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giovedì 7 giugno 2012


LAVORO E RICHIAMO



Giuseppe   (loc. non c.)



Lavoro in una catena di supermercati con il ruolo di addetto.
Il capo reparto mi ha minacciato di inviarmi una lettera di richiamo, perchè nel giorno del cambio della promozione settimanale a suo dire sono uscito prima e che da responsabile sarei dovuto rimanere più a lungo per completare questa promozione.
Premetto che avevo già superato le 2 ore di straordinario, oltre alle 7 ore ordinarie.
In più dice che l'ho anche mandato a quel paese, cosa non vera, non ha neanche testimoni per questo.
La mia domanda è questa: può realmente mandarmi una lettera di richiamo per queste motivazioni? Come posso rispondere ad una lettera di richiamo di questo genere?
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.



Caro  Giuseppe,
il Tuo capo reparto può inviarTi la lettera di richiamo perchè la lettera è semplicemente  un richiamo messo per iscritto.
La lettera di per sé non significa nulla. Ciò che conta è il contenuto ovvero le cose contestate al lavoratore.
Nel Tuo caso, posso capire che magari eri stanco e non avevi più desiderio di continuare a lavorare avendo già fatto 2 ore supplementari ma ogni lavoro ha le proprie regole, pro e contro che si accettano quando si accetta il lavoro.
Pare invece che spesso  si sia portati a dimenticarlo. Ogni lavoro ha situazioni particolari che vanno gestite con coscienza e consapevolezza.  Lavori in un supermercato; nei supermercati vengono effettuati periodi promozionali con esposizioni  fuori banco di merce ed è ovvio che queste debbano essere  pronte al pubblico nel momento in cui hanno inizio.  Se la promozione inizia il giovedì mattino, all'apertura del punto vendita, alle ore 9, è piuttosto logico che debba essere preparata per tempo. Quando dunque c'è questo impegno, una volta alla settimana o ogni quindicina, va fatto. Può non far piacere ma fa parte della mansione.
E' vero, ripeto,  che avevi già fatto 2 ore di straordinario (peraltro credo retribuito) ma preparare il tutto per l'inizio del lavoro successivo è una regola.  Non si possono scegliere le regole, si può però scegliere di cambiare lavoro se questo non piace.
Non capisco quando scrivi che il Tuo Capo asserisce che “ a suo dire sono uscito prima”.
O sei uscito prima o non sei uscito prima. C'è un cartellino che timbrate e che fa fede. A meno che non intendi dire che Ti ha contestato il fatto d'essere uscito prima d'aver terminato l'esposizione.
Forse eri stanco e magari Ti è scappato un “vaffa” in via amichevole. Se così è stato, chiedi semplicemente scusa, offri un caffè al Tuo Capo e tutto finisce lì.
Trovo strano, ma posso sbagliarmi, che  i Capi sentano sempre cose che i dipendenti non hanno detto. (l'allusione al fatto che non ha testimoni....mi piace poco).
Santo cielo, che c'è di male. E' umano. Basta avere l'umiltà di ammetterlo e scusarsi.
Che rispondere a questa lettera?  Se non Ti è ancora arrivata, fai come Ti ho detto. Allunga la mano, digli che hai sbagliato perchè in quel momento eri stanco ed hai avuto una reazione non corretta ed andate assieme a bere un caffè.
Se invece l'hai tra le mani, rispondi sempre le stesse cose. Dato che è inutile negare l'evidenza, rispondi che  avendo già fatto due ore di straordinari Ti sentivi fisicamente e mentalmente stanco per cui hai avuto una reazione che non Ti appartiene.
Detto e fatto questo però, rimane il lavoro da svolgere, gli impegni che esso comporta e la soddisfazione che se ne trae.
Rifletti su questo perchè il lavoro deve innanzitutto  piacere. Se lo si fa solo perchè si deve farlo, prima o poi si incappa ancora negli errori già fatti. E la seconda volta è più difficile  dire che è stato un caso.
Forza dai!