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domenica 10 agosto 2008

Caos

Marta B. Rovigo
“Sono quella che in Confindustria viene definita una giovane e piccola imprenditrice. Vengo al sodo per non farle perdere tempo. Nella mia azienda le cose non stanno andando bene. Concorrenza da altri paesi; difficoltà con la clientela ed anche interne hanno creato nervosismo. Non si ha più la capacità di riflettere bene. Vorrei fare una ristrutturazione ma la quotidianità degli eventi me lo impedisce”

Gentilissima Signora Marta,
ho stralciato dalla Sua lunga lettera questo punto che racchiude in se l'essenza di quanto scrive. Mi spiace per la situazione che sta vivendo e che comprendo bene avendo avuto molte esperienze ed incarichi proprio per suggerire soluzioni a questi problemi.
Sappia che caos crea caos. Quando in un'organizzazione le cose non vanno bene e vengono chiamati gli specialisti, solitamente è già tardi per far qualcosa. La paura che le cose possano peggiorare induce l'imprenditore a cadere in nuovi errori. Non c'è più tempo per far nulla; non ci si può più fermare a riflettere. Il suggerimento invece è proprio di fermarsi un attimo; tirare un sospiro e mettersi ad analizzare con molta calma i vari punti per capire dove e come agire. Ma il caos spesso non fa vedere questa via.
L'imprenditore, soprattutto quello piccolo, ritiene spesso di saper fare ogni cosa. Non sarà il Suo caso, ma lo devo dire. Non si cura di formarsi una mentalità adatta ai momenti di crisi. Le difficoltà potranno arrivare agli altri, ma non a lui. Quando poi invece le difficoltà arrivano nella sua azienda, va in tilt e le cose vanno molto più velocemente male di quanto non dovrebbero andare.
Quando dico a piccoli imprenditori le cui aziende vanno a gonfie vele di approfittare dei momenti buoni per pensare al futuro, non ascoltano eppure è proprio quando le cose vanno bene che in azienda c'è più tempo per riflettere con calma e per prendere le decisioni senza che queste stravolgano la quotidianità dell'azienda.
Lei oggi vorrebbe ristrutturare per riprendere il cammino ma la quotidianità, come Lei scrive, glielo impedisce. Le credo.. Sapesse quanto volte l'ho detto e come sono stanco di ripeterlo!
Lei mi ha dato una serie di informazioni che mi permettono di suggerirLe di estraniarsi un attimo dalla realtà. Si fermi, si isoli, dimentichi la quotidianità e rifletta. Non credo che qualche settimana di assenza decisionale, cambi la Sua realtà. Faccia il piano che ha in mente e quando sarà pronto, lo presenti e lo applichi. Non stia ad ascoltare nessuno. Riduca i crediti anche davanti ad una perdita cospicua di clienti. Concordi con i fornitori un allungamento dei termini di pagamento, Svuoti i magazzini dei prodotti di cui mi parla. Gli errori negli acquisti si possono fare, ma se ci pensa un briciolo di fortuna c'è. Quanto può ricavarne oggi, anche svendendo, non è poi così poco rispetto a quando ha acquistato. La quantità Le farà intascare una discreta somma. Libererà spazio e potrà affittare il magazzino indipendente ricavandone un buon utile a tutto vantaggio dei conti. Sul personale non entro nel merito ma se Lei informa della situazione avvisando che non può garantire nulla per il futuro, con molta probabilità qualcuno se ne andrà da solo, magari perchè ha avuto altre offerte o perchè stava già guardandosi attorno.
Mi scuso ma non posso andare oltre con i suggerimenti perchè non avendo un incarico e non potendo quindi approfondire molto bene la situazione, con un'esatta visione della situazione, non voglio suggerire cose che, alla luce dei fatti non farei.
Le auguro buona fortuna.