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lunedì 8 marzo 2010

I PROBLEMI DEL PRIMO IMPIEGO

Luigi B. (Marche)


Mi chiamo Luigi e scrivo da.............. Chiedo il vostro aiuto perché non so come comportarmi. Sono al mio primo impiego e già ho problemi. Dopo la laurea mi sono messo a caccia di un lavoro. Naturalmente non ho trovato quello per cui ho studiato ma dopo essermene fatta una ragione ho allargato la ricerca e finalmente ho trovato qualcosa. Ho avuto un colloquio ed essendo andato tutto bene sono stato assunto. Una volta iniziato il lavoro mi sono trovato in una situazione dove le cose sono diverse da quelle che mi aspettavo. Nel colloquio mi erano state dette alcune cose ma non avendo mai lavorato non ne avevo compreso appieno le problematiche ed avevo acconsentito. Ora mi accorgo della differenza. Poi devo aggiungere che mi vengono dati incarichi di cui non mi era stato parlato ed altri che probabilmente non dovrebbero rientrare nel ruolo. Cosa devo fare? Sono piuttosto imbarazzato e deluso ed anche infastidito perché ritengo che quanto mi viene chiesto non faccia parte di quanto dovrei effettivamente fare.
Vorrei mandare tutti al diavolo ma non so se in un'altra occasione le cose saranno poi diverse. Come faccio a saperlo?
Grazie.



Caro Luigi,
come fai a saperlo? Non c'è una cartina di tornasole che Te lo dica in anticipo. C'è però un atteggiamento che dobbiamo tutti avere e che può preservarci da sorprese poco gradite.
Nel Tuo caso c'è stata un po' di ingenuità nella fase di colloquio; ingenuità che non Ti ha fatto approfondire le cose. Non è l'inesperienza che Ti ha fatto sbagliare ma proprio l'ingenuità. Spesso, sono proprio i giovani inesperti coloro che chiedono di più; approfondendo ogni dettaglio, mettendosi così al riparo da sorprese. Tu invece hai scelto la strada dell'accettare ciò che Ti è stato detto, senza approfondire.
Se posso permettermi, devo inoltre dire che, leggendoTi, noto anche, tra le righe un certo atteggiamento di rifiuto verso forse qualcosa che non ritieni alla Tua altezza. Sei però al primo impiego e, come Tu stesso dici, ci sei arrivato dopo aver dovuto accettare che, cercando in un campo ristretto, non trovavi l'opportunità che avresTi voluto.
Probabilmente, il Tuo rifiuto ad approfondire la proposta è nato proprio anche da questo. Ed ora ci sono i dolori. Il guaio è che è difficile ora, e sopratutto per me, dirTi che chi Ti ha assunto è stato bugiardo. Può aver detto le cose come stavano, mentre Tu rifiutavi di ascoltarle così come può aver sorvolato su alcune cose.
In ogni caso, quello che è stato è stato. Ora devi guardare avanti e farTi Tu alcune domande, piuttosto che chiederle a me, come ad esempio:
il lavoro Ti serve per vivere? Capirai che da questa risposta nasce la Tua scelta su cosa fare.
E poi ancora: ciò che Ti viene richiesto è un ampliamento positivo del ruolo o qualcosa che lo abbassa?
A volte, scusa se lo dico, mi sono trovato innanzi giovani che non accettavano nemmeno un ampliamento positivo del ruolo perchè questo significava lavorare di più.
Poi, ammettendo che Ti venga chiesto qualcosa che ritieni essere non adeguato al Tuo livello (noi però non sempre siamo obiettivi), è così negativo nell'ambito del lavoro? In questa mansione non è possibile trovare qualcosa di buono o di utile, anche sotto l'aspetto dell'esperienza?
Il ricevere oggi incarichi di cui non Ti avevano parlato non mi sembra così negativo. Mi pare invece, e scusa se Te lo dico, che Tu ne faccia una questione di principio. “Non me ne avevate parlato, quindi non mi va che mi venga dato quest'incarico”.
E se invece questo significasse un allargamento delle mansioni in previsione di qualcosa altro? E se il datore volesse metterTi alla prova o mettere alla prova la Tua disponibilità? Ti ricordo che mi scrivi circa il Tuo primo impiego ed in questa fase solitamente occorrerebbe essere molto più aperti e disponibili perchè ciò che vale è fare esperienza.
Mi sono trovato più di una volta ed in un'altra parte della mia vita a confezionare cartoni per dare una mano ai magazzinieri in una situazione d'urgenza mentre la mia funzione era quella di numero uno in azienda.. Non ne ho mai fatto un dramma. Da allora però, ogni volta che devo confezionare e riporre qualcosa, non ho rivali e ritengo di saperlo fare bene!
Personalmente cercherei di riflettere e valutare bene se ciò che viene chiesto è uno svilimento, un aumento di esperienza da portare a casa, un favore da fare o cos'altro.
Farei la stessa cosa su ciò che dici non esserTi stato detto o detto in parte. Mi pare che Tu ne faccia un po' una questione di principio, ma coi principi...si mangia poco, sopratutto nei primi impieghi.
Mi chiedi se cambiando troveresTi le stesse cose. Può darsi. Perchè se quanto Ti vien chiesto fa comunque parte del ruolo, anche se non Ti è stato detto, certamente Te le ritroverai. Ma Te le ritroverai anche se, per qualche motivo Ti venisse chiesto un favore e nella vita lavorativa accade e va anche accettato.
Cambiando, se lo vorrai fare, dovrai però stare più attento a quanto viene detto durante i colloqui per non dare poi la colpa a chi Ti ha parlato. Sta a Te approfondire e, se qualcosa non è chiaro, dirlo.
Se invece prendi la cosa sottogamba come forse hai fatto questa volta, allora dovrai solo dire che la colpa è Tua.
Un pizzico di umiltà in più; un pizzico di voglia di fare, di collaborare, di crescere, di fare esperienza; un pizzico di tutto questo lo dovrai sempre mettere, in questo primo incarico come negli altri.
Ciao