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giovedì 9 luglio 2009

VENDERE DA DIETRO IL BANCO 4

Anna B. Loc. n.c.

Sono sempre Anna, la prima e unica (si fa per dire) che ha chiesto aiuti e suggerimenti e che poi è stata copiata da Francy che si è intromesso. Ma va bene ugualmente!
Ho letto quanto Lei ha risposto a Francy perchè ovviamente fa lo stesso mio lavoro, ha le stesse necessità e le sue richieste servono anche a me, come penso le mie serviranno a lui. Ma dove abita questo Francy? Magari è un bel ragazzo!
Scherzi a parte, sto diventando assetata di Suoi nuovi suggerimenti. Se le fa piacere e penso che gliene faccia, sappia che sto divenendo davvero brava e il mio capo se n'è accorto. Questo mi rende orgogliosa ed è giusto che Lei lo sappia. Le scrivo perchè, nel negozio non sono la sola commessa. Ho tre colleghi, due donne ed un maschietto. Sembra quasi che inizino a guardarmi storto perchè mi sto dando un gran da fare e questo pone loro in una condizione di inferiorità. Io vedo però che loro portano avanti il lavoro come un qualcosa che devono per forza fare e quindi non sono brillanti. Li vedo. Tutto è un peso. Sono amorfi. Stanchi. Non hanno un po' di brio, eppure ci vorrebbe poco. Io vorrei, se potessi, essere anche creativa, trovare nuove soluzioni, sentirmi eccitata. Perchè loro sono così apatici?

Cara Anna,
noto con piacere che hai visto d'avere un concorrente: Francy. Fa il Tuo stesso lavoro ed ha chiesto aiuto. Ma non preoccuparTi. Ciò che ho detto a lui funziona perfettamente anche per Te così come quanto dirò oggi a Te, servirà a lui. Ma per carità non mettetemi di mezzo in una situazione di gelosia. Ho risposte per tutti. In quanto a dove abita e se è bello non Te lo posso dire perchè non ne ho la più pallida idea. Per queste cose dovete rivolgersi ad altri blog.
Detto questo veniamo ai nuovi spunti che mi dai. Mi avevi già accennato in passato alla condizione di chi lavora con Te ed oggi confermi il loro atteggiamento piuttosto apatico che sta venendo fuori alla grande nel momento in cui Tu sei partita a razzo.
In un gruppo, vedere un componente che si stacca, non fa mai piacere. Se tutti sono alla pari, anche verso il basso, nessuno fa brutta figura. Se uno inizia ad eccellere, pone gli altri nella condizione di dimostrare che non sono poi così bravi. Ed è quello che sta accadendo da Voi.
Prendo spunto dal Tuo voler essere più creativa per alcune considerazioni che probabilmente coinvolgono i Tuoi colleghi.
La creatività dietro il banco.
Si può essere creativi facendo i commessi? Certamente si, eccome! Ogni lavoro permette di esprimere la propria creatività ed il Tuo non è da meno.
Tu, dicendomi del comportamento dei Tuoi colleghi mi confermi che troppo spesso la vendita è fatta da monosillabi: si, no. Il tal articolo c'è, quell'altro non c'è. Stop, tutto qui. Al massimo, segue la domanda: “serve altro? “
Cosa d'altro deve servire al cliente che, ad una prima richiesta si sente dire un bel no? Infatti la risposta solitamente è “ no, grazie, volevo proprio quell'articolo” . Trattativa terminata; cliente che se ne va.
Questi atteggiamenti deprimenti sono piuttosto abituali tanto che il commesso finisce per farsene un atteggiamento mentale prefissato. Si usano questi schemi secchi e negativi quando non c'è esperienza, quando non c'è volontà, voglia e quando c'è stanchezza in un ruolo che non piace. Si usano questi comportamenti per pigrizia, per comodità (meno parlo e meno perdo tempo), per non crearsi problemi, per menefreghismo, perchè il cliente viene visto come uno che viene a rompere; per non trovarsi addosso ulteriore lavoro, per non dover tirar fuori e rimettere a posto altri prodotti.
In pratica, “perchè non si sta facendo il mestiere adatto.
Partiamo dal principio che il commesso diventa od è creativo quando il lavoro che svolge gli piace ed usa la creatività al fine di migliorarsi e trovare stimoli nuovi o vie nuove che lo portino a soddisfare sempre più i clienti.
La creatività, nella mansione di commesso/a è possibile dimostrando al cliente la disponibilità a dargli una mano. E' possibile, ad esempio, anche trovando soluzioni alternative che soddisfino il clienti e conducano il commesso all'obiettivo della vendita. E' possibile inoltre essere creativi prendendo spunto dalla richiesta del cliente per proporre prodotti da abbinare. Questi sono solo alcuni esempi ma ne potremmo fare altri.
Tendenzialmente il commesso che non ama molto il proprio lavoro lo si nota dal modo di essere scostante come anche, paradossalmente, dal dare al cliente ciò che chiede, accontentandolo, perchè così non ci saranno problemi. Il cliente voleva quell'articolo ed il commesso glielo dà. Magari dentro di sé sa bene che quell'articolo non è il migliore, ma chi se ne frega. Quello voleva e quello gli ha dato.
Male, molto male.
Se in un punto vendita esistono commessi, il cliente desidera da loro pareri, suggerimenti e dritte. Insomma, desidera anche essere aiutato nella scelta.
Il cliente chiede un prodotto perchè ritiene che possa andar bene, ma spesso non è un esperto ed un parere di chi se ne intende è sempre gradito. Se questo parere non c'è, il rapporto commesso/cliente non funziona.
Un buon commesso creativo può ad esempio accennare al fatto che, al di là di quello che si vede, non tutti i prodotti sono uguali. Oltre al prezzo, è meglio quello piuttosto che quell'altro. Che, ad esempio, se fosse lui ad acquistare, si indirizzerebbe su quell'altro ancora.
Non dimenticarTi mai Anna che il cliente desidera essere considerato ed un parere personalizzato lo farà sentire più importante e Tu, sarai valutata come un'addetta in gamba.
Vuoi il solito pensiero da scrivere e tenere a mente? Eccolo.
“RicordaTi sempre che la garanzia di una commessa vale molto più di una garanzia ufficiale della Casa. La prima è personale, la seconda vale per tutti”
Cerca quindi di essere sempre più creativa nel lavoro. Sviluppa idee, suggerimenti, atteggiamenti che possano essere ritenuti d'aiuto. Il cliente Te ne sarà grato sempre.
Ciao.