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domenica 7 giugno 2009

MARKETING

F.F. (loc. n.c.)


Egregio signore,
sono diplomato. Ho terminato due anni fa gli studi e prima mi sono concesso un periodo di riposo poi ho iniziato a pensare a cosa fare. Le strade a cui mi portano gli studi mi indirizzano verso un impiego in ufficio ma credo proprio che la cosa non faccia per me. Vorrei aprire un'attività indipendente e qui la scelta è ampia. Piano bar; wine bar; pub, privé, ed altre cose del genere.
Certo, il danaro non ce l'ho ma ho già parlato con i miei genitori che mi sosterranno e poi ci sono altri quattro amici che diverrebbero soci.
Cosa dobbiamo fare per decidere e partire?
La ringrazio per i suggerimenti


Mio caro F.F.,
la Tua storia è simile a quelli di molti altri giovani che, sinceramente penso, non riescano a crescere parallelamente con l'età biologica e mentale. Tu poi, da quanto mi dici, dovresTi avere addirittura circa vent'anni e quindi, in un certo qual modo, sei scusato per l'approccio che hai verso il futuro e la vita. Questo però non Ti deve consentire di agire in modo insensato o con faciloneria perchè, come sempre, sono sempre i genitori ad andarci di mezzo.
I Tuoi studi Ti indirizzerebbero verso cose che non Ti piacciono. (Già mi chiedo perchè allora hai preso quell'indirizzo di studi, ma so che è una domanda a cui Tu stesso non sapresTi rispondere per cui rinuncio). Così, come tanti, troppi giovani, anche Tu hai deciso di tramutare la Tua passione per gli ambienti in cui Tu Ti ritrovi a passare il Tuo tempo libero, in una ipotetica probabilità di futuro lavoro.
DovresTi sapere che un conto è andare al pub a fare quattro chiacchiere con gli amici ed un conto è aprire un'attività. Molti giovani continuano a confondere le due cose con una ingenuità che è davvero sbalorditiva. “Dato che io vado al bar e mi piace starci con gli amici, ne apro uno io così mentre lavoro, proseguo la mia vita godereccia”. Questi sono tendenzialmente i pensieri che fanno più giovani di quanto sia possibile pensare. E queste scelte sono quelle che portano le famiglie a gettare al vento parte o in tutto i patrimoni accantonati con fatica, solo avendo fiducia nei figli o non sapendo dire di no.
Non entro nel merito di quanto Tu vuoi fare perchè è ovviamente Tua scelta e responsabilità, anche se spero che quanto dirò possa aiutarTi a valutare meglio. Voglio però dire ( o nuovamente dire, se già l'ho detto ad altri) che le attività in proprio a questo livello locale vanno ponderate molto ma molto bene; cosa che non viene quasi mai fatta.
E qui entra in ballo un po' di marketing, nel senso di analisi e conoscenza del mercato. Non so in quale città abiti. E' un dato che sarebbe stato importante conoscere ma anche il non averlo scritto dimostra la Tua predisposizione a non saper affrontare a fondo il problema. Tieni però presente che non è possibile avviare un'attività senza un approfondita conoscenza del territorio, della concorrenza; del target di potenziali clienti; della cultura e mentalità della gente.
Il Tuo sarebbe un locale in più a quelli esistenti. C'è spazio? Vorrebbe dire togliere clienti ad altri. E' possibile? O magari pensi di portarTi nel locale i Tuoi amici e di vivere solo con gli introiti che costoro possono darti?
Vedi, F.F., analizzando l'opportunità in chiave di marketing posso dirTi che Tu, in pratica, vorresTi offrire un “prodotto” (il Tuo locale) ad un parco clienti.
Bene. Un prodotto deve rispondere ad un bisogno perchè venga accettato e se ne faccia uso. Se non risponde ad un bisogno (necessità) nasce già tra mille difficoltà se non addirittura morto.
Devi quindi pensare se, nella città in cui abiti, esiste questo bisogno. Mancano i locali come quello che Tu vorresTi aprire? Vi siete spesso lamentati che non trovate un locale e dovete recarVi altrove?
Se nessuno ha mai lamentato questa mancanza significa che i bisogni del target di potenziali fruitori sono già coperti. Se i locali esistenti coprono le necessità dei giovani del luogo, perchè mai i giovani stessi dovrebbero variare i loro usi. Si, potrebbero magari venire a vedere il locale, ma se già trovano quello che cercano, il Tuo locale non sopravviverebbe.
Ci sono città in cui è quasi certa l'impossibilità di avviare qualcosa di diverso che ancora non c'è ma che si trova altrove. Questo è dato dalla cultura del luogo. Se una comunità trova adeguato ciò che viene loro offerto non andrà a caccia di nuovo. Se, nella stessa comunità, si tenta di aprire locali o attività doppie, triple, multiple, senza che ve ne sia un reale bisogno, si arriverà al fallimento. E tieni presente che io ho parlato di città. Poi magari Tu abiti in un paese o cittadina e quindi le cose potrebbero essere addirittura peggio perchè andrebbe ancor più analizzata la cultura del luogo, l'apertura mentale, l'effettivo target di potenziali clienti. Non basta la presenza di uno o più locali simili a quello che Tu vorresTi avviare per decretare il successo di un altro. Anzi, semmai questo ridurrebbe ancor più le possibilità di sopravvivenza di tutti.
Ma come sempre noi siamo convinti che ciò che abbiamo in testa e ciò che vorremmo fare è giusto e di successo e quindi, agiamo avventatamente sull'onda di nessuna analisi per poi ritrovarci ad aver buttato quel poco che avevamo.
GuardaTi attorno. Ha possibilità di successo la Tua idea? Perchè non devi pensare alla sopravvivenza ma al successo dell'iniziativa. Se la risposta è dubbia, lascia perdere.
Un prodotto, sul mercato, deve soddisfare un vuoto che è stato compreso dall'industria e che vuole così colmarlo. Se il prodotto viene lanciato in un mercato in cui esistono già competitors (concorrenti) nasce tra gli stenti salvo che non sia totalmente innovativo (quindi con plus che altri non hanno) o che non sia supportato da un lancio onerosissimo e mantenuto in vita con altrettanta spesa.
L'apertura di un locale segue le stesse regole. Pensa sempre che Tu, aprendo un locale, intendi offrire al mercato un Tuo nuovo prodotto. Può essere accettato? Ha qualcosa di diverso che altri non hanno e che viene richiesto? Quanti sono i potenziali consumatori (clienti del locale)? Quanto spenderanno mediamente al giorno? E l'incasso coprirà le spese che sono sempre di gran lunga maggiori di quanto ingenuamente si pensa?
Ragiona in questo modo. Prendi carta e penna ed inizia a rispondere a queste domande ma, sopratuttto, cerca di capire se la città abbisogna di quanto Tu vuoi vendere (offrire). Ed oltre alla città pensa anche al rione dove eventualmente vorresTi aprire l'attività. Insomma, F.F., inizia a pensare da adulto e ad approcciare queste tematiche riflettendo molto.
Non si vende mai quello che si vuole, ma solo quello che vuole il mercato. RicordaTelo.
Ciao