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domenica 21 dicembre 2008

PARLARE IN PUBBLICO

Antonio B. Reggio E.
“Ho letto tutto quanto avete scritto circa il parlare in pubblico. E' tutto molto interessante ma forse potrei aver perso qualche risposta e mi spiacerebbe. Io, come avete capito, ho la necessità di dover fare riunioni e parlare ad un gruppo di circa venti persone ogni volta. Mi sono preso nota di tante cose. E' possibile adesso verificare con un riassunto, cosa si deve fare? Chiedo troppo?”

Mio caro Antonio,
ho scritto tante volte su questo tema, rispondendo a molti interrogativi, che non ricordo nemmeno più quanto ho detto per cui senz'altro mi ripeterò ma, come altre volte ho detto, nella formazione ogni ripetizione è un tassello che si aggiunge a rafforza la conoscenza.
Dunque, vediamo di fare un sunto per darTi la possibilità di ricapitolare quanto hai già letto.
Le cose più importanti per poter gestire un discorso in pubblico o tenere un meeting sono la preparazione e le prove preliminari successive.
Fare prima una prova leggendo il testo predisposto in presenza di alcune persone amiche, simulando anche la situazione reale. Se si deve parlare in un microfono (cosa che deploro e non faccio mai) è meglio usarne uno anche nella prova. Se si pensa di usare lavagne su cui scrivere, è utile che anche in questa fase ci siano, al fine di scarabocchiarle. Questa prima lettura dovrà essere registrata su nastro. Non puoi immaginare Antonio, come sia possibile , notare i difetti riascoltando la presentazione. (Lo è anche per gente che parla da una vita!)
Dovrai cercare di ridurre le imperfezioni il più possibile, stando attento al tono di voce, agli spazi, al senso delle frasi, al ritmo, riprovando ogni volta sin quando non Ti sembrerà d'aver raggiunto un livello accettabile.
La seconda prova sarà proprio destinata a migliorare la tecnica di esposizione (la cadenza ed il ritmo del discorso). Al termine di questa nuova esposizione si riascolterà la registrazione da cui si dovranno notare i miglioramenti. Se non ce ne sono stati, vuol dire che va tutto rifatto.
Infine, la terza prova. In questo caso si studierà il modo migliore di presentarsi, di muoversi e di gestire. Per questa fase conclusiva potrebbe essere utile un videoregistratore per rivedere l'effetto complessivo.
Chiedi anche a qualcuno del Tuo pubblico di interromperTi con domande, per capire il Tuo atteggiamento in una situazione di interruzione della presentazione.
Detto questo, caro Antonio, in sintesi, eccoTi i punti su cui fare attenzione:
eccessiva durata del discorso (o magari, insufficiente durata).
Punti salienti o concetti non facilmente comprensibili da chi ascolta
concetti non identificabili (spesso accade nella presentazione di prodotti nuovi che non sono conosciuti)
parti del discorso slegate tra loro
ritmo incerto con la sensazione di un'esposizione disordinata
pronuncia non chiara o modo di esprimersi pasticciato
eccessive esitazioni
timore dei vuoti e uso di parole riempitive che non servono
dimostrazione di nervosismo (come raschiarsi la gola)
parlare troppo in fretta o troppo lentamente
parlare a voce eccessivamente alta o troppo bassa
parlare senza variazioni di tono, in modo monocorde
inspirare e respirare in modo sbagliato
non guardare in faccia chi ascolta
fissare solo e sempre una persona (da non fare)
dondolarsi sul corpo
gestire il tutto con una mimica sbagliata (che potrebbe essere quello di sorridere in continuazione o parlare con la faccia troppo seria)
Ciao