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giovedì 17 settembre 2009

SBAGLIARE SEMPRE 4

Bianca V. Vercelli

Gentili Signori,
ho letto con molta attenzione quanto avete risposto al Sig. Ferruccio di Firenze. Se posso dirlo, ammetto di essere pienamente d'accordo con voi anche se anch'io, per il lavoro che faccio e che è fortemente competitivo, mi sono trovata spesso nella condizione di lottare contro mulini a vento non tanto per raggiungere obiettivi che magari avrei raggiunto comunque ma quanto per superare gli altri che andavano nella stessa direzione.
C'è quasi una sorta di ipnotismo in quanto si fa. Se tutti gli altri vanno in quella direzione noi non possiamo rimanere indietro perchè si pensa che se alla fine costoro dovessero trovare qualcosa, noi non possiamo trovarci ad esserne tagliati fuori.
Quindi non si vuole essere svantaggiati, soprattutto in competizioni di gruppi di lavoro. E' terribile, a pensarci ma è così. Poi ci si accorge che magari tutti stavano andando nella direzione sbagliata e noi li abbiamo seguiti. Ma come fare?
Questo è solo uno sfogo e quindi non so nemmeno se potrò avere una risposta. Vi ringrazio comunque per avermi letto.

Gentilissima Bianca,
ciò che non vogliamo metterci in testa è che spesso le difficoltà e gli svantaggi “competitivi” a cui Lei accenna nell'ambito del lavoro (o della vita, perchè no?) posso anche essere trasformati in vantaggi. Lei stessa ammette e conferma per Sua diretta esperienza che, quando un gruppo va in una direzione si è portati a seguirlo per paura di rimanere indietro. Ricordo un detto popolare che riassumeva, forse senza saperlo, questo modo d'agire. Diceva pressapoco, rivolto a qualcuno “ ..è tanto sempliciotto che se qualcuno va nel fosso, lui ci va dietro”.
Quindi, la mania di seguire, accada quel accada, ciò che fanno gli altri, c'è sempre stata e fa parte del nostro modo d'essere.
Ma il seguire gli altri non porta assolutamente sicurezza ne certezza di farcela. Anzi, Bianca, io propendo per un pensiero opposto. Tutti gli svantaggi che derivano da una situazione possono improvvisamente divenire o tramutarsi in vantaggi per altri. Se un gruppo va in una direzione e per caso sbaglia, l'unico avvantaggiato è proprio chi non li ha seguiti. Occorre solo guardare all'insuccesso del gruppo per comprendere subito l'opportunità da sfruttare.
Il mondo è pieno di situazioni e di persone che sono arrivate al successo proprio sfruttando gli errori degli altri. Se un cattivo imprenditore vorrebbe trascinarci in un'impresa e ci chiede di partecipare con un capitale che non abbiamo, dicendoci che sarà peggio per noi se non lo seguiamo; se noi giudichiamo assurda e fallimentare l'idea, e lui parte malgrado nostri avvisi di allarme, possiamo solo tirarci indietro ed aspettare. Costui spenderà tutto per seguire l'obiettivo e forse, col nostro piccolo quanto non sufficiente capitale che ci aveva chiesto per entrare in società, potremo acquistare tutta l'azienda, una volta fallito.
Ecco come si può trasformare uno svantaggio iniziale in un vantaggio successivo. Di svantaggi tramutati in vantaggi è pieno il mondo e le cronache. La storia ci dà il caso più eclatante. Riguarda gli ebrei. Costoro erano rinchiusi in ghetti ed era vietato loro poter sviluppare qualsiasi lavoro fatto dai cristiani. I cristiani, ad esempio, non volevano avere a che fare, per religione, con il prestito di denaro. Ebbene, gli ebrei, hanno semplicemente usato il loro svantaggio, imparando molto bene a fare l'unica cosa che era permessa loro fare: prestare danaro. Sono così nati i banchieri che tenevano addirittura in piedi le grandi monarchie europee, sino ad arrivare ad essere i più abili gestori di ricchezza. Colpa loro? No. Hanno semplicemente sfruttato l'unica cosa che altri non volevano fare e lasciavano fare a loro.
Quindi, se e quando possiamo, cerchiamo di non seguire “l'onda”; di non andare dove vanno tutti perchè probabilmente lì non troveremo niente. Non sentiamoci inferiori a non seguire il gruppo. Troviamo piuttosto una nostra strada. Magari difficile, irta, lenta da percorrere ma di cui essere noi ad avere il potere decisionale.
Ciao