Ricerca personalizzata

giovedì 21 maggio 2009

TORNARE SUI PROPRI PASSI?

Michele (loc. n.c.)

Sono un giovane laureato che ha intrapreso da 4 anni una molto stimolante carriera nella vendita di prodotti di alta tecnologia. Dopo essere rimasto per i primi 3 e mezzo anni nella stessa azienda, ho iniziato a subire un po' quella che viene detta "mancanza di stimoli", quindi deciso di cercare un nuovo posto, dopo pochi mesi ho trovato un nuovo lavoro ho lasciato il vecchio posto, lasciandomi comunque in ottimi rapporti. Adesso dopo i primi mesi sono profondamente pentito della scelta che ho fatto, non mi trovo affatto bene in questo nuovo posto e anche il prodotto non mi affascina più di tanto, mi sono più volte chiesto se cercare di tornare sui miei passi, magari proponendo di rientrare in un altro dipartimento, ma sempre nelle vendite.Premesso che la dirigenza è stata in passato poco propensa a far rientrare vecchi venditori, mi chiedevo se valga la pena lo stesso tentare o se comunque anche dal punto di vista del curriculum possa essere vista come una debolezza. Guardare sempre avanti o anche tornare indietro? Vi chiedo un consiglio Grazie

Caro Michele,
personalmente non lo farei mai, anche se farlo non significa necessariamente fare una cosa sbagliata. E' un problema personale.
Da come scrivi mi sembra che Tu abbia già una buona visione del mondo del lavoro e dei suoi meccanismi per cui, anche se chiedi, penso che Tu abbia già una risposta da darTi.
Se capisco bene, quella precedente era la prima esperienza, durata 3 anni e mezzo. Sei arrivato al momento della mancanza di stimoli ed hai fatto bene ad andartene. Ma se non avevi più stimoli prima, non ne avrai nemmeno ora a tornare; infatti l'unico stimolo per tornare è dato dal non trovarTi bene in questo secondo lavoro. E' un po' poco e un po' comodo.
Sappi comunque che dopo una prima esperienza positiva, la seconda non lo è mai. La seconda azienda in cui si opera inoltre, non è mai quella definitiva e si tende sempre a cambiarla molto più velocemente della prima.
Tu quindi non fai eccezione e non devi nemmeno meravigliarTi.
Il fatto è che noi tendiamo a idealizzare il lavoro che vorremmo. I successi, il modo in cui vorremmo essere considerati e se questo accade in positivo la prima volta, siamo portati a cambiare nella ricerca di trovare tutto di più: maggior considerazione e maggiori successi. Ovviamente, idealizzare fortemente queste cose è il modo migliore perchè non accadano.
Andrà meglio in futuro in quanto partirai da questa esperienza con un altro spirito e tutto Ti apparirà quindi più giusto.
Se proprio vuoi tornare dovresTi farlo in modo che sia eventualmente l'azienda a chiederTelo, mai Tu ad offrirTi. Non ci si offre per tornare perchè, come Tu immagini, non ci si fa bella figura e ci si mette nella condizione di essere gestiti diversamente da prima. Se una persona, dopo aver provato fuori e dopo pochi mesi, vuole tornare dalla “mamma” non è mai considerato “professionalmente “ bene e può quindi essere gestito come si vuole perchè non potrà aver da ridire.
Tu stesso dici che la Dirigenza, in passato, era poco propensa a far tornare personale fuoriuscito e questo perchè nelle aziende è proprio buona norma non far rientrare personale uscito, fosse anche un “mostro di bravura”. Quando un collaboratore lascia, ha finito un ciclo. Ricominciarlo non ha senso. E scommetto che chi è eventualmente rientrato, non s'è poi mai più trovato bene come prima.
Ma ripeto, se proprio vuoi e se ne hai la possibilità, dovresTi far si che sia l'azienda a chiederTelo. Puoi andare a trovare qualcuno in azienda per fare due chiacchiere da amico; puoi fingere di passare per caso quando sai che il Tuo Capo esce dall'ufficio; puoi telefonare per chiedere un informazione e sperare che qualcuno Ti chieda “perchè non torni da noi?”; puoi chiedere Tu come va il Tuo sostituto; puoi domandare se sono contenti della persona che hanno messo al Tuo posto; insomma, puoi fare domande ma mai offrirTi.
Veniamo poi al curriculum. Fai bene a chiederTelo perchè è importante.
Ti ritroveresTi
anni 3 e mezzo in qualità di funzionario commerciale con la società XXXXXX
mesi 4 in qualità di funzionario commerciale con la società YYYYY
poi nuovamente funzionario commerciale con la prima società.
Alla successiva possibilità Ti piacerebbe presentarlo così?
Non è bello. Chi dovesse leggerlo capirebbe immediatamente che sei uscito, Ti sei scottato le dita ed hai subito fatto ritorno.
Quindi (ecco il problema) non saresTi affidabile perchè ciò che hai fatto una volta potresTi rifarlo. Una debolezza, esattamente come Tu stesso scrivi.
Diverso sarebbe se, dopo l'uscita dalla prima azienda e dopo un breve periodo nella seconda, Tu potessi scrivere nel curriculum che sei tornato per ricoprire una posizione superiore. Allora, si!
Vorrebbe dire che non vedevi spazi; pensavi di valere e Te ne sei andato. L'azienda si è accorta della perdita e pur di averTi Ti ha proposto una responsabilità superiore.
Oggi Ti stai trovando in questa situazione per la prima volta. Sappi che in una vita di lavoro le esperienza negative o pesanti o che Ti faranno rimpiangere la scelta fatta, potrebbero essercene ancora.
Guardare indietro può essere tranquillizzante perchè si sa cosa si tornerebbe a trovare ma gli stimoli li potrai avere guardando avanti; accantonando le scelte sbagliate, accettandole comunque come una parte importante di un'esperienza continua.
Nella mia vita professionale non ho mai guardato indietro e non ho mai pensato di tornare sui miei passi. Ho fatto esperienze inaspettatamente negative che comunque mi hanno dato un bagaglio di conoscenze pari alle esperienze buone con l'aggiunta di temprarmi.
Anche le situazioni negative portano sempre qualcosa di utile, fosse anche solo il fatto che Ti aiutano a divenire più forte; più paziente; più stratega.
Si può rimanere in una posizione che non piace anche per un po' di tempo al fine di non avere un curriculum con un periodo troppo breve e si può finire per arrivare, involontariamente, a trovare in quell'azienda ed in quella posizione, qualcosa di fortemente motivante che, all'inizio non si vedeva.
Dici di esserTi profondamente pentito e che il prodotto non Ti affascina più. Capita. Capitasse a me, dopo aver valutato che è meglio non cambiare momentaneamente, mi butterei a trovare motivazioni differenti.
E' possibile trovare nuove forme di vendita? Possono essere dati suggerimenti che portano migliorie? Hai un'idea che aumenterebbe il fatturato? L'organizzazione può essere migliorata? C'è qualcosa che Tu vedi non essere perfetta?
Se hai risposte anche ad una sola di queste domande e sai di poterne discutere all'interno, fallo. Insomma, trova altri stimoli e dimostra all'azienda che puoi essere usato meglio per migliorare tutto.
Se invece proprio non Ti riesce, inizia a cercare un altro lavoro. Per far questo però dovrai studiarTi bene una motivazione credibile che permetta di accettare il fatto che dopo pochi mesi te ne vuoi andare.
Questa motivazione non dovrà essere il pentimento. Potrai dire che l'azienda Ti aveva venduto una situazione che poi non hai trovato ed una linea commerciale rigida che blocca i risultati anziché svilupparli. Tu ritieni che rimanere, anche se ben voluto e stimato, sia per Te una perdita di tempo non vedendo sviluppi e quindi, anche se può essere visto negativamente (lo devi dire Tu per primo) preferisci troncare piuttosto che barcamenarTi.
Ecco, Ti do modo di fare ogni tipo di riflessione. Valuta Tu e, semmai avessi ancora bisogno, riscrivi.
Ciao