Ricerca personalizzata

mercoledì 11 gennaio 2012

CERCARE LAVORO

L (loc. n.c.)

Buongiorno,
ho letto quanto scrive A. N. (Milano), che non trova lavoro, e dice, tra le altre cose, che "I quotidiano continuano a dire che ci sono mille posti che aspettano noi e poi quando si va a vedere, sono tutti lavori che non sono quelli che si cercano."

Il mio problema è diverso: io ho 28 anni e mi sono laureata in Giurisprudenza (mannaggia! nei colloqui sembra un peso questa laurea! una colpa!), ho lavorato in call center, in centri estivi e un mese come pseudo-segretaria (a dire il vero qui era uno studio di consulenza del lavoro, uno direbbe che è un lavoro qualificato, sì, in realtà è stato il lavoro peggiore che ho fatto, perchè il consulente mi ha fatto un contratto di 2 mesi di COLLABORAZIONE OCCASIONALE, senza specificare lo stipendio, ma usando una formula generica: "retribuzione commisurata al lavoro svolto". Io da ingenua mi sono fidata. Vi assicuro che io entravo lì alle 8 e uscivo alle 5, mi alzavo solo per andare in bagno e lavoravo, facevo esattamente ciò che le impiegate mi dicevano. Morale? Lo stipendio di 1 mese e mezzo è stato di 105 euro pagati con buoni voucher. Un mese e mezzo perchè mi sono "licenziata" io in quanto la situazione mi era poco chiara, in effetti indovinai. Non immaginate che delusione è stata).

Attualmente sto cercando lavoro, QUALSIASI lavoro, ma trovo richieste strane: devi avere o esperienza, o almeno 25 anni, o il diploma+lingua fluente, o neodiplomata o neolaureata MA con esperienza pluriennale (??), insomma ho difficoltà.
Sono iscritta a varie agenzie interinali, e loro DI LORO INIZIATIVA NON MI CHIAMANO MAI (anche se mi dicono di aspettare una loro chiamata...che ci pensano loro. Io naturalmente non aspetto loro, e) ovviamente io cerco autonomamente lavoro, e capita persino che se mi candido 10 volte in 1 mese con la STESSA agenzia, devo andare lì in sede 10 volte in un mese a fare lo stesso colloquio (stile: parlaci di te; come ti vedi fra 10 anni?ecc.) magari con la stessa persona. Lo ho fatto presente che per me è assurdo ciò, e loro mi hanno detto che questa è la procedura...che anche se mi hanno vista e sentita 3 giorni prima, devo rifare il colloquio con loro........

Ho visto coi miei occhi due ragazze che in una agenzia dicevano che i curriculum di gente SENZA ESPERIENZA IN CALL CENTER dovevano strapparli, e bon. Si può?
Credo sia vero che parecchia gente non vuole fare i lavoro per cui non ha studiato, ma so che c'è tanta gente che vuole lavorare e BASTA, ogni lavoro va bene, e tra queste ci sono io.
Ma ho difficoltà.
L'ultimo mio lavoro è stato in un call center: dopo vari mesi di rinnovo e promesse di un contatto aziendal al posto di quello con l'agenzia, hanno silurato una decina di persone fra cui me, fingendo di ascoltare le nostre chiamate per vedere come andavamo: a me si è affiancato il team leader e NON mi ha corretto 1 sola volta, lui che di solito corregge anche chi fa giusto. So che magari pensate che racconto un fatto con enfasi, dipingendomi come la bravissima sul lavoro,e magari sono una schiappa che non lavora bene, ma sono sicura che in questo posto loro hanno intenzione ogni tot di tempo di tenere qualcun, alti mandarli a casa per prendere altri interinali PERCHè ECONOMICAMENTE GLI CONVIENE. Ne sono sicura.
Io mi trovavo bene lì, ed era un call center! E leggere ad oggi ancora lo stesso annuncio di lavoro....mi rattrista. Ci sono annunci che girano di continuo, spesso call center (ma non solo), è ovvio che lo fanno apposta!!

Vorrei un suggerimento, se potete, su come trovare lavoro. Io mi candido ovunque...
Grazie,


Cara L.,
Lei ha fatto una chiara panoramica della situazione in cui si viene a trovare un giovane, anche laureato, alle prese con il mondo del lavoro.
Cose e situazioni che conosco bene e che molti hanno provato o provano sulla loro pelle. Diciamo che il problema nasce tendenzialmente da una forte offerta (un numero di giovani che si offrono al mondo del lavoro) in un mondo che non ne necessita. In altri termini, ci sono più pretendenti al lavoro che lavoro per i pretendenti.
A questo punto si innesca un meccanismo “furbo”. Usare questa gente inesperta, pronta a tutto, per coprire il bisogno aziendale senza però che questo implichi legami duraturi che costano parecchio al datore di lavoro.
Ed ecco che nei call center, come Lei ha esperimentato, tutti vanno bene ma con una scusa o l'altra, dopo un certo periodo ci si priva della loro collaborazione perchè è possibile trovare altre persone a costo zero o quasi, pronte a prendere il posto lasciato da altri.
Un tempo, un buon lavoratore veniva tenuto e trattenuto a tutti i costi. Oggi, chiunque esso sia, se appena accenna al fatto di voler lasciare, lo aiutano a spingersi fuori ben sapendo che al suo posto possono trovare mille persone dal costo decisamente inferiore al suo.
La qualità del lavoro? Si vedrà dopo. Intanto, liberarsi dei costi alti e dei contratti.
Ha illustrato bene, da consueta frequentatrice, la realtà degli uffici di lavoro interinale. Ma chi lavora lì va capito. Gli addetti sono giovani come Lei che, al di là del fare scena e delle apparenze, seguono pedissequamente gli ordini ricevuti. Possono essere consapevoli del curriculum di una persona; possono avergli parlato più volte ma, se lo richiamano, ricominciano da capo con le solite domande da manuale, anche piuttosto tristi. “Come si vede tra 10 anni'” Che tristezza!
Domanda da analisi psicologica (che dovrebbe essere gestita da psicologi con esperienza) a cui si può rispondere di tutto e di più, senza che ciò abbia valore.
Questa specifica domanda veniva posta nei colloqui seri, fatti nelle grandi aziende, ai candidati a certi livelli di responsabilità al fine di cercare di scoprire se sulla persona, una volta assunta, si sarebbe potuto far affidamento negli anni o si sarebbe rischiato di investire su Lei per poi perderla dopo poco a fronte di una posizione diversa a cui aspirava.
Il senso della domanda quindi aveva logica; cosa che oggi non ha più assolutamente anche perchè viene posta in un contesto e da persone inadatte ad altre persone che, non avendo mai lavorato e non avendo esperienza non comprendono nemmeno il motivo della richiesta.
Cosa può saperne un giovane, oggi, con l'andazzo che c'è, di cosa farà o cosa potrebbe fare o cosa vorrebbe fare da lì a dieci anni? Rispondere che tra 10 anni si vorrebbe essere amministratore delegato della Fiat o manovale in cantiere vale la stessa cosa.
Poiché però queste domande piuttosto stupide vengono ancora fatte (più perchè fa molta scena farle e rende importanti agli occhi di chi si ha di fronte) voglio dirLe che a questa domanda occorre preparasi e rispondere non il vero, ma ciò che si pensa voglia sentirsi dire l'intervistatore.
Vediamo meglio: se Lei nel colloquio dichiara di essere laureata in giurisprudenza e partecipa per una ricerca relativa ad una mansione totalmente differente dal Suo indirizzo di studio, viene il dubbio che lo faccia per necessità impellente, per un periodo breve o comunque sino a quando non dovesse trovare un posizionamento più consono ai Suoi studi. L'intervistatore sa che offrire alla azienda cliente un laureato in giurisprudenza per una mansione più povera rischia di:
• di sentirsi rispondere che non vogliono persone che dopo un mese se ne vanno perchè hanno trovato di meglio
• che non vogliono persone il cui curriculum e la cui preparazione li ponga in posizione anche culturale troppo differente dalla media dei lavoratori con cui opererà
• che chi è troppo preparato cerca di far valere la superiore cultura creando frizioni all'interno del gruppo per dimostrare le proprie capacità
• che una persona che ha studiato non può essere soddisfatta di un lavoro diverso da ciò per cui si è preparata e quindi, pur rimanendo nella posizione, agirà sempre in modo demotivato.

Infine, c'è sempre il rischio che l'azienda cliente decida di rivolgersi ad altra agenzia che comprenda meglio le proprie richieste, visto che l'attuale sta offrendo un laureato per un lavoro che non lo richiede.
Riesco a spiegarmi?
Ora, dove Lei ha già dato il Suo curriculum non può cambiare nulla: ma per il futuro diventi volpe. In un ufficio di lavoro interinale, relativamente agli studi si fermi al liceo. Costruisca poi il Suo percorso lavorativo con “vari lavori” (i vari lavori sono quelli difficilmente controllabili quali: banconiera al bar, cameriera di pub, dog sitter e chi più ne ha più metta) che coprano gli anni successivi.
Quando e se dovesse trovarsi ad un colloquio che preveda posizioni interessanti e di livello alto, tiri fuori la Sua laurea.
Tenga sempre presente che un datore di lavoro assume personale al livello di quello che si aspetta gli serva. Non è un plus dire che si è laureati se chi cerca non cerca un laureato. Anzi, è controproducente.
Evito di giudicare le situazioni in cui si è trovata, come presso l'Ufficio del Consulente del lavoro, perchè sono certo che chi leggerà saprà rendersi conto personalmente degli abusi e delle storture che esistono.
Lei ora ha capito che, potendolo fare, non si devono accettare accordi poco chiari nelle definizioni. Se invece vuole vederlo in positivo, può pensare che, in ogni caso, è stata un'esperienza utile al fine della preparazione.
Per quanto riguarda la ricerca del lavoro Le direi che, tendenzialmente, gli uffici interinali cercano sempre livelli di lavoratori di bassa categoria e mansioni manuali. Lei in quegli uffici ha già dato. E' già presente e questo basta. (Prova ne è che, come Lei stessa ha visto, se non va Lei, nemmeno la chiamano. Hanno archiviato il curriculum perchè...non si sa mai, ma di fatto si rivolgono ad altri).
Le suggerirei quindi di cercare direttamente il lavoro.
Poiché Lei vuole lavorare ed è disposta a tutto, con molta dignità, pur non sapendo se abbia già tentato, Le suggerirei di fare le vie dello shopping della Sua città (spero abiti in una grosso centro) e di controllare sulle vetrine la ricerca di commesse o assistenti commesse.
Se non Le da fastidio, è un lavoro che, per una donna, è più interessante di quanto si creda. Non si offra, come Le ho detto, presentando la laurea. Se viene richiesta esperienza, non avendola, si offra come assistente, dove l'esperienza non è necessaria. Con la Sua preparazione passerà presto alla posizione superiore.
In ogni caso, dopo quell'esperienza di assistente, sarà pronta, in altro luogo, per la posizione che preveda espereinza.
Tenga presente che, in molte catene, c'è reale possibilità di carriera ed in questo caso, se un domani Le venisse offerta questa opportunità, potrà tirar fuori la laurea dimostrando così di non averlo fatto prima per far vedere che era interessata a quella carriera senza che il Suo curriculum servisse ad avvantaggiarla,
Per queste mansioni potrà poi cercare in internet, sui siti delle varie società. Solitamente vengono inserite le richieste di personale.
Vuole entrare o provare il mondo della vendita? Le donne, se ci sanno fare ed hanno carattere, funzionano meglio egli uomini. Dia un'occhiata anche in queste posizioni. Vi sono innumerevoli offerte.
Scelga Lei l'indirizzo che più potrebbe piacerLe e poi, via!
Valuti solo offerta d'assunzione diretta, a meno che non abbia alle spalle una famiglia che può mantenerLa per un certo periodo. In questo caso può valutare anche offerte provvigionali. I settori sono a Sua discrezione. Moda, finanziari o altro.
Ci sono poi gli amici; chi già lavora e il passa parola. Si affidi a queste vie per trovare magari fortunosamente un improvviso lavoro adatto a Lei.
Le suggerisco poi un'altra strada. Strana ma praticabile con un po' di faccia tosta. Non l'ho mai detta ed ora potranno seguirla tutti. Lo faccia Lei per prima.
Si faccia un elenco di studi di consulenza della Sua città o dell'area a cui potrebbe essere interessata. Semplicemente prenda il telefono ed inizi con il primo studio dell'elenco.
Chiami dicendo cortesemente di voler parlare con l'addetto o un addetto ai colloqui relativi alle ricerche del personale. Quasi certamente il filtro Le chiederà il motivo. A questo punto usi la Sua laurea. Risponda “sono l'avvocato XX. Le chiedo di poter parlare direttamente.”
Davanti alla Sua risposta, non sapendo se sia giusto bloccarla nuovamente magari sbagliando, credo proprio che Le venga passato qualcuno. A questo punto, il più è fatto. Alla persona che risponderà, dica (grosso modo):
“Mi chiamo XX. Ho una necessità e chiedo il Suo aiuto. So di crearLe forse qualche disagio ma Lei potrebbe aiutarmi. Le spiego il problema. Ho 28 anni, sono laureata e sto cercando lavoro. Mi sembra, paradossalmente, che la mia laurea sia un ostacolo piuttosto che un aiuto. Non capisco i motivi e mi rendo conto d'aver bisogno di un suggerimento che ritengo Lei, come esperto, possa darmi. Non le chiedo nulla se non dieci minuti del Suo tempo. Quando vuole e quando può verrei da Lei per farmi spiegare e capire come e cosa devo fare per smuovere questo ostacolo. Non ho problemi di lavoro o di mansioni, malgrado questo, non riesco. Dieci minuti del Suo tempo per un giovane che vuole lavorare. Mi può aiutare? La prego!”
Non credo rispondano no. Una volta alla sua presenza, spieghi tutto, cerchi un consiglio. Se capisco un po' di psicologia del comportamento, in quell'incontro Le verrà chiesto un curriculum. Dica innocentemente che non lo ha con sé perchè lo scopo della visita era l'aiuto e non la pretesa di un interessamento coatto, promettendo che lo invierà il giorno successivo.
Se sarà capace di incuriosire il Responsabile alla ricerca, qualcosa si muoverà. Un curriculum in più, in quegli uffici, è sempre utile.
Forza. Agisca correttamente ma ...da volpe!
Cordiali saluti