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giovedì 15 settembre 2011

ITALIA - ROMANIA

V.D. Romania

Egregio Dottore ,
Sono una cittadina rumena di professione ingegnere. Su un sito ho trovato una ditta italiana che vuole entrare con i suoi prodotti ( prodotti industriali -sistemi di tenuta )sul mercato rumeno. Io devo promuovere questi prodotti e trovare dei clienti.
Per iniziare , La prego di dirmi , come posso regolare questo tipo di rapporto? Quale e il tipo di contratto da stipulare ? Preferirei pagare in Romania le tasse per la salute e la pensione e in Italia soltanto l'imposta sul reddito ( risultato dalle provvigioni pagate dalla ditta italiana ).
Ho lavorato in Italia come dipendente domestico e possiedo codice fiscale e carta d'identità italiana, ma ho perso la residenza fisica e anche quella fiscale ( sono stata in Italia meno di 5 anni e sono ritornata più di 2 anni , nel aprile 2009).
Se e possibile , La prego di indicare passo-a-passo cosa dovrei fare.
In attesa della sua risposta porgo distinti saluti!



Caro ingegnere,
Lei ci sta chiedendo cose davvero un po' difficili da dirLe perchè i rapporti di lavoro che coinvolgono aziende in uno Stato e lo sviluppo del lavoro in un altro, sono sempre piuttosto complessi e delicati.
Lei vorrebbe pagare in Italia le tasse ed in Romania le trattenute per la pensione e malattia. Non so davvero se sia possibile, anche se lo credo. Ma non posso garantirlo e non lo faccio.
A volte le aziende che vorrebbero operare all'estero, aprono una agenzia in quel Paese e la persona assunta ha un contratto di lavoro con l'agenzia del proprio Paese.
Diciamo che questa è la strada più tranquilla per chi dovrà occuparsi delle vendite. Se l'azienda italiana ha sede solo in Italia e Lei opera in Romania, deve sperare di non avere mai nessuna controversia perchè essendo la sede in Italia, Lei dovrebbe discutere sempre in Italia, con le difficoltà che ciò comporta.
A volte le aziende, se sono poco serie, dopo aver sviluppato un buon lavoro, chiudono i rapporti col collaboratore sapendo che questi non verrà mai a intentare causa in Italia. (Speriamo però non sia mai il Suo caso).
Ma veniamo al contratto.
Si tratterebbe di un contratto d'agenzia ma essendo Lei residente fuori dallo Stato, presumibilmente si deve parlare di contratto di collaborazione “libera” o di consulenza di vendita.
In altre parole, l'azienda Le consegnerebbe una lettera di “procacciatore d'affari” in cui Le verrebbe detto che Lei offrirà e proporrà i prodotti dell'azienda ai clienti Rumeni, alle condizioni dette dall'azienda. Il Suo compito quindi sarà quello di procacciare ordini.
Sulle trattenute da fare e chi debba farle, non so risponderLe perchè se Lei fosse un Agente con un contratto italiano, le trattenute potrebbero essere fatte dal datore di lavoro in Italia ma se il contratto è di procacciatore o consulente commerciale per la Romania, Lei di fatto sarebbe un libero professionista e come tale, dovrebbe essere Lei a versare le tasse in Romania.
Sarebbe diverso se Lei avesse residenza in Italia: In questo caso il contratto potrebbe essere di agenzia, ma i versamenti andrebbero poi fatti in Italia.
Non so se possedere il codice fiscale e carta d'identità italiana avendo perso però la residenza fiscale possa crearLe difficoltà.
Immagino come possa trovarsi in queste situazioni di dubbi se anche noi, in Italia ne abbiamo tanti.
Per quanto ne sappiamo, solitamente, quando si lavora con società estere, il collaboratore informa l'azienda delle condizioni fiscali del proprio paese e l'azienda predispone i documenti di pagamento tenendo conto di queste. Il collaboratore poi, paga nel proprio paese ciò che deve.

Se ritiene che l'azienda sia “seria” ma veramente seria ed intenzionata a svilupparsi in Romania, perchè non chiede di aprire un ufficio con sede legale in Romania (basta una stanza) mettendo Lei ha capo di questa sede. Probabilmente sarebbe tutto più semplice che non gestire i rapporti di lavoro tra i due paesi.
L'esperienza e la storia ci hanno sempre insegnato che, nella maggioranza dei casi, questi inizi un po' provvisori, finiscono sempre poco bene perchè le aziende non si sentono impegnate.

In ogni caso, per saperne di più e con le dovute sicurezze, Lei dovrebbe informarsi presso l'ufficio di Commercio dell'Ambasciata Italiana nel Suo paese.
Perderà il tempo di un appuntamento ma almeno, saprà esattamente anche come comportarsi con questa azienda nel caso Le chiedessero qualcosa....che non sia corretto.
Le auguriamo davvero di riuscire nel Suo progetto.
Cordiali saluti