lunedì 21 maggio 2012
Pubblicato da consulente alle 03:33
domenica 20 maggio 2012
PENTITO DAL RITORNO
Dopo quasi 6 anni trascorsi in una azienda (come primo lavoro), a settembre scorso ho accettato una nuova offerta perchè la situazione finanziaria della ditta in cui operavo non era delle migliori. Il nuovo lavoro mi ha offerto condizioni nettamente migliori, ma mi ha obbligato a trasferirmi, anche se non era nelle mie intenzioni per motivi familiari.
Dopo 7 mesi sono stato ricontattato dalla precedente azienda per un possibile reinserimento. Nonostante le mie perplessità, più fonti mi avevano garantito l'entrata di alcune commesse piuttosto sostanziose, con prospettive più rassicuranti; anche un cambio nella direzione amministrativa mi aveva fatto pensare ad aria nuova.
Dopo lunga riflessione ho poi deciso di accettare, più per motivi logistici personali, e di rientrare nella prima azienda, rinunciando anche alla posizione più appetibile che ricoprivo nella seconda.
Una volta rientrato ho dovuto constatare, purtroppo, che quanto dichiarato è ancora in fase di "evoluzione" e subordinato ad alcuni sviluppi, ed ho dovuto ricredermi su quanto si diceva in merito di non tornare sui propri passi. E' stato certo un rischio che ho accettato di assumermi, ma adesso mi trovo nella scomoda situazione di aver rinunciato ad un buon posto per tornare esattamente al punto di partenza.
Quindi adesso che fare? Attendere le evoluzioni o nel frattempo mettersi nuovamente in gioco alla ricerca di una nuova possibilità? E come inserire in modo accettabile questi cambi nel proprio curriculum?
Vi ringrazio per il vostro aiuto.
Andrea
Caro Andrea,
Pubblicato da consulente alle 03:12
mercoledì 16 maggio 2012
Pubblicato da consulente alle 23:33
venerdì 4 maggio 2012
Lei dice bene: e ora basta! Ho letto il Suo intervento e La ringrazio infinitamente. Approcciando il mondo del lavoro ho conosciuto meglio me stessa, cosa indispensabile per definire i propri obiettivi. Basta farsi dei problemi.
Grazie ancora.
Non sempre ma, a volte, sbagliare serve. Ora si dia obiettivi anche ambiziosi di comprensione del lavoro, crescita, tempi e risultati. Li tenga controllati e faccia di tutto per mantenere quanto si è prefissata.
Pubblicato da consulente alle 00:41
mercoledì 2 maggio 2012
TORNARE O NON TORNARE 2
PREMESSA
Alcuni giorni or sono era giunta una lettera a cui avevamo dato risposta sotto il titolo: “tornare o non tornare”. Alla risposta data attraverso il blog erano seguite alcune corrispondenze dirette e private che non sono state pubblicate.
Oggi, rispondiamo a quest'ultima lettera, inserendola nuovamente nel blog perchè riteniamo che chiuda un cerchio con la prima ed anche che possa servire ad eventuali altri lettori.
Pur non avendo pubblicato ciò che c'è stato nel mezzo, non sarà difficile seguire lo sviluppo della storia.
Chi non avesse letto la prima parte, dovrà cercare in archivio (non molto lontano nel tempo) “tornare o non tornare”.
S.M. (loc. n.c.)
Buonasera,
Le scrivo pechè ho piacere di aggiornarLa sugli ultimi sviluppi in merito alla mi situazione lavorativa. Sono la ragazza laureata che aveva lasciato il posto di segretaria di direzione per una posto "truffa" nel settore marketing. Sono stata contattata dalla vecchia azienda e mi è stato proposto un contratto di apprendistato (mi pagano un pò di più e la durata è di 4 anni) e, viste le valutazioni fatte in merito ad una possibile carriera lavorativa, sto valutando di accettare pur sapendo che non è il lavoro della mia vita e sopratutto in quella specifica azienda.
Sicuramente mi darà la possibilità di conoscere una varietà di attività aziendali e come lavora un'azienda operante nel mercato estero. Considerata la situazione del mondo del lavoro per i giovani, mi sembra possa rappresentare una buona soluzione "anti-crisi".
Nel frattempo avrò modo di valutare con calma quale potrà essere il mio percorso professionale. L'unica cosa che mi spaventa è la durata del contratto: avrei preferito mi proponessero un contratto di breve durata, 4 anni sono tanti non so quanto resisterò e se me ne andrò prima non sarà così facile, perchè l'azienda ci rimarrà male e ciò potrebbe non giocare a mio favore per le referenze future.
Sono ancora un pò combattuta poichè un contratto così lungo tende a spaventare per le ragioni già elencate.
E' un momento difficile e mi piacerebbe potere avere alternative che non siano la disoccupazione.
Grazie ancora e cordiali saluti
Mia cara S.M.,
tutto è bene ciò che finisce bene. Alla fine c'è stato il contatto con la vecchia azienda e la nuova proposta. Questo fa pensare che Lei abbia davvero lasciato un buona immagine di sé perchè è ben difficile che le aziende da cui si esce, facciano proposte per riassumere chi se n'è andato.
Le auguro quindi di cuore che Lei possa approfondire le tematiche che svolgeva; imparare del nuovo, fare esperienza e dare solide radici alle Sue conoscenze, pronta per nuovi incarichi futuri.
Lei però mi dà occasione, lo devo fare per forza, per tirarLe le orecchie.
Cercava un posto migliore. Ha tentato. S'è un po' bruciacchiata ed ha avuto la fortuna di tornare senza pagare pegno. Cercava un posto sicuro per non dover lottare con lo spettro della disoccupazione. C'è andata vicinissimo per entrare nella categoria ed oggi che le offrono un contratto che, anche se non è a tempo indeterminato, è comunque di quattro anni e Lei che fa?
Dice che le pare un po' troppo lungo e che avrebbe preferito un contratto più breve.
Insomma, si sente un po' troppo legata (probabilmente nella vita Lei non ama i vincoli) e sta già pensando, ancor prima di iniziare, se avrà mai la capacità di resistere e cosa potrebbe succedere se se ne andasse prima.
Poiché è combattuta e spaventata, devo rasserenarLa.
Dov'è il problema? Credo che non vi sia un lettore o qualunque altro giovane che, trovandosi nella Sua situazione, non andrebbe ad ubriacarsi per la gioia. Lei, invece.... si preoccupa.
Oggi si tenga ben stretto questo contratto quadriennale ed inizi il lavoro secondo i suggerimenti che Le ho dato.
Impari, approfondisca, rubi idee ed esperienza facendosi le ossa. Poi, quando sarà il momento, ovvero quando sentirà di essere forte e sicura per mettersi sul mercato, lo faccia.
Tenga presente però che secondo me, quattro anni passano velocemente e per rafforzare le Sue esperienze ci vogliono tutti.
Non sappiamo cosa ci riserva il domani. Magari scoprirà che i difetti di questa azienda non sono poi così male o scoprirà, nel tempo, di ottenere uno spazio di libertà e di autonomia decisionale che Le daranno piena soddisfazione. Non sarebbe il Suo il primo caso del genere.
In ogni modo, da anima in pena, se proprio vuole, dopo un po' di tempo, torni a guardarsi attorno.
Non si faccia però sangue amaro sul fatto che l'azienda potrebbe rimanerci male e dare cattive referenze.
Il futuro è Suo e se dovesse decidere di andarsene, Lei deve guardare egoisticamente se stessa e non l'azienda.
Sul fatto che questa poi possa dare cattive referenze, anche in questo caso non se ne faccia un problema perchè nessuno chiede referenze su un lavoratore all'azienda che questi lascia. Potrebbero non essere vere. Cattive, perchè l'azienda non vorrebbe che se ne andasse o buone per la troppa gioia di vederlo andar via. Quindi, inutili.
Durante un colloquio è l'intervistatore che valuta l'intervistato: Le referenze sono cose d'altri tempi.
Chiarito questo: chiarito che quattro anni passeranno velocemente; chiarito pure che il Suo compito primario è di approfittare di questi anni per consolidare le Sue capacità e conoscenze; chiarito che, magari anche per solo gioco o per sentirsi richiesta, Lei può comunque guardarsi attorno alla ricerca dell'occasione d'oro (per cui però, Le ricordo, ci vuole esperienza vera di conoscenza delle tematiche che si imparano solo immergendosi nella mansione); chiarito tutto questo e visto che l'azienda è ben disposta a riprenderLa, non posso che augurarLe davvero un buon futuro lavorativo.
Sappia farsi scivolare addosso le cose che inevitabilmente incontrerà e che non Le andranno; i problemi; le invidie di qualche collega; magari qualche approccio; i punti di vista lavorativi che non combaceranno con i Suoi e che vorrebbe da subito rifiutare. Insomma, dia poca o nulla importanza alle cose non gradite e pensi sempre ai Suoi obiettivi, che dovrà darsi e su cui troverà in archivio una serie ampia di suggerimenti.
Ed ora basta! Forza ed in bocca al lupo.
Cordiali saluti.
Pubblicato da consulente alle 00:43