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mercoledì 28 luglio 2010

ORGOGLIO O INTELLIGENZA

Flavio M. (Marche)

Pensavo di non aver mai bisogno di voi anche se vi leggo sempre ma oggi ho capito che devo chiedervi un parere. Lavoro un una media azienda in qualità di impiegato. Ho 23 anni. Il fatto è questo. Io ho un capo che sinceramente capisce poco. E' al suo posto solo perchè è da una vita in azienda ed è amico del padrone ma di lavoro d'ufficio è zero.
Non ci sopportiamo molto anche perchè viene spesso ad intralciare facendo domande e cercando di far fare le cose come vorrebbe lui, anche se dopo viene fuori che è tutto sbagliato. Gli altri impiegati la pensano come me ma stanno zitti. Dicono che contento lui, contenti tutti.
Il problema è questo. Nei giorni scorsi mentre cercavo di portare a termine un problema non facile che coinvolgeva anche un buon cliente, mi si è avvicinato ed ha voluto sapere come procedeva la pratica. Gliela ho spiegata per bene pensando che mi dicesse bravo. Invece ha cominciato a scuotere la testa dicendo che non è così che si fa, che stavo sbagliando ecc.ecc..
Allora mi sono veramente arrabbiato. Ho preso la pratica e gliela ho buttata in faccia dicendo che se lui era più bravo, se la sbrigasse e che ero stufo di aver a che fare con un pirla.
Al momento la cosa si è fermata lì. Lui ha incassato poi ha preso la pratica e l'ha passata ad un altro. Da quel momento non mi ha più guardato ne parlato, come se fossi trasparente.
Ho saputo però da altri che sta cercando di trovare il modo per farmela pagare. Io, dopo lo sbotto, sono tornato al mio lavoro che svolgo bene tante è che il collega a cui è stata passata la pratica me l'ha ritornata perchè non riesce a venirne fuori e lo ha detto anche al capo che ha acconsentito.
Mi rendo conto che nella foga ho detto un pirla di troppo. Mi è scappato perchè veramente lo penso. Non è uscito per nulla, lo ammetto. Pirla è e pirla resta. Ora però entra in gioco l'orgoglio. Mi dicono che se vado a chiedere scusa del comportamento probabilmente tutto si aggiusta, ma il mio orgoglio me lo impedisce.
Secondo voi cosa devo fare?



Caro Flavio,
il Tuo è un caso piuttosto comune di rapporti tesi che finiscono per rompersi nel peggiore dei modi. Di chi sia la ragione poco importa. Quasi sempre, come si dice, la verità sta nel mezzo. Ognuno di Voi avrà motivo per accusare l'altro.
Occorre però vedere la cosa sotto un punto di vista che, spesso, tiro fuori. Questo lavoro Ti serve? Se puoi farne a meno, almeno momentaneamente, puoi usare il Tuo orgoglio e cercarTi un altro posto. Se non puoi permetterTelo, allora sarà meglio cambiare tattica. Che dici?
Io non dico che Tu debba buttare il Tuo orgoglio alle ortiche. Tientelo se vuoi. Solo che ora, in questa situazione, è più conveniente metterlo in un cassetto e tirar fuori l'intelligenza.
L'intelligenza dovrebbe farTi capire che hai comunque sbagliato sia come impiegato verso un superiore in una situazione di lavoro; sia da uomo a uomo. In entrambi i casi non si risolvono mai le controversie litigando, anche se la controparte può meritarselo. Le sensazioni personali, sul lavoro, vanno davvero accantonate. Sul lavoro si lavora. Se si è sottoposti ad altri, si devono accettare le disposizioni ed eventualmente, se non si concordano, se ne discute con estrema serenità. L'obiettivo dev'essere sempre quello di trovare un accordo giusto per l'azienda e per il proseguo. Invece, quasi sempre, si pensa a se stessi e ciò che dovrebbe essere collaborazione per raggiungere un fine, diventa una sfida a chi è più bravo.
Tacere e proseguire in un ambiente di lavoro in cui già al mattino, entrando, senti e vivi una tensione, porta solo danni a tutto l'ambiente. Pensare che sia lui a venire a chiederTi scusa, mi sembra un po' troppo. Quindi, credo....che debba esser Tu. Orgoglio in tasca ed intelligenza pronta.
Vai dal Tuo Capo. Chiedigli un colloquio sereno ed inizia dicendo che hai capito d'ave sbagliato con quel termine. Chiedi scusa e parti da quel punto per chiarire come vorresTi lavorare e come vorresTi sentirTi responsabile nel bene o nel male di ciò che fai.
Digli, sorridendo, che spesso lui interviene magari in modo per Te non consono e questo, sommato nel tempo, ha portato allo sbotto.
Fagli capire che non c'è nulla di personale ed allungagli la mano. Poi, alla fine, quando vai in ufficio, magari con lui o facendo in modo che senta, comunica ai Tuoi colleghi che hai chiesto scusa per il comportamento non corretto.
Che ne dici? Forse non va al 100% al Tuo orgoglio ma all'intelligenza va benissimo. Sono certo che ne sarà contenta!
Ciao.