significhi ciò che mi ha detto. Posso saperlo da qualche Vostro esperto?
Vi ringrazio nuovamente

Caro Edoardo,
mi fa piacere che Tu abbia nuovamente scritto. Sappi che ogni volta che riterrai aver bisogno di qualcosa potrai sempre farlo, senza limiti e questo vale per tutti coloro che scrivono.
Dunque, oggi mi chiedi che cos'è un “flesh” (con la e).
E' una tecnica che permette di valutare il contenuto di un messaggio pubblicitario basandosi sul concetto che, spesso, per il lettore della carta stampata, le difficoltà di comprendere appieno il messaggio di un testo pubblicitario nascono dal numero di parole contenute per ogni frase e addirittura dal numero medio di sillabe per ogni parola.
Proprio per questo motivo è stata a suo tempo predisposta una scala dei vari livelli di difficoltà di percezione.
Negli ultimi anni si è sviluppata la moda di pagine pubblicitarie, su carta stampata, in cui compaiono testi piuttosto lunghi e scritti in modo estremamente fitto. Di fatto, pensa l'azienda cliente, poiché non potrò spendere molti soldi in pubblicità, voglio che quanto spendo serva per poter passare tutto quanto devo dire, al consumatore finale. Con questo modo di ragionare si cerca di far stare nella pagina tutto quanto l'azienda vorrebbe. Il risultato finale è che il lettore, quasi sempre evita di leggere e quei soldi spesi per quella pubblicità sono realmente stati buttati al vento.
Di una pagina pubblicitaria solitamente guardiamo prima l'impaginazione poi il titolo, il piedino, e se ci interessa e si tratta di poche parole, leggiamo il testo. Ma se una pagina è per la grande maggioranza scritta, spesso anche in modo fitto e in corpo piccolo, giriamo subito pagina.
Eppure, caro Edoardo, pur di accontentare la società cliente, si finge di ignorare (perchè voglio sperare che si finga e non che non lo si sappia) questo concetto base della tecnica pubblicitaria.
Nella Tua agenzia, in qualche ufficio, dovrebbe esserci qualcuno che ha sottomano questa famosa scala di valori.