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giovedì 18 novembre 2010

NATURALI PAURE

lettera firmata loc. non conosciuta)



Buongiorno,
per caso ho trovato il vostro blog e lo ritengo molto utile. Ne approfitto per chiedere qualche consiglio sulla mia situazione attuale. Ho 26 anni e lavoro da quasi 3 anni per un'azienda che disegna e produce in licenza un marchio di abbigliamento. Sono entrata qui appena uscita dal mio corso di laurea e ho cominciato ad assistere sia lo stile (la parte di ufficio che disegna la collezione) che il prodotto (la parte invece che si occupa della realizzazione concreta della collezione, per inciso la parte di lavoro di cui mi sarei voluta specializzare).
Non è stato semplice perché l'azienda partiva da zero e inizialmente eravamo solo in 3 per la parte stilistica/tecnica: io senza esperienza e due ragazze di 35 anni con più di 10 anni di esperienza. Il lavoro era tanto e per due anni abbiamo fatto orari duri 9.00/23.00, ma è lavoro che volevo e ho accettato di buon grado l'impegnarmi molto. Poi è subentrata una stagista per lo stile, ho potuto proseguire nel prodotto come volevo e tutto il lavoro si è normalizzato (in ogni caso finivamo alle 20).
Prima di proseguire ritengo importante dire che il rapporto con le due cape non è mai stato semplicissimo, sempre a rimarcare che loro all'epoca lavoravano anche tutti i weekend e noi giovani siamo fortunate...etc. Io non mi sono mai lamentata degli orari in quanto prima di cominciare a lavorare  sapevo a cosa sarei andata incontro in questo settore.
Mi sono data tanto da fare, tanto che a fine luglio di quest'anno il mio capo ha deciso di mettermi a capo della gestione e organizzazione della produzione (il terzo passaggio dopo, stile e prodotto), quindi il mio compito è quello di commissionare e coordinare la realizzazione della collezione.
Io non l'ho presa molto bene perché, nonostante sia una grossa possibilità, non è proprio quello che vorrei fare nella vita e poi, cosa non da poco, sono davvero giovane e con poca esperienza. In questa parte di lavoro l'esperienza è importante perchè devi saper far fronte a mille imprevisti che capitano ogni giorno e la merce che produci va poi nei negozi, se la qualità non è buona, se la merce arriva in ritardo rischi la perdita di vendite.
Nonostante non fossi contenta ho visto che quest'occasione era molto importante per la mia carriera, la possibilità di imparare anche l'ultimo processo della filiera produttiva...solo che...sono da sola!! Non ho nessuno...prima erano in 3 persone a mandare avanti tutto questo: il responsabile che era sempre in giro a contrattare 20 anni di esperienza, un ragazzo nella parte tecnica, una ragazza per i prezzi, approvvigionamento materiale e consegne. Ora faccio tutto da sola e certo il mio capo mi aiuta nel rapporto con i fornitori (parte economica), se ho dubbi chiedo in giro, ma sono attanagliata dalla paura...se non faccio qualcosa bene ne va la produzione e il mio capo ci perde soldi e in questo caso gli errori devono essere fatti il meno possibile; sapere di non poter sbagliare è tremendo, lavoro anche bene sotto pressione, ma in questo momento non so da che parte girarmi.
Seguire la produzione significa anche gestire e risolvere eventuali resi e problemi di merce che è già nei negozi di cui non hai seguito la produzione, è molto più articolato del lavoro che avevo prima, da sola è davvero dura e rischi di farti scappare delle cose importanti. Senza contare che le mie ex cape non avendomi più a disposizione e dovendo formare delle persone nuove, siccome non sono ancora autonome chiedono a me di fare alcuni lavori, ma non chiedendomi se ho la possibilità di aiutarle, ma scrivendo una mail (siamo a un metro) con in copia il mio capo dicendo che devo fare questo, quello e quell'altro e ovviamente non posso non farlo. Mi sono pure presa della poco altruista perché ho osato chiedere un weekend che mi hanno gentilmente obbligato a lavorare per loro, che orari avremmo fatto.
Io non so come comportarmi, non so davvero che fare, non mi sento brava abbastanza perchè so di poter fare tutto quello che mi compete, ma mi manca il tempo materiale per organizzarlo e avrei in mente grandi idee per come sistemare alcune cose, e mi servirebbe una persona che mi dia una mano.
Il mio capo tenta di ottenere il massimo con il minimo, non vi sto neanche a dire che sono nella generazione 1000euro e gestisco una produzione da sola.
Cosa posso fare, come posso darmi la carica?
Grazie in anticipo, spero davvero di ricevere qualche buon consiglio




Cara G.,
ho dato un titolo alla Tua lettera, titolo che ritengo azzeccatissimo: naturali paure.
Tu Ti stai trovando nella posizione in cui vengono a trovarsi tutti coloro che, ritenuti bravi, affidabili e capaci, vengono promossi o vien dato loro un incarico di maggiore importanza.
Devi sapere che ogni bravo Manager, se capace, si trova sempre a lavorare al massimo della propria incapacità, nel senso che quando riesce a gestire con successo la parte di lavoro a lui affidata, viene ritenuto idoneo per coprire un incarico maggiore e quindi...promosso in una posizione di cui non sa nulla, non ha esperienza e quindi obbligato a lavorare al massimo della propria incapacità.
Tu non sei da meno. Hai dimostrato d'essere brava e quindi, eccoTi il premio: portare avanti un compito più gravoso, che non conosci e di cui non hai esperienza. Poi, quando sarai riuscita a gestire tutto e bene, qualcuno vedrà che sei abile per qualcosa di più e nuovamente sarai posta in un'altra situazione di incapacità.
In una delle ultime frasi della Tua lettera, scrivi:
“Io non so come comportarmi, non so davvero che fare, non mi sento brava abbastanza perchè so di poter fare tutto quello che mi compete, ma mi manca il tempo materiale per organizzarlo e avrei in mente grandi idee per come sistemare alcune cose, e mi servirebbe una persona che mi dia una mano.”
Come comportarTi? ComportaTi regolarmente, come sempre. Non sei stata Tu a voler quella posizione. Ti è stata data perchè sei stata ritenuta valida e se Ti è stata data significa che qualcuno ha visto giusto ed ha fiducia in Te. Perchè dici che non Ti senti brava? Che significa? Brava e capace certamente lo sei, a meno che il Tuo Capo non sia impazzito.
Vedi, nella mia carriera e nelle mie esperienze difficilmente ho visto Capi sbagliarsi nell'affidare posizioni di rilievo a persone non capaci. Se poi il Tuo Capo è anche il padrone...., ancor meno.
DovresTi avere maggior fiducia nelle Tue capacità organizzative. Probabilmente il Tuo Capo ha visto e vede, dall'esterno, le cose in modo asettico. Tu sei troppo coinvolta per essere, forse, obiettiva con Te stessa.
Sei entrata in un'azienda nascente; hai accettato orari di lavoro molto pesanti, hai digerito due colleghe- Capo che Ti tiranneggiavano. Penso che Tu abbia davvero la stoffa (visto dove lavori è ancor più giusto!) perchè hai superato situazioni che molti non avrebbero accettato.
E se ora il Tuo Capo Ti affida la responsabilità della gestione ed organizzazione della produzione devi solo esserne contenta e fare i salti di gioia perchè è un premio al lavoro che hai svolto. Eppure Tu non sei contenta perchè Ti ritieni giovane, con poca esperienza e con tanta paura di sbagliare.
Cominciamo col dire che l'esperienza si fa col lavoro. Nessuno nasce con l'esperienza. E come dicevo prima, quando uno inizia può essere solo incapace di gestire ciò che gli viene affidato. Poi, proprio attraverso il lavoro ed anche qualche guaio ed errore, si fa l'esperienza.
Farai anche Tu errori, non preoccuparTi e questi Ti serviranno per non farne altri. Ed il Tuo Capo, stai certa che ha già messo in conto il fatto che Tu possa sbagliare.
Scrivi ancora:
“Nonostante non fossi contenta ho visto che quest'occasione era molto importante per la mia carriera, la possibilità di imparare anche l'ultimo processo della filiera produttiva...solo che...sono da sola!! Non ho nessuno......”
Meno male che hai visto l'opportunità che Ti vien data da questa nuova posizione perciò, non piangerTi addosso se ritieni di essere sola. Il Tuo approccio al lavoro, ora, deve iniziare a diventare diverso. Ritieni di non poter fare tutto da sola? Hai bisogno di qualcuno che Ti aiuti? Prepara una breve relazione per dire al Tuo Capo esattamente queste cose. Fai capire che da sola rischi di gestire non al meglio il Tuo lavoro e questo non lo vuoi. Chiedi che Ti venga messa a fianco una figura di sostegno. Identificala Tu: potrebbe essere una giovane alla prima esperienza che Tu “alleveresti” o qualche altra figura che ritieni idonea. Ad un certo livello di responsabilità, pare sempre d'essere soli perchè si devono prendere decisioni, a volte veloci, senza chiedere aiuto o un parere. Si può sbagliare? Eccome! Ma le decisioni vanno comunque prese e se non sono proprio giuste, si correggerà il tiro strada facendo. Ciò che conta è la calma con cui si analizzano i problemi e si trovano soluzioni.
Riporto ancora un altro brano della lettera:
“...sono attanagliata dalla paura...se non faccio qualcosa bene ne va la produzione e il mio capo ci perde soldi e in questo caso gli errori devono essere fatti il meno possibile; sapere di non poter sbagliare è tremendo, lavoro anche bene sotto pressione, ma in questo momento non so da che parte girarmi....”
Se qualcosa non è fatto bene il Tuo Capo ci perde soldi. Sacrosanto, ma può capitare. Certamente ne è consapevole quindi non stare Tu ad angosciarTi più di quanto sia necessario. In effetti scrivi che gli errori devono essere fatti il meno possibile; quindi anche Tu ritieni che si possa sbagliare.
Se non sai da che parte girarTi, fermaTi. Per un Manager non vale la mole quantitativa di lavoro quanto la qualità dello stesso. Sei Ti senti angosciata, se non sai da che parte prendere...fermaTi. PrendiTi un'ora di riposo. Svuota la testa; vai al bar, fai due chiacchiere, leggi un giornale. Insomma, rilassaTi.
Il Tuo compito è gestire bene il lavoro affinchè quello degli altri proceda al meglio. Ciò non avverrà se Tu avrai il fiatone; se non saprai come fare; se Ti sentirai il fiato sul collo.
RicordaTi che queste sensazioni o situazioni sono le meno idonee per sviluppare un buon lavoro.
Relativamente alle Tue due ex Cape che ancora chiedono aiuto inviandoTi e.mail e mettendole in copia al Capo, dovresTi rispondere loro, se vuoi a voce ma forse anche via e.mail con copia al Capo, che l'attuale mole del Tuo lavoro non Ti permette, con rincrescimento, di continuare ad interessarTi di cose che non puoi più seguire.
Se non Ti liberi con chiarezza, Ti ritroverai sempre ad essere la loro “schiavetta”.
Parlane prima a voce col Tuo Capo. Digli che non puoi interessarTi del Tuo lavoro ed anche delle loro richieste salvo magari far male entrambe le cose. Avvisalo quindi che, con molto tatto, dirai loro che non potrai più aiutarle.
Nell'ambiente lavorativo queste situazioni vanno sempre chiarite. Dovrebbe farlo il Capo ma mi pare di capire che su questo si defili. In pratica le Tue due ex Cape, come le definisci, vorrebbero continuare a “gestirTi” per sentirsi loro stesse ancora Cape.
Quindi, per carità, non dire assolutamente, quando le due tizie Ti chiedono qualcosa “ovviamente non posso non farlo” perchè, invece, ovviamente non devi farlo.
Non è più Tua mansione. Potrai essere Tu ad intervenire su qualcosa nel caso sentissi o vedessi che una situazione non viene gestita bene, ma solo se Tu lo vuoi e se ne hai il tempo, per il bene della società. Non certo perchè Ti viene ordinato da loro. In ogni caso chiarisci la cosa col Tuo Capo e poi con loro, lasciando perdere gli eventuali pettegolezzi o critiche che ne deriveranno.
Termini la lettera con:
“...Io non so come comportarmi, non so davvero che fare, non mi sento brava abbastanza perchè so di poter fare tutto quello che mi compete, ma mi manca il tempo materiale per organizzarlo e avrei in mente grandi idee per come sistemare alcune cose, e mi servirebbe una persona che mi dia una mano.
Il mio capo tenta di ottenere il massimo con il minimo, non vi sto neanche a dire che sono nella generazione 1000euro e gestisco una produzione da sola.
Cosa posso fare, come posso darmi la carica?...”
Se ripeti ancora una volta che non Ti senti abbastanza brava, mi diventi antipatica! Nessuno T'avrebbe messa nella posizione che occupi se non fossi brava.
Se parliamo invece della sensazione di mancanza del tempo, posso darTi ragione. La gestione del tempo è una materia di insegnamento nelle scuole di Management.
Il tempo c'è e c'è per tutto. Molto spesso il Manager, sopratutto alle prime armi non sa gestirlo. In un attimo la giornata è finita; i compiti si sono accavallati; molte cose sono ancora ferme. Il Manager spesso tende a usare il tempo nella stessa misura sia per cose importanti come per quelle banali o addirittura in modo inversamente proporzionale.
Tendenzialmente, ad esempio, vi è l'abitudine di ritenere meglio smaltire le cose veloci ed antipatiche per prime, in modo d'aver poi tutto il tempo da dedicare alle cose importanti. E questo è errato. Si deve sempre iniziare a gestire le cose importanti, lasciando a fine giornata le cose semplici o antipatiche. Le risposte a chiamate telefoniche si fanno a fine giornata; le risposte a lettere o e.mail si fanno a fine giornata e sopratutto ricorda questo: il giovane Manager solitamente pensa che una scocciatura vada tolta di mezzo per prima ed alla svelta per non ritrovarsela sul tavolo durante tutto il giorno. Entra quindi in ufficio e dice: “prima di iniziare voglio togliermi questa rogna” a cui poi ne seguirà un'altra ed un'altra ancora. Così si ritroverà a sera avendo risolto tante piccole beghe, senza alcun valore, ma anche senza aver svolto cose ben più importanti.
Quindi, prima le cose importanti ed alla fine si apre la cartella delle cose antipatiche o delle telefonate o lettere, e si sbrigano.
Il tempo va poi gestito in modo preciso dedicando ad ogni compito quanto è ritenuto necessario. Una cosa che ritieni Ti debba portar via un'ora, deve occupare quel tempo perchè poi avrai altre cose da un'ora. In pratica: impara a determinare il tempo da dedicare proporzionalmente al valore di ciò che devi fare.
In archivio puoi trovare certamente qualcosa sulla gestione del tempo. Mi riprometto comunque, in futuro, di pubblicare qualcosa su questo tema, in modo che, se avrai voglia di seguirmi tra un'angoscia e l'altra, potrai avere ulteriore aiuto.
Per finire, rispondo alla Tua domanda: come posso darmi la carica?
Ebbene, Te la puoi dare in diversi modi. RilassandoTi anziché angosciarTi; pensando che tutti sbagliano ed il più bravo è chi sbaglia meno e non creandoTi problemi se non riesci a far tutto alla svelta.
Ti ricordo di chiedere comunque un aiuto, come Ti ho detto prima ed anche, non lo avevo detto, di chiedere se non sia il caso, con l'aumento di mansioni e responsabilità, di rivedere anche lo stipendio.
(Questa è una cosa che, se al Capo non viene in mente, va sollecitata. Sono pochi i Capi che lo fanno in automatico).
Infine, cosa a cui non hai pensato, sappi che se il Capo non dovessi aggiornarTi lo stipendio, se l'aiuto non dovesse venirTi dato, se le due Cape continueranno a usarTi come schiavetta, la posizione avuta Ti permetterà, dopo un adeguato periodo di esperienza, di venderTi molto bene sul mercato.
Quindi, come vedi, oggi stai soffrendo una posizione che trovi difficile ma un domani...potrai ringraziare d'esserci passata.
Ciao