Ricerca personalizzata

martedì 29 marzo 2011

RICHIAMI SCRITTI

A.C. (Milano)

Gentili signori,
ho passato e ripassato tutto l'archivio per vedere se c'era una risposta che potesse risolvere un mio problema ma non l'ho trovata. Così voglio solo chiedere una cosa: come posso agire davanti ad un datore di lavoro che mi ha già inviato due lettere di richiamo, dico due, e che probabilmente me ne invierà una terza?
Non credo d'aver mai fatto nulla di sconveniente e di sbagliato in azienda eppure sono sempre additata come quella da richiamare.
Opero in un ufficio commerciale e, credetemi agisco come le mie colleghe, solo che a loro non viene mai contestato niente ed a me, tutto.
Come devo fare per fare smettere queste cose?
Grazie



Gentile Signora,
se ha già ricevuto due richiami scritti e pensa che un altro sia in arrivo, non deve fare nulla perchè probabilmente questa situazione finirà da sola, nel senso che quasi certamente la terza lettera darà anche adito ad un licenziamento.
Vede Signora, quando dobbiamo rispondere a lettere come la Sua, lettere che chiedono una risposta senza dare alcuna informazione, siamo davvero in difficoltà.
Premesso che ad un richiamo scritto, se le cose contestate non sono ritenute vere, va data immediatamente risposta per contestare le contestazioni stesse in quanto non facendolo automaticamente si intendono accettate; premesso questo cosa è accaduto per far si che l'azienda Le inviasse il primo richiamo?
Faccio presente a chi legge che solitamente il richiamo scritto fa seguito ad alcuni richiami verbali precedenti e solitamente lo scritto viene inviato quando colui che lo ha ricevuto non ha cambiato comportamento.
Ed il secondo richiamo scritto? Le è stato inviato sempre per gli stessi motivi?
Non posso aiutarLa, Signora mia, non avendo alcuna conoscenza delle motivazioni: Faccio però presente, Lei lo saprà certamente, che è ben difficile che un richiamo scritto venga inviato senza motivazione anche perchè il lavoratore può benissimo opporsi e contestare l'accusa se questa non è vera. Nessuna azienda si mette quindi nella condizione di richiamare un dipendente se non sussiste valido motivo.
Ora poi, secondo Lei dovrebbe pure arrivare un terzo richiamo.
Io credo che sia molto più facile che arrivi invece un licenziamento. Ripeto: è un peccato che Lei non abbia ritenuto utile comunicarci le motivazioni, a meno che Lei stessa non sia consapevole della fondatezza delle stesse.
Ora, una bella riflessione: nelle poche righe da Lei scritte, non mi pare richiesta la ricerca di aiuto per capire se un Suo comportamento sia giusto o sbagliato. Lei chiede solo come deve fare per far si che l'azienda cessi l'invio.
Voglio allora farLa riflettere su una cosa: ammettiamo che Lei sia dalla parte della ragione. L'azienda non capisce nulla, il Suo superiore ce l'ha con Lei tanto da perseguitarLa. Mi domando: ma se è così, se Lei ha ragione e l'azienda torto, cosa ci sta a fare in un'azienda che non La capisce e che Le è contro? Perchè rimanere e stressarsi tutto il giorno?
Anche se si arrivasse a dire che effettivamente Lei ha ragione, che se ne farebbe di questa vittoria?
C'è un motivo per cui Lei, dalla parte del giusto, voglia continuare rimanere in una situazione di tensione piuttosto che cercare altrove?
Se un'azienda non la merita perchè starci? Perchè Lei vuole lavorare per qualcuno che non La stima?
Se ha ragione, non ha un po' di amor proprio e di orgoglio per mandare tutti al diavolo?
Rifletta.
Cordiali saluti