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giovedì 4 ottobre 2012

MOBILITA' ED ESUBERI
lettera  firmata
Buongiorno,
affido a voi il seguente caso, nel passato siete stati molto di aiuto con risposte pronte e professionali.
Mi chiamo A.   lavoro presso un'azienda emiliana  con la mansione di responsabile ricambi.
L’azienda ha dichiarato  oltre 20 esuberi, uno dei quali nel reparto di cui sono responsabile.  Le  persone verranno messe in mobilità NON volontaria (la volontaria è scaduta a fine settembre).
Il mio reparto è sotto il service (il mio capo  è responsabile anche  del post vendita).
Premesse importanti:
1) Hanno dichiarato i due reparti come separati per dichiarare gli esuberi, forse perchè nell'altro reparto stanno assumendo due nuove persone e non potrebbero farlo se fosse un unico reparto?
2) Nel mio reparto hanno già tagliato altre 2 persone, il cui lavoro però è rimasto. Attualmente io svolgo anche il loro (dimostrabile con mail inviate al mio responsabile chiedendo del supporto in merito). Inoltre, ho i cartellini con le timbrature, dove si evince che tutti i giorni faccio lavoro straordinario (gratuito, ovviamente).
            3) Nel mio reparto ci sono le seguenti persone:
           
            (omettiano l'elenco ritenendo che possano comunque essere identificate)

Domande:
- Possono mettere me in mobilità per la soppressione della funzione (magari riunendo gli uffici)?
 
- In base ai requisiti di legge per la mobilità non volontaria, chi tra le 4 persone deve essere scelto? Lo stipendi individuale incide? Incide nella scelta la maggior capacità delle persone?
 
- Possono mettere in mobilità nei ricambi quando nel Post vendita assumono? Posso dichiarare (nel caso fossi io il prescelto) che i due uffici, dipendendo in alto dalla stessa persona, sono la stessa cosa e che quindi non potevano mettere in mobilità nei ricambi (visto che nel pv hanno assunto)?
 
Come possono dichiarare un esubero in un reparto dove siamo nettamente sottodimensionati?

Ringrazio vivamente.
 
 
 
 Egregio A.,
Lei è stato estremamente preciso nel dare minuziose  informazioni. Io ho però dovuto toglierle dalla lettera, facendo qualche altro ritocco, per evitare che fosse riconoscibile l'azienda e di conseguenza Lei. Non me voglia.
Purtroppo, alle Sue precise domande devo dare risposte  imprecise nel senso che, i contratti di lavoro in Italia sono talmente tortuosi e fatti apposta per  essere letti come si vuole cosicche ognuno possa agire come vuole, anche pensando d'essere nel giusto pur non essendolo.
Sta poi alla controparte, se non d'accordo con le decisioni prese, agire di conseguenza iniziando, volendo, una causa di lavoro.  Certo, da come Lei dice, appare strano che in un reparto si assuma e nell'altro si invochi la mobilità, ma tant'è, accade.
In queste situazioni le logiche usate dall'azienda spesso possono non essere comprese dai dipendenti. Lei ragiona, riflette, analizza e vede con chiarezza le cose dal Suo punto di vista. Dall'altra parte, quasi certamente le motivazioni che spingono a mettere in mobilitazione sono diverse perchè analizzate da un altro punto di vista.  Si, ci sono delle incongruenze ma  chi deve farle affiorare?
Potrebbe farlo solo la persona o le persone (magari lo faranno) che saranno coinvolte nella mobilitazione. Potranno impugnare la decisione, chiarendo con l'azienda che si rivolgeranno al sindacato e che inizieranno un'azione legale.  Non dovranno però dire che lo faranno perchè nello stesso momento in cui c'è mobilitazione, vengono assunte persone. Se lo facessero, l'azienda non assumerebbe togliendo alle persone la motivazione per l'azione.
Occorre lasciare che l'azienda assuma e quindi iniziare.
Ed ora veniamo alle Sue domande.  I criteri di scelta per una cernita di chi eliminare sono talmente ampi e discrezionali che, per capirli, occorrerebbe entrare nella testa di chi deciderà.
Possono essere presi in considerazione per essere eliminati:
chi guadagna di più  (se l'obiettivo è quello di risparmiare  e ridurre i costi)
il più giovane e senza impegni familiari
il/la collaboratrice più giovane senza una famiglia (single)
la collaboratrice più giovane con famiglia ma con marito lavoratore
iil collaboratore ultimo assunto
il collaboratore a tempo determinato
il collaboratore con minor capacità
il collaboratore che ha creato o crea maggiori fastidi (o che si è meno inserito nell'ambiente)
ed infine....il Capo reparto se, come Lei dice, si ipotizzasse la possibilità di riunire i due reparti.
 
Su quest'ultima possibilità,  Lei può avere le idee più chiare di chiunque.  Possono unire i due uffici?  Chi è dall'altra parte vale quanto Lei? Potrebbe essere attuabile una gestione unica? Certo è che, lo dico con franchezza ma non mi fraintenda, se vi sono oltre 20 esuberi e nel Suo reparto ne tolgono 1, dove Lei è il Capo di tre dipendenti,  si verrebbe a creare una situazione di un Capo per soli due dipendenti. Situazione un poco anomala e che, anche se fosse, a lungo andare reggerebbe poco. (Ne tenga comunque conto, indipendentemente da come andranno le cose).
Sappia  che per dare veri giudizi o valutazioni occorre però conoscere bene l'ambiente  ed il mercato in cui opera l'azienda. Io non conosco  l'uno ne l'altro e quindi ciò che dico va preso con le molle.
Possono esistere settori in cui un Capo ha due collaboratori e la cosa è logica. Potrebbe quindi essere il Suo.
Di contro, capisce anche Lei che non sarebbe illogico, aziendalmente, eliminare Lei e far passare gli attuali 3 collaboratori alle dipendenze dell'altro ufficio.
Le scelte, quando vanno fatte, andrebbero fatte  in base alle qualità lavorative, alle capacità, alla collaborazione data, all'affidabilità, alla serietà ed alle conoscenze professionali. Se così fosse, il Capo in quanto tale sarebbe escluso altrimenti non sarebbe arrivato ad esserlo.  Questa è la logica, ma ne ho viste tante.....
Comunque, con l'elenco che Le ho scritto può fare le Sue valutazioni su chi l'azienda potrebbe intervenire. Se poi vorrà dare una mano, una volta accaduta la cosa,  riservatamente potrà aiutare  il Suo collaboratore colpito dandogli  le dritte che Le ho scritto. E questo vale per tutti.
Davvero tanti in bocca al lupo.