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lunedì 28 novembre 2011

ALL'ESTERO SENZA CONTRATTO

F.G. (Kenia)

Buongiorno
Vi sto scrivendo dal Kenya e ho una domanda da farvi, lavoro all'estero da 2 anni senza contratto per una società italiana con tanto di mail aziendale a mio nome e mi hanno licenziato senza preavviso ne motivazione con una telefonata.
Sono tutelato in qualche modo?
Grazie mille

Caro F.,
è sempre molto difficile rispondere a domande come la Tua perchè, lo capisci anche Tu, prima di dare un giudizio o fare una valutazione, occorrerebbe sentire le due campane e sapere le motivazioni che la Tua azienda porta avanti per una decisione così drastica.
C'è qualcosa di assolutamente poco chiaro perchè non si licenzia una persona senza preavviso e con una telefonata se si ha la Sua collaborazione da due anni. Cosa è accaduto? Quali sono i motivi che l'hanno spinta ad agire così?
Le risposte le sai dare solo Tu.
Pensando che le cose siano come Tu scrivi e cioè che sei stato licenziato senza motivo e improvvisamente, posso dirTi che sei comunque poco o nulla tutelato.
L'azienda è italiana e Tu lavori all'estero senza che sia stato fatto alcun contratto e quindi, mi par di capire, senza nemmeno una formale assunzione. Di fatto...Tu, lavorativamente non esisteresti.
Forse hai accettato questo incarico e sopratutto queste condizioni per poter incassare in...nero, senza sapere che questo porta proprio a queste situazioni.
La telefonata per licenziarTi, anziché una regolare lettera, nasce proprio dal non voler lasciare tracce della Tua collaborazione in caso fossero sorti o sorgessero problemi.
Accettando le condizioni che hai accettato, anche Tu Ti sei posto dalla parte del torto e quindi è difficile far valere delle ragioni quando si ha torto come la controparte.
Puoi però, forse, fare qualcosa. Avrai ben ricevuto uno stipendio. Come veniva pagato? Ti arrivava in Kenia presso qualche banca? Se così fosse hai una traccia di versamenti che un'azienda faceva da due anni a Tuo favore e non si capisce perchè mai avrebbe dovuto farlo se non ci fosse stata una collaborazione.
La stessa cosa vale se i pagamenti sono avvenuti in Italia. Non puoi invece far proprio nulla se anche questi avvenivano in nero e in contanti.
I versamenti sono forse l'unica traccia per dimostrare il Tuo lavoro. DovresTi rivolgerTi in Italia ad un Sindacato che, con un avvocato facente parte del Sindacato stesso potrebbe darTi una mano. Credo però sia difficile perchè, come Ti ho detto, sei anche Tu in torto.
Mi dici che hai una e.mail aziendale a Tuo nome. Me lo dici come riprova che lavori per questa azienda. Probabilmente potrai avere anche altre prove, se ci pensi. Le mail che Tu hai probabilmente scritto all'azienda e le risposte ricevute. Magari hai ordini di lavoro e altro. Insomma, se vuoi intraprendere un'azione, devi prima raccogliere tutte queste prove.
Successivamente, visto che ormai sei stato licenziato, puoi contattare l'azienda facendo presente che visto il comportamento avuto nei Tuoi riguardi ritieni di voler portare avanti una azione per far valere i Tuoi diritti. PotresTi dire che, grazie alle prove in Tue mani, Ti riserverai di rendere pubblica la situazione anche attraverso i media affinchè si sappia come lavora l'azienda.
Ovviamente sta a Te vedere poi cosa fare e tutto dipende, Ti ricordo, dalla vera causa per cui tutto è precipitato. Solo se ritieni d'essere completamente sicuro potrai agire. Sarà comunque difficile proprio per la situazione che Tu stesso avevi accettato.
Presumo e spero che l'azienda Ti paghi comunque il licenziamento e, se così fosse, avrai un'altra prova della collaborazione. Quindi, prima di ogni altra azione devi in ogni caso aspettare il ricevimento della liquidazione così d'avere in mano anche questo.
In bocca al lupo.