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domenica 2 agosto 2009

STILISTA

Andrea N. Brescia

Ho visto per caso il vostro sito e non capisco perchè con le risposte e gli aiuti che date non lo reclamizzate per farvi leggere da tutti.
Vi scrivo perchè ho una grande passione che sta diventando realtà. Sono uno stilista. Ho sempre avuto questa passione sin da piccolo. Non sono vecchio. Adesso ho 23 anni ma questa passione l'ho avuta da sempre. Mi è sempre piaciuto. Ho in testa un sacco di modelli da me creati e ora voglio metterli in pratica. La mia creatività è molto diversa ed è certamente molto personale. Di classe. Avrò 200.000 euro dai miei per costruire la mia attività. Dovrò prendermi una sede e dare inizio. I modelli li ho in testa perchè purtroppo sono negato per il disegno ma è come se fossero disegnati. La mia domanda è: secondo voi è preferibile che io venda i miei modelli direttamente in uno o più negozi miei o li affidi a qualche società specializzata?
Vi ringrazio per la risposta che leggerò con attenzione.

Caro Andrea,
farai bene davvero a leggere con attenzione. Tu forse non hai mai letto le risposte in archivio, relative a giovani che come Te vogliono fare con i soldi degli altri o della famiglia. Ma lo capirai leggendo.
Dunque: hai una grande passione, la moda e dici di essere uno stilista. Io ci andrei piano, ma proprio tanto. Non basta avere una passione per definirsi chissà chi. Può darsi Tu sia il più grande nuovo stilista del secolo; Te lo auguro di cuore, ma se permetti, è difficile crederlo sulla parola perchè ognuno di noi è convinto d'essere l'unico nel proprio campo, mentre gli altri capiscono poco.
Non dire che “sei” uno stilista ma, vista anche l'età, che vorresTi divenirlo. Ecco, la cosa appare così più naturale e più credibile. Non voglio cancellare i Tuoi sogni, ma forse un po' di realismo, al punto in cui sei, non guasterebbe,
Vedi, la cosa che mi preoccupa o che dovrebbe preoccuparTi è il fatto che Tu “hai in testa i Tuoi modelli” e non li hai mai nemmeno disegnati (perchè sei negato) ne fatti disegnare. Questo avresTi potuto farlo in modo da verificare se ciò che hai in testa, una volta sulla carta, combacia con qualcosa di bello. Non è sempre così, anzi, spesso quando un modello viene disegnato ci si accorge che vale davvero poco.
Mi preoccupa anche il fatto che i Tuoi Ti diano 200 mila euro per iniziare. Mi auguro per loro che ne abbiano ancora tanti di riserva perchè vedi, Andrea, i genitori non sono ottimi giudici. Spesso sono negativi nei confronti dei figli ma altrettanto spesso stravedono e non hanno un senso obiettivo di valutazione. AffidarTi quel ben di Dio per un'opera che è sulla carta, anzi nella Tua testa, senza alcuna prova che possa reggere e svilupparsi, è davvero un po' azzardato.
La domanda che poi mi poni lascia davvero qualche dubbio sul Tuo modo di vedere l'attività. Direi che più che altro la stai affrontando come un'avventura. Mi chiedi se è preferibile vendere i modelli direttamente nei Tuoi negozi o affidarli ad altri.
Ma come? Non hai ancora la macchina da cucire e pensi “ai Tuoi negozi”? Scusami Andrea, sarò duro e cattivo, ma come puoi pensare ai negozi, al plurale?.
Non è avendo 200 mila euro di base e magari, chissà, un negozio a Brescia, a farTi diventare stilista ed a far si che tutti acquistino i Tuoi abiti. Tu ragioni, in questo caso, come chi, non avendo ancora iniziato ritiene che per fare una cosa occorra partire dalla cima. Poiché un industriale arrivato ha la Ferrari, se io voglio fare l'industriale inizio col comprarmela. Con quella, non sarò industriale ma mi ci sentirò tanto.
Ecco, mi pare che Tu stia ragionando un po' in questo modo.
Che ne dici se Ti fermi un attimo e fai qualche riflessione più “umana”?
Perchè non inizi muovendo i primi passi presso qualche sarto, magari di buon nome, anche a Milano? Io troverei innanzitutto un buon disegnatore, di cui fidarmi, di moda. Con lui farei, spiegando ciò che hai in testa, (cosa anche difficile) una serie di disegni dei modelli. Li correggerei sino a farli arrivare al massimo, poi, messi sottobraccio, prenderei il treno e me ne andrei a Milano. Nel quadrilatero della moda ci sono diverse Case che potrebbero quantomeno stare a vedere i Tuoi disegni. Inizierei così a “verificare” se quanto ho in testa corrisponde poi a quanto vorrei o se invece non sono io un po' eccessivo nel giudicarmi.
Nel frattempo mi cercherei anche un posto come aiuto o assistente in modo da respirare l'aria dell'ambiente e capire i segreti. Poi, se davvero i miei modelli fossero apprezzati e addirittura realizzati, potrei trovare soluzioni societarie con chi mi ha aiutato a realizzarli oppure, se proprio voglio, mettermi da solo. Ma tieni conto, Andrea, che non basta disegnare, anzi, pensare, ai modelli per far andar bene una società. Il mondo della moda è mostruosamente caro. Lanciare un modello col proprio nome vuol dire investire cifre che nemmeno immagini. Solo le grandi firme possono farlo con poco o nulla ma solo perchè hanno già capitalizzato il nome.
Inizia quindi con calma. Tieni i piedi a terra, anzi in treno. Gira varie città alla ricerca di chi Ti dia ascolto e fai vedere ciò che dici di saper fare.
Puoi anche rivolgerTi ad una delle innumerevoli società che fanno abiti pronti. Forse è leggermente più facile farsi ricevere: Tieni presente però che una società di moda con i propri negozi di vendita, solitamente ha decine di disegnatori che lavorano come impiegati della creatività. Insomma, i sogni sono belli e vanno mantenuti, ma nel lavoro, se non si sta attenti, possono portarTi a non rosei risultati.
Credo che sul lavoro non si debba sognare ciò che non si è mai fatto ma si debba sognare di migliorare continuamente ciò che si fa, per arrivare a sempre più grandi obiettivi. Quando dico di darsi obiettivi anche ambiziosi, intendo sempre obiettivi che riguardino ciò che facciamo. Difficili da raggiungere, quasi al di sopra delle possibilità ma sempre relativi al mondo in cui agiamo.
Inizia quindi, se vuoi accettare il mio consiglio, col fare “il sarto”, nel senso di iniziare davvero dalla base. Se hai stoffa (mai come in questo caso è indicato dirlo) potrai pensare in grande quando avrai le spalle coperte da una buona esperienza.
Ti auguro comunque di farcela. Ciao