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giovedì 30 settembre 2010

DISASTRI PREVEDIBILI

A. R. (loc. conosciuta)


Non sapevo cosa fare. Ho 24 anni e mi rendo conto di non poter sempre dipendere dalla paga dei miei per tirare avanti. Così, avendo il vuoto davanti a me nel senso che non ho la minima idea di cosa fare come lavoro, ho cercato di capire cosa potevo fare. Alla fine, ho deciso di aprire un bar. Un locale per giovani come quelli che io frequento. Potevo basarmi su una rete di amici che avrei portato nel mio locale.
I miei genitori non erano molto d'accordo. Avrebbero preferito qualsiasi altro lavoro ma non questo che ha richiesto un grosso capitale che mi hanno dato loro. Io però li ho convinti che sarebbe stato un buon affar e così ho iniziato a guardarmi attorno.
Non c'era niente di disponibile in zone centrali ed i costi erano fuori dalla portata di quanto pensassi. Allora ho deciso di guardare nella cinta esterna ed a fianco di un supermercato su una strada statale, ho visto un locale già adibito a bar ma chiuso ed in vendita. Era tutto arredato e molto bene. Mi sono informato e dopo la trattativa sono riuscito a comperarlo. Qualche miglioramento con nemmeno molta spesa e finalmente ho aperto il mio locale.
Facevo conto sulla gente che andava al supermercato e che, con un bar aperto,si sarebbe fermata a bere un caffè, ed anche della gente di passaggio. Invece, mi sono accorto quasi subito che chi andava al supermercato non gliene fregava nulla del caffè; che non c'era passaggio e le macchine ed i camion tiravano dritto malgrado i miei cartelli. Nemmeno i miei amici vengono. Dicono che sono fuori giro e mi hanno mollato.
Ho avuto la sensazione di aver fatto una cosa sbagliata ed ho cominciato a pensare che i miei mi avevano dato tutti i loro soldi e se il locale non si fosse messo a lavorare, sarebbe stato un disastro. Ora mi ritrovo a ricevere pressanti richieste di pagamento dai fornitori ed io non ho un euro.
Ho provato a mettere in vendita il locale ma non trovo nessuno. Cosa devo fare?
Grazie


Caro A.,
la Tua lettera è disarmante. Tante e troppo volte ho risposto sull'argomento e, forse fortunatamente per chi leggeva, sono riuscito a bloccare colpi di testa che rovinano la vita. Tu arrivi tardi. Ormai il danno l'hai fatto. Che posso dirTi, benedetto ragazzo?
Quando si fanno le cose con leggerezza; quando non esiste alle spalle alcuno studio di fattibilità; alcuna sia pur misera e alla buona ricerca di mercato; quando si arriva a pensare di spendere tanti soldi per un'attività iper-inflazionata, senza alcuna base (Tu nemmeno quella dell'esperienza di barista avevi!), quando si pensa di essere più furbi degli altri e quando si hanno genitori che vogliono bene e che sono disposti a rovinarsi per un figlio, accadono queste cose.
Tutto, nella Tua lettera, indica che sei andato incontro al disastro senza accorgerTene, ad occhi chiusi quando, chiunque con un briciolo (ma solo un briciolo) di esperienza o di buonsenso Ti avrebbe detto di non farlo.
Rimango stupefatto con quanta disarmante ingenuità, oggi, molti giovani pensano di crearsi un futuro sopratutto approfittando di quanto la famiglia ha magari accantonato con fatica per decenni.
Ecco, ragazzo mio, ora hai esperienza di come si fa a travolgere un'intera famiglia in una situazione che probabilmente cambierà in peggio tutta la vostra vita e sopratutto quella dei Tuoi.
Perchè a 24 anni, senza nulla alle spalle, senza aver mai svolto un lavoro, senza alcuna esperienza, si crede di essere imprenditori a tal punto di non aver bisogno di nulla se non del proprio intuito e ci si butta in situazioni da cui, scusa se lo scrivo, anche con poca intelligenza, chiunque sarebbe stato lontano?
Cosa posso dirTi per aiutarTi? Nulla, purtroppo.
Hai fatto tutto da solo. Se tenere aperto il locale Ti costa, come è ovvio, ogni giorno di più, chiudi. Inventati una malattia, un impegno e chiudi e cerca di trovare un altro come Te che lo compri.
Poiché però ritengo sia difficile, vedi almeno di cercare di vendere, fin tanto che è nuovo, tutto l'arredamento per recuperare almeno qualcosa che forse non Ti basterà nemmeno per accontentare i creditori.
Non posso darTi suggerimenti per raddrizzare una situazione che Tu stesso vedi essere disastrosa. Il luogo scelto non è tra i più sbagliati ma il più sbagliato in assoluto. Non c'è ovviamente passaggio a piedi; le auto ed i camion che passano non sono interessati. I clienti del supermercato sono persone anziane della zona che non frequentano bar...
Coinvolgere qualcuno in qualità di socio è impensabile perchè non hai nulla da mostrare se non una situazione debitoria. Non Ti suggerirei nemmeno di spendere danaro per promozionare l'attività perchè aumenteresTi il debito.
Non ho davvero altro da dirTi se non che penso ai Tuoi con molta pena.