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venerdì 31 ottobre 2008

Nuovi prodotti 2

Anna B. Bari

“ho letto la vostra risposta all'imprenditore di cui avete pubblicato tempo fa, per me che leggo, la lettera. Si tratta di un imprenditore che ha un'idea e che vorrebbe lanciarla sul mercato. Perchè voi ritenete che non debba farlo? Perchè pensate che un imprenditore non debba avere idee geniali? Perchè se ha trovato una soluzione ad un problema non può farlo presente? Anch'io sono una giovane imprenditrice. Anch'io ho avuto ed ho idee che non ho però potuto portare avanti per mancanza di fondi e sapere il vostro parere in modo più approfondito mi interessa. La mia non è una lettera di contestazione perchè apprezzo molto quello che fate, ma a volte un approfondimento farebbe piacere. Grazie”

Gentilissima Anna,
l'approfondimento a volte è difficile darlo per motivi di spazio. Già le risposte risultano sempre più lunghe di quanto si vorrebbe; se poi andassi in profondità, ne verrebbe fuori ogni volta un mezzo testo. C'è però di buono che chi vuole saperne di più può sempre scrivere, come Lei ha fatto, ed ecco che il discorso può proseguire.
Veniamo a quanto detto, se ricordo, al Sig. Ulrico per chiarire una cosa: c'è differenza tra problema e bisogno. Tenga ben conto di questo, altrimenti non ne usciremmo. Potremmo disquisire all'infinito ma sono due condizioni ben diverse.
Ulrico aveva un problema e tanto ha fatto sino a quando non l'ho ha risolto con un'idea venutagli alla mente. Un problema nasce quando c'è già stata una necessità e quando questa è già stata coperta, ma non in modo che serva a noi. Diverso è il bisogno che sta a significare che vi è una necessità ancora da coprire. Il bisogno può essere mentalmente coperto con un prodotto che non esiste ancora ed ecco, in questo caso, che se riesco a pensarlo in modo completo, crearlo ed immetterlo sul mercato (sempre avendone i fondi) posso forse avere successo in quanto sono andato a coprire un bisogno insoddisfatto e forse inespresso.
“Se ci fosse un prodotto che...” è la frase che ci informa della necessità di coprire un bisogno.
“Se ci fosse qualcosa che mi permettesse di risolvere questo problema...” è la frase che ci informa della necessità di dover arrivare a risolvere un problema che l'uso di un eventuale prodotto esistente non ci risolve. Ma il fatto che non lo risolva a noi non significa che non lo risolva ad altri. Così come non significa che quel tale problema da risolvere sia così continuo e ripetitivo da giustificare acquisti multipli nel tempo.
Quindi, cara Anna, anche se sembra di fare sottigliezze, pensi sempre al problema da risolvere o al bisogno da coprire.
Per le altre domande che Lei pone, Le rispondo.
Penso che un imprenditore debba poter fare ciò che vuole se ha un'idea, Non nego assolutamente a nessuno questo diritto. Ma se qualcuno chiede aiuto (ed io ho ricevuto sempre tante richieste) devo dire se, a parer mio, sia giusto o meno rischiare.
Penso che al mondo siamo in così tanti, che quando un'idea viene a me, come minimo ci hanno già pensato in mille. Ed allora occorre fermarsi un attimo e chiedersi sul perchè qualcuno degli altri mille non abbia pensato a sfruttare l'idea così geniale venuta anche a me. Solo per mancanza di fondi o, forse, anche perchè, in qualche particolare non è poi così geniale od anche perchè alla fine risulterebbe non commerciabile?
Insomma, ho tanto rispetto del danaro che ritengo non si debba buttarlo in azioni affrettate. Dopo aver fatto tutte le possibili analisi ed avere una sufficiente percentuale di sicurezza, si può far tutto. Ma dopo.
Anche Lei ha avuto idee e questo conferma la propensione, giusta, dell'imprenditore ad avere idee. Ma l'imprenditore assieme alle idee ha spesso la convinzione assolutamente unica, d'essere un po' solo lui capace di fare. Non ho mai conosciuto un imprenditore che non sapesse fare le cose meglio dei concorrenti. Ma se così fosse, se tutti fanno meglio degli altri, nessuno fa meglio degli altri.
L'imprenditore ha un difetto. Ritiene, molto spesso, che un suo prodotto debba essere acquistato dal mercato solo per il fatto che, avendolo fatto lui, è il migliore, indipendentemente dal prezzo o da qualsiasi altra considerazione. Ed è sempre su queste convinzioni che poi le imprese finiscono a gambe all'aria. Ho visto imprenditori scegliere, tra due strade, quella a loro più comoda (non la più profittevole o adatta al mercato, ma solo quella più comoda e, sempre, quella più comoda era anche quella pensata da loro e non magari quella suggerita e supportata da fatti e calcoli). Ed ho anche visto imprenditori pagare caramente queste scelte.
Poiché è assurdo che ciò avvenga quando se ne può far a meno, ecco che, se mi si chiede cosa ne penso, cerco di essere volutamente da choc per far aprire gli occhi. Malgrado questo, le iniziative folli che non hanno un briciolo di possibilità di riuscita, continuano a nascere ed a morire.
Cordiali saluti