Ricerca personalizzata

giovedì 14 maggio 2009

COME FAR RICORDARE

Pietro M. Roma

Gentili Signori,
sarebbe inutile fare complimenti ma ve li meritate. Avevo iniziato a leggere le risposte ad alcune tematiche a me vicine, tralasciando le altre. Poi mi sono messo a leggere anche altre cose ed ho scoperto che molti fatti e molti vostri suggerimenti potrebbero servire sempre anche se apparentemente non sembra per cui sto lentamente pescando dall'archivio e prendo nota di moltissimi suggerimenti.
Preferisco non addentrarmi molto nel dirvi ciò che faccio e la posizione che occupo perchè ho purtroppo timore di essere riconosciuto e quindi, sperando che ugualmente mi risponderete, cerco di spiegarmi.
Ho la necessità di far si che molte persone a cui io parlo possano ricordare e memorizzare al meglio le informazioni che passo. Però, forse perchè la mia cultura di studi fatti è totalmente differente da ciò che oggi svolgo, non credo di riuscirci perfettamente.
C'è qualche suggerimento che potete darmi per aiutarmi almeno in parte in questo compito?
Vi ringrazio di cuore e aspetterò la risposta.

Gentilissimo Pietro,
Lei non desidera dare informazioni per non essere riconosciuto ma questo mette anche me nella condizione di non poter essere preciso. Sarebbe stato meglio se Lei mi avesse dettagliatamente descritto la Sua funzione ed i motivi che La portano a dover convincere altri a memorizzare quanto dice, chiedendo poi di non pubblicare quegli approfondimenti.
Comunque, come sempre, con piacere cercherò di darLe qualche aiuto.
Tutti noi siamo portati, per natura, a dimenticare spesso e volentieri ciò che leggiamo, vediamo o ci vien detto. Si figuri che gli studenti dimenticano quanto studiano, che invece dovrebbero ricordare per bene e da questo può capire come il processo di memorizzazione sia davvero un problema anche nell'ambito del lavoro.
Esistono numerosi studi che riportano ad una curva della memoria ed anche se può apparire lapalissiano dirlo, più passa il tempo e più le nozioni o le semplici informazioni avute cadono nel dimenticatoio.
Si calcola che mediamente noi dimentichiamo a distanza di un solo giorno almeno i due terzi di ciò che abbiamo saputo il giorno precedente. Ed entro qualche settimana viene a perdersi tutto quanto ci era stato riferito. Si immagini!
Nell'ambito della quotidianità questo potrebbe essere risolto con una semplice alzata di spalle ma nell'ambito lavorativo può venirsi a creare un problema. Calcoli che ciò che non riusciamo a ricordare, di fatto, è inutile. E se pensiamo ad eventuali informazioni che potrebbero tornarci utili successivamente, capiamo che avere difficoltà a memorizzare può creare serie problematiche.
Lei si trova nella condizione di parlare, di passare informazioni (per quanto credo di capire) e di non aver sicurezza che le persone a cui sono indirizzate le ricordino, o almeno le ricordino per sfruttarle bene sul lavoro.
Può darsi che Lei, come spesso accade, pensi che se le persone non ricordano sia un problema di loro capacità mnemonica. Credo invece di poter dire che se le persone non tengono a mente un messaggio, molto più spesso è colpa di chi lo ha passato.
Non tutte le persone sono uguali; non tutti siamo Pico della Mirandola e quindi, chi deve passare il messaggio deve farsi carico che questo arrivi al meglio.
Personalmente io seguo una vecchia scuola che ancora oggi ritengo la più adatta: la tecnica della ripetizione.
Quando devo passare un messaggio parto dicendo alle persone che sto per dire loro una determinata cosa. Poi la dico, poi la spiego ed infine ripeto ciò che ho detto.
Sembra ridicolo? Può apparire non possibile da fare? Tutt'altro. Quando dico “ora Vi darò precise informazioni su come gestire un problema che potreste trovarVi ad avere” catturo l'attenzione del gruppo che mi sta davanti.
Quando poi passo a descrivere il problema e spiego come gestirlo, l'attenzione rimane alta. Infine, dopo aver spiegato la cosa, mi trovo a dire: “ come avete appena sentito, ho detto che il problema può essere risolto agendo in questo modo ecc...ecc...” e torno a ripetere esattamente il tutto.
Come vede, Pietro, se mi pongo nella situazione di passare informazioni non dico le cose lasciando agli altri l'interpretazione o la valutazione di quanto debbano ricordare. Agisco in modo che, per lo meno, catturando la loro attenzione e ripetendo più volte i concetti, io abbia maggior sicurezza di riuscire a mantenere alto il loro ricordo.
Vi sono poi altri accorgimenti. Accidenti al fatto di non avermi detto cosa fa e perchè passa queste informazioni! Una maggiore chiarezza sarebbe stata utile. Ad esempio: ipotizziamo che Lei sia un Responsabile di una società di prodotti in cui il gusto o l'odorato la fanno da padrona (alimentari o profumi). Se così fosse, può fortemente giocare ad aumentare il ricordo legando alla presentazione o al messaggio, un assaggio od una semplice annusata. Sto cercando di dirLe che vi è la possibilità di abbinare e rafforzare il ricordo non solo a qualcosa che si è udito o visto ma anche assaggiato o annusato. I sensi sono un'arma incredibile per far riaffiorare nella nostra mente ricordi che pensavamo sepolti nella memoria.
Altro suggerimento che posso darLe è di sfruttare l'arma di abbinare ciò che vogliamo dire con un bisogno che l'uomo può avere.
Se dovessimo aver bisogno di un trapano particolare ed in fase di vendita il negoziante ci spiegasse il vantaggio dell'uso, noi ricorderemo ed assorbiremo meglio l'informazione. Ma se qualcuno volesse convincerci di qualcosa spiegandoci ciò che in quel momento non ci interessa, dopo poco l'avremmo dimenticata.
Se quindi quello che Lei dice può essere abbinato ad un bisogno, approfitti di questo ulteriore vantaggio per far memorizzare.
Può inoltre abbinare mnemonicamente l'informazione da dare ad uno stato di piacere o di dolore; a qualcosa che può riportare indietro nel tempo e che aiuti a legare il messaggio a qualcosa che ricordiamo bene.
Infine, tenga sempre a mente che quando parliamo alle persone, in gruppo o singolarmente, le cose che possono rimanere più impresse sono le prime dette od ancor meglio le ultime. Spesso ciò che diciamo nella parte che resta, viene dimenticato facilmente. Se quindi Lei dovesse trovarsi in un contesto in cui parla per un po' di tempo, potrebbe dare le informazioni più importanti subito all'inizio per poi riprenderle, con maggior enfasi, alla fine.
Ricorderà ?
Cordiali saluti