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domenica 17 agosto 2008

Aiuto

TEO M. Perugia
“Io ho un problema che voi nemmeno pensate. Con fatica la mia famiglia mi ha fatto studiare perchè mio padre, fruttivendolo in un rione, voleva che io riuscissi dove lui non era riuscito ad arrivare. Vuole per me un futuro diverso, sicuro. Lo vedo ogni mattina alzarsi col buio per andare al mercato a caricare la frutta e verdura da vendere poi, con poco guadagno, nel suo negozio. Si spacca la schiena perchè non può permettersi un aiuto. Mia madre non sta bene. Ha festeggiato con una gioia incredibile il mio diploma, come se da quel momento il mondo fosse stato ai miei piedi. Invece non ho trovato nessun mondo ai piedi ma nemmeno uno straccio di proposta o di offerta. Io sto aspettando ma non vedo nessuno che stia impazzendo per il mio diploma. Il mio futuro non è quindi così rosa come mio padre mi faceva credere se avessi studiato ed ora non so davvero cosa fare.”

Mio caro Teo,
ho ridotto la Tua lettera, come accade quando le parti che seguono sono solo una ripetizione e, pur essendo importanti e necessarie non portano elementi differenti utili alla discussione. Confesso che ho letto diverse volte il Tuo scritto per capire come avrei dovuto risponderTi.
Vedi, Teo, saprai senz'altro che quando noi scriviamo, spesso, diciamo cose che non vorremmo dire e che ci escono involontariamente. Anche questa lettera forse ne è una prova. Ed è per questo che l'ho riletta più volte per aver chiaro il modo di dirTi alcune cose.
Certamente posso essere vicino alla delusione che Tuo padre può aver trovato dopo la grande gioia avuta. Verrebbe da dire che una grande gioia può portare ad una delusione ancor più cocente; ma io penso che a volte, in una vita di difficoltà, sia comunque meglio una grande gioia che riempia il cuore per qualche giorno, anche se poi si presenta la delusione che, alla fine, fa parte, mi sembra, del trantran quotidiano.
Prova a rileggere, Teo, la Tua lettera e vedrai che c'è qualcosa che stride. La Tua famiglia Ti ha fatto studiare con fatica, sgobbando senza orari per cercare di darTi un futuro migliore. Tuo padre aveva un sogno ed ha cercato di realizzarlo sulle sue spalle. E Tu? Dici di vederlo ogni mattina alzarsi col buio. Da dove lo vedi Teo? Standotene a letto? Si spacca la schiena perchè non può permettersi un aiuto (sono Tue parole) e Tua madre non sta bene. Da dove vedi queste cose? Stando al tavolo davanti al computer? Tuo padre pensava che il mondo fosse ai Tuoi piedi dandoTi un'istruzione che probabilmente lui non ha potuto avere ed ha gioito di questo come solo un genitore può fare dimenticandosi ogni sforzo, ogni sacrificio, ogni rinuncia fatta pur di raggiungere l'obiettivo. E Tu? Tu scrivi (sono Tue parole) “non ho trovato ai miei piedi nemmeno uno straccio di proposta o di offerta. La sto aspettando ma non vedo nessuno che stia impazzendo per il mio diploma” E non lo troverai. Ed ancora mi chiedo: da dove non vedi queste cose? Dal bar? Forse sono duro, caro Teo. Forse Tuo padre, che stravede in Te e che vorrebbe vederTi ben piazzato, si tien dentro il dolore di vedere che dopo tanti sacrifici il figlio non è della sua pasta. Un diploma dovrebbe darTi o avrebbe dovuto sancire in qualche modo la Tua maturità ma, scusami, ne vedo un po' poca.
Se rileggi quanto hai scritto, lo ripeto, e se sei leale con te stesso, vedrai da solo cosa fare e cosa avresTi già dovuto iniziare a fare.
Il padre ha bisogno di aiuto. Si alza presto, si spacca la schiena, in negozio è solo . Pensi che direbbe di no se Ti vedesse al Suo fianco, almeno momentaneamente? Pensi che dimostrare un minimo di disponibilità possa nuocere alla Sua od alla Tua salute?
Le proposte non Ti cadranno addosso se non Te le vai a cercare. Potrai però cercarle anche aiutando Tuo padre (ma cercale però!) Nel frattempo, impegnaTi con lui. In due forse le cose saranno più facili da gestire e non è detto che il lavoro non possa svilupparsi. Hai studiato ed allora perchè non usare la testa per capire se anche in questa attività non ci sia la possibilità di migliorare qualcosa? Se hai voglia di leggere l'archivio troverai più d'una risposta che suggerisca azioni per vendere meglio e trovar clienti. Non è poi detto che necessariamente il Tuo futuro debba essere un altro. Te lo auguro solo se non vuoi questo, altrimenti, con l'intelligenza e la volontà, un lavoro in proprio, pur modesto, potrebbe essere sufficiente. La realtà della Tua città mi pare permetta ancora degnamente di vivere con un negozio di frutta e verdura. Se proprio però non lo vorrai e desideri altro, credimi, la ricerca di un lavoro mentre se ne svolge un altro è molto più serena e decorosa che non fatta standosene in vetrina ad aspettare.
Ciao