Ricerca personalizzata

martedì 1 aprile 2008

Creatività

Giacomo M. (loc. n.c.)
“ ....oggi nel marketing non si fa più nulla in Italia. Tutto viene dagli USA. Noi portiamo avanti solo le strategie che vengono da là e le portiamo avanti quando sono ormai superate da altre. Non c'è creatività e, sinceramente, ho capito che noi siamo solo gestori......”

Caro Dr. Giacomo,
ho ridotto la Sua lettera e me ne scuso ma penso sia sufficiente leggere quanto ho pubblicato per comprendere il Suo punto di vista. Lei non ha un problema da risolvere ma desidera solo un mio spassionato parere che Le do.
Non sono d'accordo con Lei. Dire che il marketing non si fa più in Italia non è vero e Lei forse lo dice solo perchè, operando in una multinazionale, vede ciò che capita nel Suo orto, ma se potesse guardarsi in giro, vedrebbe che non è così.
In una multinazionale è scontato che la strategia “primaria” ideata dalla Casa Madre venga poi passata alle varie società nel mondo. Questo semplicemente per un problema di costi. Una volta spese energie e capitali per trovare la strada giusta per prendere quota di mercato, sarebbe un peccato non sfruttarla altrove. Solitamente però le Case Madri, soprattutto se americane, passano la strategia primaria che comunque è sempre suscettibile di aggiustamenti relativi ai paesi in cui dovrà essere sfruttata.
Anche nella Sua azienda, per quanto mi consta, questo avviene. Magari non saranno differenze sostanziali, anche perchè oggi non c'è più molta differenza di sensibilità e di gusti tra i vari paesi USA ed Europa; comunque, la possibilità di ritocchi locali, esiste. Non sarà invece che, nel Vostro ufficio ( e mi scusi se mi permetto di dirlo) si giochi un po' a fare le vittime? “Noi non facciamo nulla perchè tanto non possiamo agire in modo indipendente....”
Può aver ragione quando dice che portiamo avanti strategie che quando arrivano sono ormai superate da altre. E' anche ovvio. Se il prodotto è nato prima ed arriva da noi dopo due anni..... Ma questo vale anche per i prodotti di grosse società italiane che hanno filiali e che esportano nostri prodotti.
Anche sul fatto che non ci sia creatività e che noi siamo solo gestori, penso che non sia poi così vero. Il settore del marketing (che non è propriamente e necessariamente creativo quanto un settore pubblicitario) ha molti infiniti modi per dire la sua, sul mercato. E' necessario però che gli addetti si diano da fare. Come ripeto spesso, non si deve stare ad aspettare l'ordine per fare qualcosa. Chi ama il proprio mestiere, sono assolutamente convinto, lo svolga in qualunque momento, anche nel week end, anche in spiaggia o mentre gioca a golf. Ed è proprio in questi momenti fuori dall'ambito lavorativo che spesso nascono le idee creative migliori. Idee creative che devono o possono essere poi suggerite. L'ufficio, molto spesso, con i soliti colleghi attorno e con le quattro mura è più una chiusura alla creatività che altro. Ecco, su una cosa ha perfettamente ragione. L'aria dell'ufficio tende a far tutti gestori della routine piuttosto che creativi.
Sul creare poi, sappia che a volte le idee più banali a cui nessuno pensa, possono essere veri strepitosi successi commerciali. Ne vuole uno? Eccolo. Molti anni fa, i tubetti di dentifricio erano tendenzialmente come quelli odierni, solo in alluminio anziché in materia plastica.
Negli USA il mercato, dopo un avvio robusto si era stabilizzato. Occorreva quindi un'idea di marketing per vendere di più. Furono studiate decine di campagne, promozioni ed azioni di merchandising. Poi arrivò un normalissimo uomo di marketing che disse. Se la gente consumasse più pasta dentifricia, venderemmo di più. Perchè non allarghiamo la bocca del tubetto? In effetti a quei tempi, i tubetti avevano una bocca d'uscita molto piccola. Ad ogni uso usciva una piccola striscia di pasta. L'idea, geniale come lo sono sempre le idee semplici, fu immediatamente compresa. I tubetti vennero prodotti con un foro d'uscita maggiorato (come i nostri di oggi, specie sui dentifrici di provenienza USA) e le vendite decollarono semplicemente perchè a parità d'uso, veniva usato più del doppio di crema.
Creatività quindi Dr. Giacomo ! Si prenda qualche ora di fuori ufficio. Vada a sedersi ad un tavolino di un bar e cominci a domandarsi “cosa posso suggerire per aumentare le vendite di XXXX?”
Il marketing poiché non è un'opera pia, ha un solo scopo (e sogno). Far si che il consumatore consumi il più velocemente possibile ciò che acquista. Il resto è semplice contorno.
La realizzazione del sogno del marketing è sempre stato quello di riuscire ad inventare un prodotto che appena acquistato potesse essere buttato via. Ed alla fine sono nati i prodotti disgorganti. Si acquista un flacone e lo si butta direttamente nello scarico. Pensi alla genialità?
Ed ora? Non c'è mai un arrivo alla creatività. Io ho altre belle idee, e Lei? Si beva un caffè e ci pensi. Se ne trova una mi scriverà da una posizione di Direttore Markeing.