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venerdì 20 gennaio 2012

CURRICULA A CASO

Ieri è arrivata una mail di cui riporto il testo introduttivo:
Spettabile Ditta,
con la presente allego il mio curriclum vitae e la mia lettera di presentazione.
Ringraziando per l'attenzione, porgo Cordiali Saluti

Nessuno ha chiesto alla persona che ha scritto di inviare un curriculum anche perchè, non essendocene necessità avremmo fatto perdere tempo inutile ed illuso per niente lo scrivente. Per curiosità, comunque, ho aperto gli allegati.
Il primo iniziava così:
Spettabile Ditta,
vi allego il mio curriculum vitae dettagliato in modo che possiate prendere in considerazione la mia candidatura.


Basta questo per comprendere come lo scrivente stia commettendo errori con azioni inutili che a nulla porteranno.
Pur avendo detto e ridetto che non si devono inviare curricula a caso, torno a spiegare perchè non lo si deve fare, in modo che altri non continuino a cadere nei soliti errori.

Non si inviano lettere a caso alla Spettabile azienda, senza il nome dell'azienda, perchè si dimostra subito scarsa “intelligenza” di presentazione. Tra l'altro è fastidioso per l'azienda ricevente vedere che chi ha scritto, in realtà, non pensava a quell'azienda ma a tutto il mercato.

Una sconosciuto scrive al ricevente, sia quest'ultimo persona fisica o azienda, non conoscendolo ; senza sapere il settore in cui questi opera; senza sapere se vi sia una ricerca di personale; senza sapere il profilo eventuale richiesto; senza conoscere in pratica nulla e poi nulla.
Nel primo allegato (lettera di presentazione) offre a caso la sua candidatura in modo generico. Ma per cosa? Per quale compito?
Cosa vuol dire “in modo che possiate prendere in considerazione la mia candidatura” ?
Ipotizziamo che l'azienda, in quel momento, stia casualmente cercando un facchino o un autista internazionale e lo scrivente che offre la candidatura sia una laureata in lettere. Appare evidente che la pura offerta di una candidatura, quando non richiesta, abbia una percentuale di venir cestinata superiore al 100%, se mai fosse possibile.

Gli invii a caso, spesso o sempre, inviati a tappeto ad una serie di indirizzi mail della propria provincia o città dimostrano l'assoluta inaffidabilità di chi scrive.
Non c'è dietro ad una presentazione un preciso programma; una volontà di indirizzo verso un settore o un altro. La mail arriva, inesorabile, all'azienda che produce granaglie, ferro, consulenza, come al negozio di scarpe che magari ha un indirizzo mail la cui sigla non sia così identificabile con il lavoro svolto.
Arriva all'associazione profughi come all'istituto di beneficenza. Insomma, dato che le mail non costano fatica, con un clic si invia a tutti nella speranza che sparando nel mucchio, si colpisca qualcosa.
Questo è l'unico, vero modo per illudersi e poi demotivarsi; per sperare e poi piangere dicendo che non c'è lavoro.
Se si invia un curriculum ad un'azienda interessata con cui si è entrati in contatto attraverso un'inserzione o un ufficio di ricerca, si potrà essere convocati o no. Nel primo caso si discuterà; nel secondo si capirà che non si è adatti al ruolo. Stop.
Delusi? Forse un po', ma si tratta di un caso. Un contatto solo non fa primavera. Ci saranno altre occasioni.
Ma se si invia un curriculum a cento indirizzi e nessuno risponde, la delusione che prende è ovviamente ingigantita, moltiplicata per cento.
Non si penserà “oddio, ho spedito a caso e probabilmente a chi non era interessato quindi ci sta che non risponda nessuno...” . Si penserà invece: “ sono sfortunato (è sempre colpa della fortuna) ho scritto a mezzo mondo e nessuno mi considera. Qui c'è crisi, altro che lavoro. Se va avanti così, cosa farò? E' pazzesco. Devo riprovare a spedire ancora ad un maggior numero di indirizzi per aumentare le probabilità...”
Le probabilità aumenteranno sicuramente ma solo quelle relative a sentirsi un perdente.
Occorre tener presente che le aziende ricevono quotidianamente curricula inviati a caso da giovani che continuano a non comprendere che è la strada sbagliata e che obbligano le aziende a cestinare senza rispondere con finte lettere che sino a poco tempo fa si inviavano:
“Egregio Sig. Pippo, abbiamo ricevuto il Suo curriculum. La informiamo che dopo un'attenta lettura e pur riconoscendo una Sua preparazione e le Sue esperienze di ottimo valore, momentaneamente non vi è la necessità di un supporto quale Lei può dare. Siamo quindi spiacenti ecc...ecc.., ma La informiamo che terremo sicuramente il Suo nominativo in evidenza. “ (ovvero, nel cestino).

Basta! Non fatelo. Risparmiate tempo, Vi prego.
PreparateVi un curriculum, aggiornatelo, rileggetelo mille volte per “arrotondare” le frasi ed i concetti, studiate un'impostazione di presentazione buona e pulita eppoi tenetelo in un cassetto.
Cercate sui quotidiani, in internet, presso agenzie di collocamento ogni richiesta che possa far per Voi. Dev'essere una richiesta specifica, tale da farVi dire “questa è proprio per me. E' fatta su misura..”
Ed allora, su quella e solo su quella fate affidamento. A quella spedite; su quella cercate di ottenere un incontro. Insomma, anziché sparare nel mucchio con la quasi certezza di non centrare nulla; prendete di mira una sola occasione o possibilità per volta e su quella concentrateVi.
Ricordate sempre che esiste il rischio che il nominativo inviato sia per qualche strano motivo veramente archiviato in un cassetto e non nel cestino. Se a distanza di tempo doveste tornare in contatto con lo stesso indirizzo, magari inviando nuovamente il curriculum o addirittura attraverso un incontro, apparireste come coloro che sono sempre alla ricerca di un lavoro, lasciando o inculcando il dubbio che, se non lo avete fin lì trovato, forse qualcosa in Voi che non va, c'è.
Vale la pena di mettersi in questa posizione? Riflettete.
Potrei proseguire ancora ma spero di essermi spiegato a sufficienza. Se volete entrare nel mondo del lavoro o se volete rimanerci e migliorare, agite di conseguenza e non a casaccio.
Del resto, se ci si pensa, offrire la propria immagine e la propria disponibilità a cani e porci, sminuisce anche il valore dell'offerta stessa.
Forza quindi. Curricula ben studiati ed inviati solo a chi li chiede. Chi non li chiede forse non è interessato ad assumere. Che ne dite?