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martedì 4 ottobre 2011

DOPPIO PERIODO DI PROVA

E. P. (loc. n.c.)

Buongiorno,
ho trovato il suo indirizzo email su internet, navigando alla ricerca di informazioni relative alle conseguenze delle vertenze sindacali. Non so se lei effettua qualche tipo di consulenza online, ma io provo lo stesso e le racconto cosa mi è successo ultimamente, sperando che lei possa darmi qualche consiglio!
Ho firmato un contratto a marzo con il quale venivo assunta ad un secondo livello del commercio e con una retribuzione lorda di circa 2000 euro.
Il 1 giugno, il giorno prima che scadesse il mio periodo di prova (60 gg lavorativi), l'amministratore mi ha detto che si era pentito di aver fissato uno stipendio così alto per una posizione del genere e ha aggiunto che questo campo (petrolio) era talmente particolare che io avevo bisogno di ampliare le mie conoscenze. Per questo ha detto che voleva fare ancora 3 mesi di prova e vedere come andava.
Mi ha così proposto lo stesso contratto della volta precedente, ma abbassandomi il livello al terzo del commercio e riducendo la retribuzione lorda mensile a 1600 euro. Mi ha detto che se mi andava bene mi avrebbe riassunto il 3, visto che il 2 giugno era festa, altrimenti mi sarei potuta considerare licenziata. non avendo altre possibilità di scelta, mi sono trovata costretta a firmare il foglio in cui lui sosteneva che non avevo superato la prova di 60 gg e ho firmato il nuovo contratto.
Nei 3 mesi successivi (da giugno a settembre) è andato tutto bene e mi ha anche fatto capire in maniera chiara che passato il periodo di prova sarebbe scattato il contratto a tempo indeterminato. invece lo stesso giorno in cui i 60 gg scadevano, mi ha chiamato dicendo che non poteva confermarlo perché doveva fare un taglio delle spese e che dal giorno dopo dovevo considerarmi licenziata!
Secondo lei, fare due due periodi di prova di seguito è legale? Se io mi rivolgessi ai sindacati, cosa potrei ottenere? (considerando che mai e poi mai vorrei tornare a lavorare per quella persona che, senza dubbio, cercherebbe di rendermi la vita un inferno e ci riuscirebbe anche bene dal momento che io lì ero la sua unica dipendente). e portare avanti una vertenza sindacale potrebbe poi crearmi problemi nella ricerca di un nuovo lavoro?
La ringrazio infinitamente per i consigli che potrà darmi.


Gentile E.,
non è molto logico il comportamento del Suo datore di lavoro a tal punto che, obiettivamente è meglio girarci alla larga perchè davvero non potrebbe avere alcuna sicurezza futura pur se Le facesse un contratto a tempo indeterminato.
Ora mi immedesimo in Lei (poi mi metterò nei panni del Suo datore). Trovarsi assunta in prova a 2000 euro per un lavoro nuovo e, mi par di capire, senza esperienza è forse davvero un po' troppo al giorno d'oggi.
Lei ha fatto bene ad accettare ma certo questo dimostra che il Suo Capo non aveva idee chiare.
Ha fatto pure bene ad accettare un ridimensionamento pur di mantenere l'occupazione ma facendo questo ha anche acconsentito la chiusura del periodo di prova precedente.
Di fatto, firmando per il secondo periodo di prova Lei ha accettato che le cose andassero in questo modo. Solitamente le aziende, in questi casi, lasciano passare qualche tempo prima di riassumere in prova la stessa persona e la prassi è abbastanza diffusa. In questo caso però, poiché le condizioni sono variate rispetto al primo contratto, si viene a determinare un accordo nuovo e l'aver ripreso subito il lavoro può essere logico.
Ci sta pure che alla fine del secondo trimestre il datore si sia accorto che la spesa non valesse il risultato, tanto da decidere di interrompere l'esperimento.
Può darsi davvero che si sia trovato in situazioni difficili e forse l'averLe promesso quelle cifre nascondeva proprio la necessità di verificare se mai fosse stato possibile uscire da una situazione non bellissima magari portando a casa fatturati extra che poi non sono venuti.
Non so però sino a che punto sia stato sincero dicendo che dovendo fare dei tagli avrebbe dovuto rinunciare alla sola persona (mi pare sia così) che possa portare fatturati. I tagli si fanno sempre su ciò che porta costi e non su chi porta ordini.
Ed ora mi metto nei panni del Suo datore.
Evidentemente si è accorto, dopo averlo fatto, d'aver concesso uno stipendio troppo alto per un periodo di prova. E può pure essere che si sia accorto che Lei effettivamente mancasse d'esperienza tanto da fargli dire che Lei avrebbe dovuto ancora ampliare le Sue conoscenze.
Da qui l'ulteriore tentativo a costi più contenuti. E i risultati? Possono essere venuti ma forse non in modo sufficiente per coprire le spese. Ed ecco allora che il Capo La chiama e, avendoLe nei giorni precedenti fatto capire che tutto andava bene, non sapendo come venirne fuori Le dice che deve ridurre i costi.
Il contratto di prova lo permette e lui ...La saluta.
Che fare? Lei stessa dice che non tornerebbe mai quindi a che scopo rivolgersi ad un sindacato?
Il sindacato potrebbe tuttalpiù interessarsi per farla reintegrare ma le guerre per una persona si fanno solo a parole, mi creda.
Sono sempre stato dell'idea che le guerre non servano proprio, soprattutto al dipendente che deve poi cercarsi un altro lavoro nell'area dove risiede e dove risiede anche l'azienda.
Avere due periodi di prova sul curriculum può essere giustificato da Lei come un test che l'azienda voleva effettuare sul mercato e che Lei aveva accettato di portare avanti ben sapendo che si sarebbe poi chiuso. Avere una lite sindacale in corso annulla ovviamente la possibilità di vendere la Sua esperienza come sopra scritto (se vuole).
Magari non lo verrà a sapere nessuno ma se per qualche motivo il Suo ex Capo conoscesse qualcuno della nuova azienda in cui Lei potrebbe andare a lavorare, pensa che non vada a dire che Lei è una piantagrane?
O se la nuova azienda dovesse chiedere informazioni al Suo ex datore ?
Meglio sempre lasciarsi in buoni rapporti, assolutamente, a tal punto che Lei potrebbe chiedere al Suo ex datore di aiutarLa , in futuro, semmai qualcuno chiedesse informazioni.
Meglio così, mi creda. Agisca sempre con tatto pensando a ciò che può essere meglio per Lei e non a ciò che può essere peggio per altri.
In bocca al lupo.